giovedì 19 marzo 2020

Review Tour. Recensione: L'uomo che amava i libri di George Pelecanos

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi è una giornata importante: LA FESTA DEL PAPA' quindi auguri a tutti i papà.
Qui a Napoli festeggiamo con le classiche zeppole di San Giuseppe che, manco a dirlo, sono buonissime ma d'altronde golosa come sono è impossibile non apprezzarle.
Così tra un dolce e l'altro posso parlarvi di un libro particolare che mi ha attirato da subito per il suo titolo.


Ringrazio la Sem Libri per la copia omaggio.

Il tour comincia oggi e finisce domani e a fine post troverete il calendario con le varie tappe, quindi mi raccomando di seguirle tutte.


Trama
Michael Hudson trascorre le sue lunghe giornate in carcere divorando libri che gli sono stati dati dalla bibliotecaria della prigione, una giovane donna di nome Anna che sviluppa un debole per il suo miglior studente. In un luogo in cui è difficile trovare speranza, il potere dei libri può essere una luce nel buio. Ad alcuni detenuti come Michael il lavoro di Anna sta cambiando la vita. La bibliotecaria continua a passargli altri romanzi fino a quando il giovane viene improvvisamente rilasciato dopo che un detective privato ha manipolato un testimone nel suo processo. Il detective è Phil Ornaziam, un uomo spregiudicato che insieme a un poliziotto in pensione, ruba i soldi sporchi di papponi e criminali con azioni violente. Fuori dal carcere Michael trova la città di Washington D.C. profondamente cambiata. Le trasandate vetrine di un tempo ora ospitano birrerie all'aperto, caffè alla moda e negozi di fiori. Non è cambiata invece la tentazione del crimine. Michael deve scegliere tra chi è riuscito a farlo uscire di prigione e la donna che gli ha mostrato una vita diversa. Cercando di bilanciare il suo nuovo lavoro da lavapiatti, l'amore per la lettura e il debito che deve all'uomo che lo ha liberato, Michael fatica a capire quale sia la sua strada, prima di perdere il controllo.
Come vi dicevo il titolo mi ha attirata subito anche se non è un libro che sceglierei di leggere subito, stavolta però ho deciso di lanciarmi come se sentissi di trovare una storia interessante celata dietro quegli occhiali sulla cover ed è stato così.


La trama è ben intrecciata, l'autore è riuscito a creare una storia che si collega in maniera perfetta districandosi tra i tanti personaggi che la compongono con facilità.
All'inizio ammetto di aver fatto un po' di fatica con i tanti nomi, secondo me ci voleva uno stacco maggiore tra una persona e all'altra perchè così la confusione è stata grande. Anche se la narrazione è in terza persona sarebbe stato, secondo il mio parere, meglio fare capitoli più brevi in cui si capiva subito che cambiava il personaggio sulla scena e non far passare direttamente l'attenzione da uno a un altro senza specificarlo.
Tuttavia, superato questo scoglio iniziale la lettura procede spedita e scorrevole. Lo stile è fluido e infatti nonostante non siano poche pagine, sono riuscita a finirlo in fretta.
Michael è il personaggio che ho adorato di più. Sì, è stato in prigione e ciò lo etichetterà per sempre come un deliquente, ma la sua storia è molto più complessa di quello che si potrebbe pensare giudicandolo a prescindere. Lui è un brav'uomo che ha commesso un errore e adesso vuole rimediare rigando dritto.
Sarà proprio in prigione che scoprirà la bellezza della lettera e questo grazie ad Anna, la bibliotecaria, che riesce a farlo appassionare in maniera totale ai libri. Anche quando uscirà da quel posto in cui è stato rinchiuso, Michael continuerà questa passione divorando libro dopo libro e viaggiando ogni volta in luoghi sconosciuti che non ha mai visto.
E' bellissimo come l'autore ponga l'accento importante sulla lettera. Comprendo Michael perfettamente e lo comprenderemo tutte noi lettrici accanite perché leggere sul serio la vita davvero. I benefici della lettura sono molteplici e Michael lo sperimenta sulla sua pelle giorno dopo giorno, la sua passione cresce tanto da non riuscire a passare un solo giorno senza leggero. Conoscete bene i sintomi vero? Ecco perché sono sicura che Michael sarà capito da tutte noi.
Eppure questa sua nuova visione del mondo, il modo in cui cerca di rifarsi una vita con un lavoro modesto ma onesto, non gli permette di essere completamente libero. Un passato ingombrante e scomodo da gestire torna a bussare alla sua porta e Michael si troverà in difficoltà nel compiere una scelta decisiva.


Ho trovato questa storia attuale e molto bella. Spesso è proprio la vita che ci mette alla prova, in cuor nostro sappiamo cosa è giusto fare eppure è come se venissimo indirizzati dalla parte sbagliata senza nemmeno rendercene conto. Cosa fare in quei casi? Come capire qual è la vera scelta giusta?
Per queste domande è giusto citare Ornaziam un investigatore privato che inizialmente credevo una brava persona e poi ho capito essere solo assetato dal potere. Lui si convince di fare la cosa giusta, ma in realtà non è così, anzi le sue azioni non sono dettate da giustizia ma da un tornaconto personale e ciò rende ogni cosa meno limpida e pulita.
Non ho del tutto condiviso le sue motivazioni, non mi è parsa una persona tanto corretta e sono completamente contraria al modo in cui ha tentato di usare Michael. Ornaziam si rende conto dei suoi sbagli troppo tardi, forse sarebbe sul serio cambiato qualcosa adesso che voleva smettere di comportarsi in un certo modo, ma quando giochi sempre col fuoco prima o poi rischi di bruciarti.
E poi c'è Anna. Questa donna ha un gran cuore e lo dimostra ogni giorno coinvolgendo detenuti nei suoi gruppi di lettura, Michael è il suo pupillo ma lei adora trasmettere la passione per la lettura a chiunque e nonostante non svolga un lavoro facile, è graficata quando quegli uomini rinchiusi in prigione trovano un modo per stare bene con un buon libro.
Il lavoro però non è tutto e io ho visto la sua persona tanto insoddisfatta per tutto il resto, è come se non avesse ancora trovato il suo posto nel mondo e la sensazione di rincorrere qualcosa senza sapere bene dove andare è davvero estanuante. Ho provato tanta tenerezza per lei, è un persoanggio con cui è facile identificarsi perchè a volte quella sensazione di non appartenenza capita a tutti. A volte siamo così presi nel seguire una vita prestabilita dove c'è sicurezza, che ci dimentichiamo di ascoltare le nostre vere esigenze, quelle che ci portano a una strada diversa dove c'è la vera serenità ma raggiunta con difficoltà.
Un finale dolce amaro, ma una storia intensa che regala tanti spunti di riflessione e non solo librosi. L'autore ci insegna che proprio dai libri possiamo imparare, trarre insegnamento e imparare ad accettare che nella vita non si programma niente, è tutta da vivere ed è proprio questa la cosa bella.

Valutazione 4/5







6 commenti:

  1. Bellissima recensione Susy, sono contenta che il libro sia piaciuto anche a te. Io l'ho divorato

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    1. E' stata una bella sorpresa si e nel complesso non mi è dispiaciuta per niente

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  2. Grazie per questa recensione Susy e tanti auguri a tutti i papà.
    Un abbraccio
    Maria

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  3. Incuriosiva tantissimo anche a me. Spero di leggerlo presto anche io ☺️☺️

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    1. Poi fammi sapere, ma credo che potrebbe piacerti Gresi

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