mercoledì 21 ottobre 2020

Recensione: Ritorno a Blue River di Grazia Caputo e Streghe di Serena Madrici

Ciao a tutti amici lettori.
Il 31 ottobre si avvicina e come ogni anno anche Halloween, ma ditemi amate o vi è indifferente? Sorvolando che quest'anno sarà diverso per tante cose, devo dire che questa festa prettamente oltreaceano non mi ha mai entusiasmata tantissimo anche se adoro nella maniera più assoluta il modo in cui i bambini si approcciano a questa giornata. Dolcetto o scherzetto è bellissimo se visto con i loro occhi e come si divertono loro è davvero impagabile.
Proprio per restare in tema Halloween oggi vi propongo due letture brevi che sono inerenti a questa festa particolare e diventata ormai famosa.

Ringrazio la Milena Edizioni per la copia omaggio.


Trama
Anni dopo aver lasciato Blue River per inseguire i suoi sogni, Grace Jones fa ritorno alla sua cittadina d'origine, completamente diversa da quando è partita: oggi, infatti, è una scrittrice di successo e non più la ragazza insicura di un tempo.
Grace vorrebbe solo scrivere il suo romanzo in tranquillità, ma durante la settimana di Halloween si susseguono strani eventi: telefonate anonime, appostamenti, rumori sinistri.
Sarà la notte del 31 ottobre a rivelarle cosa sta accadendo e a costringerla a fare i conti con il suo passato.

Questa cover suggestiva e la trama particolare mi hanno ispirata subito. L'autrice italiana è riuscita a descrivere perfettamente un tema importante e delicato che purtroppo ancora oggi esiste ovunque: il bullismo.

Dalle sue note finali si evince quanto questa storia sia molto personale e non perchè abbia descritto un'autobiografia, ma è riuscita a mettere su carta quello che ha provato e quello che è successo nella realtà e questo lo trovo molto bello visto che è liberatorio. 

Chi scrive (e lo so bene) a volte avverte proprio il bisogno di esternare ciò che sente, ciò che prova, attraverso delle parole che riescono a tirare fuori molto più di mille frasi parlate. Non dico che sia sbagliato parlarne a voce alta, assolutamente, ma spesso scriverle riesce a far sentire meno oppressa la persona che non riesce del tutto ad esternare quello che sente.
Grace, la protagonista, è andata via da Blue River per un sogno: diventare una scrittrice e ci è riuscita. Si è rimboccata le maniche, armata di coraggio e ce l'ha fatta. I sacrifici sono stati tanti, ma alla fine ha raggiunto il suo scopo. Nessuno sa però che il vero motivo per cui ha lasciato quella simpatica e pittoresca cittadina è anche un altro ed è rappresentato da quei ragazzi che hanno reso la suaadolescenza impossibile.

Jack, il ragazzo per cui aveva una piccola cotta, pensava che fosse davvero una persona speciale e invece insieme al suo gruppo di amici si è rivelato molto diverso da ciò che credeva. Quando lo ritrova anni dopo, capisce che non è affatto cambiato, anzi la sua arroganza che finge di mescolare al risentimento non lo rendono meno perdonabile. Probabilmente lui non ha avuto accanto persone giuste che gli hanno indicato la giusta direzione da seguire, ma ogni errore, ogni sbaglio è completamente da amputare a lui stesso. Non me la sono sentita di giustificarlo, perché credo che ognuno debba assumersi le responsabilità delle proprie azioni e lui non l'ha fatto. Ha preferito assecondare i pensieri dei suoi amici facendole diventare proprie e dimostrando di avere poco coraggio come in fondo lo sono tutti i bulli: loro restano sempre persone insicure e per niente forti come si ostinano a dimostrare e infatti si 

accaniscono sempre sulle persone più deboli proprio per sentirsi potenti.
Grace però non si farà mettere i piedi in testa due volte, adesso che ha preso più consapevolezza ed è più adulta, riesce a tenergli testa e a fare in modo che le cose si ribaltino. Lei ci regala un grande esempio di crescita perchè i bulli non possono vincere per sempre, ma devono essere combattuti. Certo 
il suo modo è alquanto ortodosso, ma ha colto nel segno.
Mi è piaciuto molto il modo in cui l'autrice abbia descritto benissimo le sensazioni di ogni personaggi e quel finale che regala proprio un brivido degno di Halloween direi che è perfetto per questa storia.


Trama

Dimentica i cappelli a punta, dimentica i nasi storti e gli sguardi arcigni.
Queste streghe non hanno niente di consueto: sono bizzarre, curiose, colorate e sgargianti.
Dimentica tutto quello che conosci, ti porteremo in un mondo stregato che mai più scorderai.
Attraverso sfere, incantesimi e buffi scenari conoscerai lubilù, ananke e le altre mistiche creature.
E niente più vedrai con gli stessi occhi.

Le Streghe hanno da sempre il loro fascino a pari passo con le Fate. Per la festa di Halloween però sono più importanti le prime, donano quell'alone di mistero, di malvagità a cui è impossibile restare indifferenti. 
In questo libro però sono descritte in modo completamente diverso e sono sicura che dopo la descrizione dell'autrice ne resterete incantati anche voi.
Le Streghe sono da sempre rappresentate come esseri orribili come se la cattiveria deve essere per forza interpretata come bruttezza, ma se invece fosse il contrario? Se invece fossero creature bellissime ma considerate orribili solo per quello che si dice?
L'autrice ce li descrive in versi, ci mostra come devono essere viste e grazie ai disegni bellissimi e rappresentativi dell'illustratore questo viene messo ancora più in mostra.
Sfogliare le pagine di questo libro è stato come immergermi in un mondo nuovo che non conoscevo, a volte le convizioni radicate dentro di noi possono portarci fuori strada anche per un semplice personaggio e invece è bello vedere che le cose possono essere viste da un altro punto di vista, da una prospettiva diversa dove niente è come sembra e tutto può essere capovolto.

Due letture differenti, ma molto significative che ho apprezzato tantissimo leggere forse anche per il periodo che rende ancora più perfetto il tutto.
Due storie brevi che consiglio per il periodo perché a volte leggere le storie esattamente al momento giusto donano quel qualcosa in più che non guasta per niente.

Valutazione 4/5


                                          
                              
                                          

4 commenti:

  1. Anche a me è piaciuto il libro della Caputo, forse il finale l'ho trovato un po' troppo da film horror ma molto interessante il lato personale della vicenda.

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    1. Sono d'accordo sul finale ma in linea con la tematica halloween non mi ha infastidito, bello il resto

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  2. che bella idea, grazie, non li conoscevo!

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