mercoledì 29 gennaio 2020

Once Upon a Time Sanditon - Il mio finale

Ciao a tutti amici lettori.
L'umidità di questi giorni è davvero seccante, spero che finisca presto. Forse anche per questo oggi un post particolare perché di recente ho scoperto che non faranno, come avevo sperato, la seconda stagione di Sanditon.
In un altro post QUI per la precisone vi ho parlato di quanto abbia adorato questa serie liberamente ispirata al libro incompiuto di Jane Austen.
Ho sperato fino all'ultimo che girassero stagione in più per dare un finale degno di nota ai due protagonisti, ma putroppo non è possibile e devo ammettere che questa notizia mi ha davvero spiazzato.
Zia Jane non avrebbe mai permesso che i due personaggi principali Sidney e Charlotte, non avessero il loro meritato lieto fine.
Trovo molto bello il messaggio finale che vuole darci la storia, di come siano cambiati molto entrambi, tuttavia credo che un happy ending alla Jane Austen era davvero il minimo che si poteva fare per rendere giustizia a un'autrice tanto amata.
Peccato davvero!
Ho deciso quindi di essere io, nel mio piccolo, a dare una possibilità questa storia scrivendo una fan fiction con un finale alternativo utilizzando così la mia rubrica Once Upon a Time.


Once Upon a Time - C'era una volta - è una rubrica da me inventata a cadenza casuale dove vi parlerò dei miei racconti, delle mie storie brevi e di tutto ciò che mi piace scrivere.
Pronti quindi a scoprire il mio finale di Sanditon?

E' un capitolo breve che per me sarebbe bastato per concludere la loro meravigliosa storia.
Mi sono divertita molto a scriverlo e sono contenta dell'apprezzamento che ha ricevuto, infatti a distanza di tempo lo trovo sempre altissimo in classifica sulle due piattaforme gratuite dove ho deciso di pubblicarlo.

Su Wattpad QUI
Su EFP Fan Fiction QUI

E quindi ho deciso che dovevo metterlo anche qui per sognare un po' e per immaginare come sarebbero davvero dovute andare le cose.
Ovviamente questo capitolo che ho scritto contiene spoiler per come è finita la serie, perciò se non avete visto la serie e volete recuperarla con calma vi consiglio di non continuare la lettura. Se invece l'avete vista e siete curiosi di come l'ho proseguita, siete incuriositi dalla storia anche senza conoscerla, allora continuate pure la lettura e fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.


La monotonia era diventata ormai sovrana a Willingden e Charlotte Heywood stava lentamente riabituandosi a quella vita tanto diversa da quella vissuta fino a poco tempo prima. Sanditon rappresentava per lei non soltanto una piacevole avventura, ma anche l'evento più bello di tutta la sua vita.
Era passata quasi una settimana, da quando era salita in carrozza diretta a casa e la mattina si svegliava sentendo la mancanza del profumo del mare. Si preoccupava per come stava la sua amica Georgiana, aveva voglia di vedere Mary e giocare con i suoi bambini, si chiedeva come stava andando il processo di ristrutturazione di Tom e le mancava persino la signora Denham.
Avrebbe potuto scrivere a Mary per conoscere le novità, ma si frenava ogni volta che ne aveva voglia perché il timore che la sua vecchia amica le avrebbe parlato di Sidney era troppo forte e lei voleva saperne il meno possibile.
Sidney Parker le aveva rubato il cuore e non sarebbe mai stato suo. Aveva compiuto un'azione generosa e altruista decidendo di aiutare suo fratello sacrificando la sua felicità, ma questo non la faceva sentire meglio perchè il suo cuore soffriva con lui. Charlotte ricordava ogni parola che lui aveva pronunciato mentre stava tornando a Willingden. Lui non amava la sua futura sposa, ma sarebbe diventato suo marito a quest'ora ormai erano sicuramente i coniugi Parker rispettati e ben voluti da tutti. Forse erano andati a vivere a Londra o forse...
No, non voleva più pensarci, né ricordare che la persona che gli mancava più di Sanditon era l'unica che non poteva avere. Doveva dimenticarlo e lavorare sodo l'avrebbe aiutata in questo.
«Charlotte, sta arrivando qualcuno».
Sua sorella la distrasse da quei tristi pensieri e ci mise un attimo di più a capire le sue parole.
«Sarà un vicino di casa che vuole salutare i nostri genitori» minimizzò tranquilla. Difficilmente a Willingden c'era movimento, ma ogni tanto capitava di ricevere qualche visita improvvisa.
«Nonmi sembra, io un cavallo del genere non l'ho mai visto».
«Cavallo?» ripeté confusa Charlotte. Di solito i vicini venivano in carrozza, un solo animale poteva trasportare un'unica persona. 
Si sollevò da terra nello stesso momento delle sue sorelle. I suoi vestiti erano sporchi di terreno, stavano cogliendo fiori da portare in casa e come spesso capitava tornavano a casa con gli abiti che avevano bisogno di essere lavati, ma soddisfatte del lavoro compiuto.


Le sorelle Heywood in quel momento erano troppo concentrate a capire chi fosse lo sconosciuto visitatore per preoccuparsi dei vestiti, ma quando il cavallo si avvicinò il cuore di Charlotte perse un battito.
L'uomo a cavallo scese nell'esatto momento in cui l'animali nitrì e il cuore di Charlotte smise di battere quando capì chi aveva di fronte.
«Buongiorno signorine» disse quella voce a lei così cara eppure assurda da sentire proprio adesso. Sidney Parker si liberò dal cappello per inchinarsi alle tre sorelle, ma era verso la maggiore su cui soffermò il suo sguardo.
«Posso parlarti in privato Charlotte?»
Sidney l'aveva pochissime volte col suo nome di battesimo. Charlotte ricordava benissimo le molte occasioni in cui non erano andati d'accordo e mai in nessun altro modo c'era stata tanta dolcezza nella sua voce.
«Andiamo a dire alla mamma di avre ospiti» affermò sua sorella tirando dietro l'altra e correndo avanti. I gridolini divertiti delle piccole che si allontanava fu l'unico suono che si udì per un lungo momento, Charlotte ne era quasi grata perché temeva che lui potesse sentire il suo cuore battere così forte da risultare assurdante.
«Mia cara Charlotte».
Sidney aveva fatto un passo avanti, ma lei ne fece uno indietro. Il suo desiderio più grande era quello di gettarsi tra le sue braccia, ma non poteva farlo e lui non poteva essere così assurdo da averlo dato per scontato.
«No»
«No, cosa?» chiese Sidney. C'era sincera confusione nella sua voce, ma Charlotte evitò di guardarlo troppo a lungo prima di restare ammaliata da quegli occhi così magnetici. Preferì guardare le sue scarpe sporche e l'orlo del suo vestito che aveva bisogno di essere lavato.
«Sono profondamente delusa Mr Parker, pensavo che aveste imparato a conoscermi e invece venite qui da uomo sposato a chiedermi chissà cosa, quindi la mia risposta è no».
«Forse quello che voglio chiederti è diverso da ciò che pensi, potresti guardarmi per favore?»
Si era avvicinato nonostante il linguaggio del suo corpo parlasse chiaro. Le guance scottavano e non era colpa del sole, era soltanto a causa sua e lo detestò per questo.
«Devo tornare a casa e voi fareste meglio a raggiungere vostra moglie».

Charlotte, la sua cara Charlotte si stava allontanando da lui dopo che aveva fatto correre come un pazzo il suo cavallo per arrivare il prima possibile. Avrebbe dovuto arrabbiarsi con lei, invece quel comportamento lo fece sorridere e gli ricordò quanto gli era mancata quella ragazza così diversa dalle altre. Sidney non era una persona che si affezionava a chiunque, ma Charlotte Heywood aveva ormai in ostaggio il suo cuore ed era necessario che lo sapesse. Le impedì di andare via e le sollevò il mento con due dita, adesso i suoi dolci occhi erano tutti per lui.
«Mi sei mancata tanto» disse sincero. Lei sussultò e cercò di spostarsi, ma Sidney glielo impedì.
«Non desidero essere in nessun altro posto se non qui con te. Mi ci sono voluti dei giorni, ma ho sistemato le cose e adesso tutti sarebbero felici di rivederti. Sanditon sente la tua mancanza».
Charlotte trasalì perché per lei era lo stesso, ma non era necessario che lui lo sapesse.
«Sono perfettametne felice a casa mia, lì non c'è niente che mi trattenga, ma verrò a trovare Mary e i bambini un giorno in cui sarò libera
«Io invece sono infelice da quando siete andata via».
«Sidney» mormorò  Charlotte per poi correggersi subito. «Mr Parker»
«Preferisco Sidney» sorrise lui. «Perché tu per me sarai sempre la mia cara Charlotte».
«Per favore smettetela, voi siete un uomo sposato adesso e io devo andare a casa».
Stavolta Charlotte riuscì a liberarsi dalla sua presenza e sollevò il vestito per correre veloce lontana da lui. Non aveva previsto la determinazione del suo visitatore che nuovamente si parò di fronte a lui.
«Sono un uomo libero davanti a Dio e al mondo, non ho contratto alcun matrimonio perchè l'unica donna che voglio sposare è davanti a me».

Il cuore di Charlotte prese a battere più veloce, la gioia e la speranza cominciarono a danzare, ma l'incredulità fu il sentimento che venne a galla per primo.
«Ma come... tu... io credevo che...».
«Te l'ho detto che ho trovato un sistema» interruppe quel fiume di parole senza senso Sidney. Spostò i capelli che il vento faceva ondeggiare come piume leggere e carezzò la sua guancia.
«Sono venuto qui perché Sanditon non è la stessa senza di te. Non credo di riuscire a essere l'uomo che voglio se tu non sei al mio fianco. Mi hai cambiato Charlotte, sono un uomo migliore grazie a te e per fare in modo che tutto ciò sia permanente c'è un'unica cosa da fare: vuoi sposarmi?»
Charlotte trattenne il respiro quando nel bel mezzo del nulla, in un prato con dei fiori profumati e un vento che ondeggiava tra loro Sidney Parker si inginocchiò davanti a lei prendendo la sua mano. Non staccò gli occhi dai suoi nemmeno per un momento, la sua espressione era solenne mentre la fissava con intensità.
«Rendimi un uomo felice mia cara Charlotte e dimmi di sì».
«Sì» rispose Charlotte tra le lacrime. «Sì».
In seguito non seppe dire come si ritrovò un anello al dito, riusciva soltanto a sentire le braccia di quell'uomo splendido che la stringevano. Percepiva soltanto quelle labbra che la baciavano. La sola e unica volta che era accaduto non le era bastato, voleva di più. L'amore che provava per lui era immenso, enorme ed era stata una sciocca a pensare di poterlo dimenticare perché un sentimetno del genere non sarebbe potuto sparire.
«Prometto che non piangerai più a causa mia, ma il matrimonio sarà celebrato in fretta e tu verrai a vivere a Sanditon insieme a me. E' quella la nostra casa».
Autoritario e deciso lo era sempre stato e c'era un tempo in cui non sopportava questo lato del suo carattere, adesso invece sentirlo parlare della loro vita insieme rendeva soltanto felice Charlotte che annuì con un sorriso luminoso.
«Sanditon è casa nostra»  ripetè convinta e lo pensava davvero. Quel luogo non rappresentava soltanto un'avventura momentanea, era il suo futuro e quando mano nella mano si diressero verso casa a comunicare la lieta notizia ai suoi genitori, Charlotte sentì di aver raggiunto finalmente la vera felicità.

Fonte Foto

Siamo giunti alla fine  e sono sempre più convinta che bastava davvero poco, un piccolo ma giusto finale per due personaggi che meritano di essere felici, peccato che non sia successo. A modo mio gliel'ho dato e una piccola parte di me ne è soddisfatta.
Voi che dite? Conoscete Sanditon? Cosa pensate di quel finale? Cosa ne pensate del mio finale alternativo?
Vi aspetto nei commenti

Copyright @ 2020 Susy Tomasiello
Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.



8 commenti:

  1. Non ho visto la serie, ma il finale da te scritto è davvero dolce=)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio molto Serena :)
      A me questa serie è piaciuta davvero un sacco, peccato davvero per il finale, non potevo proprio lasciarlo così com'era

      Elimina
  2. Brava e' così che doveva finire la gente vuole sognareperche'la realtà spessoe'noiosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie la penso anch'io così, bastava davvero poco

      Elimina
  3. Credo che sia terminato così solo perchél'autore pensava ci sarebbe stata una seconda serie....anche se a dire il vero questo finale è sicuramente più realistico .Ma a noi che amiamo la Austin piace sognare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Peccato non ci sia stata una seconda stagione, Jane Austen di certo non l'avrebbe fatto finire così e come dici tu: a noi austeniane piace sognare

      Elimina