sabato 6 dicembre 2014

Recensione: Una ragazza da sposare di Madeline Wickham (Sophie Kinsella)


Trama

A diciotto anni, Milly è una ragazza allegra e spensierata che ha tanta voglia di divertirsi e nessuna fretta di diventare adulta. Così quando Allan, un suo conoscente gay, durante una vacanza studio a Cambridge le chiede di sposarlo per permettergli di rimanere in Inghilterra con Rupert, il ragazzo di cui è innamorato, lei accetta senza esitazioni. Come se fosse un gioco Milly si veste da sposa, pronuncia le promesse di matrimonio e posa con Allan per le foto di rito. Ora è la signora Kepinski. Dieci anni dopo quell'episodio ormai lontano e dimenticato, Milly è una ragazza molto diversa. Si è fidanzata con Simon, che la adora, e i due hanno deciso di sposarsi con una cerimonia da sogno voluta soprattutto dall'insopportabile madre di lei. Milly è felice e lascia fare. E poi nessuno sa del suo precedente matrimonio, quindi è come se non fosse mai accaduto, no? Peccato che, a soli quattro giorni dal fatidico "sì", il passato ritorni con prepotenza rischiando di rovinare la sua bella favola. Come fare con Simon? E, soprattutto, come tenere a bada sua madre? 

Madeline Wickham è forse più conosciuta col suo pseudonimo Sophie Kinsella con cui si è fatta conoscere grazie a libri come I love shopping.
Trovo i suoi libri molto leggeri e divertenti e anche in questa veste dove ha usato il suo vero nome si vede che c'è la sua mano.
Devo dire però che contrariamente agli altri libri questo non mi è piaciuto tantissimo come gli altri, è carino certo ma resta lì come un libro carino da leggere nei momenti di pausa per rilassarsi un pò.

La protagonista Milly a volte appare sciocca, infantile e immatura. Vuoi per l'età giovane, vuoi perchè ha una presenza ingombrante della madre ma non riesce quasi mai a imporsi e non perchè non lo voglia ma semplicemente non ci prova.
Alla fine quando vedrà che la sua vita idilliaca sta cadendo a pezzi sembra acquistare un pò di sicurezza in se e fare in modo che le cose vadano come dice lei, proprio nella serie meglio tardi che mai.
Decisamente tra me e Milly non c'è stata empatia, trovo invece molto bella Isobel la sorella di Milly. Per quanto abbia una storia secondaria, è molto ben formata e per quanto per ovvie ragione non viene approfondita in fondo la sua storia la trovo un gran bel personaggio.

Tuttavia a parte questo mio pensiero personale su Milly, la storia è carina, leggera, semplice dove la trama è un pò comica.
Milly si trova in una situazione particolare, deve sposarsi con Simon e a due giorni dalle nozze ecco che si presenta un grosso guaio qualcuno sa che lei è già sposata. Non ha mai nemmeno lontanamente pensato di dirlo a qualcuno, è successo dieci anni prima e non è stato un vero e proprio matrimonio ma adesso potrebbe essere bigama e deve darsi da fare.
Così comincia l'avventura di Milly che la porterà prima di tutto a fare chiarezza in se stessa.

Viene affrontato il matrimonio come un evento mondiale anche perchè Simon il futuro sposo di Milly è il figlio dell'uomo più ricco della città e e come spesso accade in questi casi si esagera a volte con lo sfarzo e un giorno bello come quello del matrimonio diventa motivo di stress non solo per la sposa per l'intera famiglia e tutti gli interessati.

All'inizio credevo che Simon non fosse il ragazzo giusto per Mily anche attraverso i pensieri di Milly invece poi si è rivelato tutt'altro che scontato, molto innamorato di lei nonostante i suoi difetti e le sue bugie. Ha saputo prendere tutto con un sorriso e tanta pazienza a parte il primo momento iniziale di smarrimento quando lei le ha confessato di essere già sposata a soli due giorni dalle nozze.
Interessante il personaggio di Esme la madrina di Milly che non è stato approfondito e che forse meritava qualche dettaglio in più.
Bello anche il personaggio di Harry il padre di Simon che se agli occhi del figlio appariva come un uomo ricco e senza scrupoli alla fine appare evidente quanto sia un uomo buono che cerca solo di fare il proprio meglio.
Belli i dialoghi tra padre e figlio soprattutto verso la fine quando finalmente si chiariscono e quando al momento del fatidico si appare più agitato del figlio.

Nel libro si parla anche di un tema delicato quello dell'omosessualità e la scrittrice riesce a farlo in modo dolce, normale e questa è invece è una cosa che mi piace molto. Oggigiorno purtroppo esistono ancora molte discriminazioni su questo tema e come il libro ci fa vedere molta gente è piena di pregiudizi mentre Allan il personaggio di questo libro è una persona normalissima e prima di tutto si dovrebbe pensare a questo, che essere gay significa prima di tutto era una persona come tante.Un pò triste la storia di Allan e Rupert che poteva finire in modo diverso e che lascia un pò di tristezza per quel che non è stato ma si sa non c'è sempre il lieto fine per tutti.

Valutazione 3/5








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