lunedì 4 maggio 2015

Recensione: Io sono il messaggero di Markus Zusak


Trama

L'esistenza di Ed Kennedy scorre tranquilla. Fino al giorno in cui diventa un eroe. Ed ha diciannove anni, una passione sfrenata per i libri, un lavoro da tassista piuttosto precario che gli permette di vivacchiare, e nessuna prospettiva per il futuro. Quando non legge, passa il tempo con gli amici giocando a carte davanti a un bicchiere di birra o porta a spasso il Portinaio, il suo cane, che beve troppo caffè e puzza anche quando è pulito. Con le donne non è particolarmente disinvolto, perché l'unica ragazza che gli interessi davvero è Audrey, la ragione per cui è rimasto in quel posto senza vie d'uscita. Capace di colpirlo al cuore con una frase: "Sei il mio migliore amico". Non serve una pallottola per uccidere un uomo, bastano le parole. Tutto sembra così tremendamente immutabile: finché il caso mette un rapinatore sulla sua strada, e Ed diventa l'eroe del giorno. Da quel momento, comincia a ricevere strani messaggi scritti su carte da gioco, ognuno dei quali lo guida verso nuove memorabili imprese. E mentre Ed diventa sempre più popolare, mentre nota una luce diversa negli occhi di Audrey e la gente lo saluta per strada, inizia a domandarsi: da dove arrivano i messaggi, chi è il messaggero?

Questo autore mi aveva colpito molto per l'altro suo libro, forse più famoso, Storia di una ladra di libri e questo libro che mi è stato regalato è stata una buona occasione per rileggere qualcosa di lui.

Per chi ha letto il primo libro, è utile sapere che questo non ha niente a che vedere con l'altro perchè la trama è qualcosa di completamente diverso.

Troviamo Ed, voce narrante della storia. Attraverso i suoi racconto vediamo come la vita di una persona possa cambiare radicalmente con un nonnulla.
Lui si definisce una persona comune, con poche aspirazioni nella vita, innamorato di una ragazza che lo considera il suo migliore amico, ha un rapporto abbastanza freddo con sua madre ed è circondato da amici che come lui hanno poche ambizioni e poche aspirazioni.
Un giorno, però, la sua vita viene completamente stravolta dall'arrivo di carte da gioco. Carte che contengono un messaggio, e lui diventa a questo punto il messaggero.

Una stoira semplice, scritta in modo scorrevole e mai banale dove chiunque può immedesimarsi in Ed che non è un eroe, un paladino, un protagonista come altri ma una persona normalissima che tenta solo di fare la cosa giusta.
Buffo e ironico fa sorridere in più occasioni, si ritrova suo malgrado in situazioni bizzarre e fuori controllo eppure riesce sempre a cavarsela nel migliore dei modi regalando un sorriso a chi lo sta leggendo.
Bello e intimo il modo in cui Ed racconta e poi parla con noi lettori come se fossimo grandi amici e stessimo vivendo con lui la stessa storia attraverso le sue parole.
Dolce e buffo il rapporto che ha Ed con il suo cane, che lui chiama il Portinaio, le loro conversazioni a una voce che regalano tanto. Perchè a volte si può essere amico di un animale anche più di una persona.

Una fine che regala tanti spunti di riflessione, attraverso Ed vediamo molte realtà diverse dalla nostra eppure non per questo meno vere.
Questo libro mi ha fatto pensare a una frase: volere è potere e lo trovo molto giusto e utile in tante è occasioni.

Decisamente un libro da leggere.

Valutazione 4/5









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