giovedì 7 gennaio 2021

Recensione: La malalegna di Rosa Ventrella

Ciao a tutti amici lettori.
Il 2021 è ufficialmente entrato nelle nostre vite, cosa ne pensate sarà migliore di quell'orribile 2020? Ovviamente ce lo auguriamo tutti e per cominciarlo bene bisogna pensare in positivo sperando di non restarne deluse, la voglia c'è quindi incrociamo tutti le date e speriamo in meglio d'accordo?
I libri ne escono sempre vincitori in tutti i casi, ecco perchè ho deciso di inaugurare l'anno nuovo con una nuova recensione.
Un arrivo a sorpresa molto gradito per una storia particolare, ma tanto intensa.

Ringrazio l'autrice per la copia omaggio.


Trama

Teresa e Angelina sono sorelle diverse in tutto: tanto delicata, schiva e silenziosa è Teresa, la voce narrante di questa storia, quanto vitale, curiosa e impertinente è Angelina, la sorella più piccola.
Siamo all'inizio degli anni Quaranta a Copertino, nelle Terre d'Arneo, un'immensa distesa di campi coltivati nel cuore della Puglia. Qui, Teresa e Angelina crescono in una famiglia di braccianti, povera ma allegra e piena di risorse: i nonni sono dei grandi narratori, briganti, lupi e masciare diventano vivi nei loro racconti davanti al camino, mentre la madre Caterina ha ricevuto in sorte una bellezza moresca, fiera, che cattura gli sguardi di tutti gli uomini, compreso quello del barone Personè, il latifondista più potente del paese. "La tua bellezza è una condanna" le dice sempre nonna Assunta. Una bellezza - e una condanna - che sono toccate in eredità ad Angelina.
Quando il padre parte per la guerra lasciando sole le tre donne, Caterina per mantenere le figlie non ha altre armi se non quella bellezza, ed è costretta a cedere a un terribile compromesso. O, forse, a un inconfessabile desiderio.
È qui che comincia a essere braccata dalla malalegna, il chiacchiericcio velenoso delle malelingue, un concerto di bisbigli che serpeggia da un uscio all'altro e la segue ovunque. Questa vergogna, che infetta tutta la famiglia, avrà su Angelina l'effetto opposto: lei, che non sopporta di vivere nella miseria, inseguirà sfacciatamente l'amore delle favole. Anche a costo di rimanerne vittima.
Sono la nostalgia e il rimpianto a muovere con passo delicato la voce di Teresa, che, ricostruendo la parabola di una famiglia, ci riconsegna un capitolo di storia italiana, dalla Seconda guerra mondiale alle lotte dei contadini salentini per strappare le terre ai padroni nel 1950.

Non avevo mai letto Rosa Ventrella, ma è sempre bello scoprire talenti nuovi e penne nostrane soprattutto se emozionanti come la sua.
Mi ha stupito innanzitutto lo stile. Scorrevole, lineare e semplice, riesce ad arrivare con molta facilità al cuore del lettore grazie alle emozioni che trasmette pagina dopo pagina.
E' la storia di due sorelle, Teresa e Angelina anche se è la prima a fare da voce narrante, è lei a condurci per mano in questo intricato percorso che è la vita. Le scelte condizionano ogni azione, hanno conseguenze tutti i giorni eppure siamo costretti a prenderle sempre perché sono proprio le scelte che ci indirizzano verso un cammino. Capire se quel determinato percorso è giusto oppure no resta a noi, a volte è difficile tornare indietro, cambiare strada, altre volte è più facile continuare ad andare avanti ma chi può dire di non avere rimpianti? Quante volte ci siamo posti la fatidica domanda che comincia con "E se...?" 
Capita che si può modificare quella scelta, ma spesso le conseguenze di quella decisione restano tali e ormai rivangare il passato è inutile, è così che si ottiene saggezza, esperienza ma cosa bisogna fare quando si è ancora troppo giovani per possederla? Riflettere innanzitutto, l'impulsività a volte è un dono ma altre è una condanna e secondo me è questo il tema centrale de La malalegna.
Angelina compie una scelta per lei giusta mettendosi contro tutto e tutti pur di sbandierare la sua sicurezza, ma poi non riesce a tornare indietro e a pagarne le conseguenze sarà solo lei stessa.
Questa ragazza così bella mi ha fatto tanta tenerezza. Non è malvagia, per niente, è solo vittima suo malgrado della vita che è stata troppo crudele per lei. Sì, commette uno sbaglio ma chi di noi è perfetto da non averne mai compiuti, è stata ingenua ma la sua giovane età ne giustifica la debolezza e non mi sento di condannarla per questo.
Teresa è quella, tra le due, più forte eppure nemmeno lei è riuscita a paventare il danno se non troppo tardi, ma d'altronde come avrebbe potuto? A volte le cose capitano così all'improvviso che prevederle è impossibile figuriamoci fermarle.



Ho adorato il rapporto tra le due sorelle, un legame così solido e indelebile che può comprendere solo chi ha una sorella. Immaginare quello che lega due sorelle senza viverlo in prima persona è qualcosa di completamente diverso e nel dirlo non voglio apparire troppo saccente, ma testimoniare un dato di fatto. Personalmente mi ci sono rivista molto in questo rapporto a due, è qualcosa di così viscerale che anche solo spiegarlo non renderebbe bene l'idea. Due sorelle che condividono ogni cosa e non parlo solo di spazi vitali in una casa, ma sentimenti, emozioni, parole vivendo per la gioia dell'altra e soffrendo con lei quando qualcosa non va, saranno sempre unite a prescindere da cosa la vita riserverà loro e questo è bellissimo. Secondo me l'autrice è stata bravissima a raccontarlo con così tanta attenzione arricchendo di emozione ogni loro scena insieme anche perché è quello il fulcro dell'intera vicenda ma non è il solo. E' posta attenzione anche sull'ignoranza, sulle credenze e sulla scarsa fiducia in quello che non conosciamo. L'ambientazione non è attuale e il periodo di guerra ovviamente non è tra i più facili, però alcune cose le ho trovate molto attuali perchè purtroppo ancora oggi esiste questa forma di pregiudizio senza conoscere prima di giudicare gli altri ed è davvero tremendo come concetto.
Come avrete capito, mi è piaciuto molto leggere questo libro e lo consiglio a tutti coloro che cercano qualcosa di diverso. E' una storia particolare, ma tanto profonda.

Valutazione 4/5

                                        

                                                            

4 commenti:

  1. Ciao Susy! Questo genere, un po' storico e un po' saga familiare, è proprio uno dei miei preferiti. Quindi direi che mi segnerò questo titolo :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Silvia.
      Sì, conoscendo un po' i tuoi gusti potrebbe proprio piacerti

      Elimina
  2. non l'ho letto, non credevo fosse il mio tipo, ma hai ragione è giusto farsi tentare

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, infatti penso non sia il tuo genere ma chissà mai dire mai

      Elimina