mercoledì 25 novembre 2015

Recensione: La nostra ultima canzone di S.K. Falls



Trama

Il più grande desiderio di Saylor è essere malata così che tutti le stiano accanto e si prendano cura di lei. Ha la Sindrome di Münchausen. Così, quando il suo psichiatra le consiglia di andare a fare volontariato in ospedale, la ragazza accetta con entusiasmo. Inizia a frequentare un gruppo di ragazzi della sua età malati terminali, a uscire con loro, a vederli al di fuori dell'ospedale, a far sempre più parte della loro vita, fingendosi malata. Nel gruppo c'è Drew, un ragazzo bellissimo di cui si innamora. A separarli una tremenda bugia: Saylor non è davvero malata. Ma a stringerli per sempre sarà una crudele verità: Drew sta morendo...

Dopo un pò rieccomi a parlare di un libro che ho finito da un pò, ma che non avevo ancora avuto il tempo di recensire.



Leggendo la trama di questo libro si pensa subito a un libro triste con un finale altrettanto triste.
Avevo questo libro da un pò ma non mi decidevo a leggerlo, penso che a volte alcuni libri debbano essere letti con lo stato d'animo giusto.
Quando mi sono decisa a leggere finalmente questo libro mi sono accorta che alla fine non era una di quelle storie strappalacrime e commoventi come pensavo anche se i temi trattati sono tristi ma c'è dell'altro.

Saylor è la voce narrante della storia, affetta da questa strana malattia che la porta a farsi del male per avere attenzione. Lei è consapevole di essere malata eppure continua a farlo almeno finchè non incontra Drew che è malato per davvero e che le fa capire quanto la realtà sia dura per un ragazzo nelle sue condizioni.
Con Drew fa anche amicizia con un gruppo di ragazzi anche loro malati e per la prima volta in vita sua non si sente esclusa, si sente parte di quel gruppo nonostante stia raccontando loro un mucchio di bugie.
Si sa le bugie hanno le gambe corte e Saylor dovrebbe essere in grado di affrontare la realtà ma rimanda sempre fino all'inevitabile quando tutto viene a galla e tutti le voltano le spalle lasciandola sola come quando è cominciata questa nuova fase della sua vita.

Un libro intenso e forte che tratta tematiche delicate e tristi e mette in evidenza come sia difficile interagire con persone malate.
Alla malattia, quella vera, non tutti reagiamo allo stesso modo, c'è chi si chiude in se stesso, chi lotta, chi non vuole pensarci, chi affronta tutto con sgarbo, chi col sorriso. Non c'è nessuna di queste reazioni che è sbagliata o è giusta, io penso che ognuno sia libero di esprimere il proprio dolore come vuole, quello che è davvero difficile è provare a stare vicino a queste persone che sanno che la loro vita è appesa a un filo.
Il gruppo in cui Saylor si inserisce pensa che lei sia una di loro e quindi si comporta di conseguenza, lei che vede la malattia come la sua migliore amica riesce a capirli bene o almeno è quello che pensa. In realtà solo chi è malato veramente può sul serio capire ciò che prova l'altro.
Sono dell'idea che in situazioni del genere solo chi ci è passato possa capirlo davvero per quanto si possa provare empatia per la persona.

Drew è un personaggio bellissimo, forte, simpatico, coraggioso, solare eppure sta male, molto male ma questo non lo ferma da aiutare gli altri, da credere in Saylor e innamorarsi di lei. Anche lei sente per la prima volta in vita sua un sentimento verso un'altra persona così intenso, per la prima volta non sente il bisogno di ricorrere a farsi del male per avere attenzione perchè Drew c'è sempre per lei e questa è una sensazione nuova e bella per lei.

Non so catalogare precisamente Saylor, delle volte mi fa arrabbiare, delle altre mi fa tenerezza però mi è piaciuto molto il suo percorso di crescita verso la fine quando ha finalmente capito che quello che ha fatto è totalmente sbagliato perchè ha giocato con i sentimenti di tutti e l'ha fatto in modo consapevole.
La sua vita familiare ha giocato un ruolo importante nel suo essere in questo modo particolare e piano piano vengono a galla drammi familiari che ci fanno capire un pò di cose. Per quanto un pò i suoi comportamenti mi abbiano fatto storcere il naso, come ho detto prima per certo tipo di situazioni non si può giudicare senza trovarci dentro e questo è anche il caso di Saylor.

MI è piaciuto anche il modo in cui in questo libro è stato trattato il tema dei gruppi di sostegno, un vero supporto per chi ha bisogno di condividere le proprie emozioni e i propri pensieri con persone che capiscono perfettamente quello che si prova a stare in certe situazioni.
Per quanto sia un libro romanzato, è bello vedere come si possono nel caso formare gruppi affiatati di persone che ci sono l'uno per l'altra nel momento del bisogno.

Un libro forse non adatto a tutti proprio per questo genere di tematiche eppure io l'ho trovato intenso e affascinante.
L'unica pecca che mi sento di poter dire è il modo in cui è finito, avrei preferito dopo tante peripezie che ci fosse un faccia a faccia definitivo invece del classico modo in cui si capisce come andrà a finire. Non voglio dire di più per non svelare troppo ma dato che amo i lieto fine questo non è un finale che preferisco per quanto non sia tragico come mi aspettavo dal primo momento che ho letto la trama.

Valutazione 3/5






4 commenti:

  1. Ho il libro sul kindle ma adesso sono un po titubante, specialmente per il finale.. mi piacerebbe che anche se fosse difficile da digerire, ci fosse un gran bel punto prima della parola fine.. dopo mi logoro il fegato con i finali aperti.. non voglio andare a mia interpretazione, voglio che l'autore scriva il finale in modo chiaro!
    Vediamo se mi farò coraggio e lo leggerò in futuro, per ora lo lascio un po in attesa ;P

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    1. si il fatto del finale ha lasciato l'amaro in bocca anche a me, però c'è da capire che finisce bene se così si vuole interpretarlo. Se lo leggi, mi farà sapere piacere cosa ne pensi. :-)

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  2. Oh mamma mia, io volevo scaricarlo, ma non sono molto incline ai finali tragici, perchè mi fanno arrabbiare furiosamente >.<
    D'altro canto, però, adoro i libri con queste tematiche un po' difficili... Non so! *dubbi dubbiosi*

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    1. Non è un finale tragico, finisce bene e fa capire che tra i due funzionerà mi sarebbe piaciuto avere un confronto tutto qui, un confronto finale che però mi è dispiaciuto che non c'è stato

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