venerdì 4 giugno 2021

Blogtour. Recensione: Parigi non dimenica di Ellen Feldman

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi termina il blogtour di un libro intenso ed emozionante che ho letto con vero piacere, ci rileggiamo poi più tardi per un'altra interessante uscita.

Ringrazio la Sperling per la copia omaggio e Esmeralda viaggi e libri per la grafica.

Vi suggerisco di leggere anche le tappe precedenti per avere un'idea più completa della storia.


Trama
Parigi, 1944. Charlotte Foret è una giovane vedova che ha perso il marito in guerra e lavora in una libreria nella città occupata dai nazisti, lottando per tenere al sicuro la piccola Vivi, di soli diciotto mesi, mentre il mondo che la circonda viene dilaniato. Un giorno entra in negozio Julian Bauer, soldato e medico tedesco, e inizia a curiosare in silenzio tra i libri. Le visite di Julian diventano ben presto un'abitudine, prima fastidiosa e poi quasi rassicurante. Quando Vivi si ammala gravemente e Parigi diventa sempre più pericolosa, Charlotte, disperata, accetta l'aiuto di questo improbabile salvatore e la sua esistenza cambia per sempre. New York, 1954. Charlotte è ora un'editor presso un'importante casa editrice di Manhattan. Non racconta nulla della sua vita precedente ai colleghi ma, mentre cerca di cancellare il passato, questo riaffiora con prepotenza. Per più di un decennio, infatti, ha cercato di anestetizzare i dolorosi ricordi del suo rapporto con Julian e dell'inganno perpetrato in un momento disperato. Tuttavia, ora, le incalzanti domande di Vivi sul padre e la religione ebraica, da un lato, e le misteriose lettere che cominciano ad arrivare da Bogotá, dall'altro, rischiano di far crollare il castello di omissioni e bugie costruito negli anni. Charlotte non è una vittima, è una sopravvissuta. Ma la verità su quanto è successo non potrà mai condividerla con nessuno, inclusa sua figlia. Riuscirà a lasciarsi Parigi alle spalle e sopravvivere al prossimo capitolo della sua vita? "Parigi non dimentica" è una storia di 
resilienza, amore e scelte impossibili.


Mi piacciono molto i libri che intrecciano passato e presente ed ecco perchè sono rimasta conquistata da questa trama così interessante.
Inoltre mi piacciono tanto i libri che parlano di un passato reale alternandoli con sentimenti ed emozioni vere e Parigi non dimentica è sicuramente un libro che va letto anche solo per questo motivo.
Conosciamo Charlotte, la voce narrante, e scopriamo come questa protagonista sia riuscita a sopravvivere alla guerra grazie a una fortuna inaspettata. Conosciamo una vedova con una figlia piccola a carico assumersi la responsabilità di azioni che non la riguardano riuscendo a crescere una bambina nonostante gli stenti e ad avere una vita soddisfacente. Ma il passato si può realmente dimenticare? 
Possiamo provarci, andare avanti e fingere che non sia mai esistito ma lui torna comunque sempre ad assillarci se non siamo davvero convinte di aver chiuso definitivamente un capitolo
Charlotte è sì, una donna felice adesso ma dentro di sé non lo è davvero e se ne accorge giorno dopo giorno. Se ne rende conto quando è costretta a rispondere alle innocente e giuste domande di una figlia che vuole sapere, se ne accorge il suo cuore che non hai cessato un attimo di sentirsi in colpa.
Ma qual è la colpa di una donna che voleva solo tenere al sicuro la propria figlia?
Scoprire la sua storia, ascoltare le sue parole è stato come entrare in profondità di una donna rosa dai sensi di colpa e dalla paura di sbagliare e questo viaggio non solo è stato interessante ma anche molto intenso.



Grazie a una scrittura scorrevole e mai banale, l'autrice è riuscita a dare un quadro completo di quello che gli stenti e la fame possono provocare. La paura di morire è così forte che, a volte, si scelgono delle strade sbagliate e forse Charlotte l'ha intrapresa senza pensarci, ecco perchè adesso si sente in colpa. Ma è da giudicare? Io sono un po' in dubbio in merito, ma credo che giudicarla sia sbagliato e profondamente ingiusto dal momento che non ho vissuto quello che ha vissuto lei. Credo invece che questa storia sia molto bella perchè ci mostra un altro lato della medaglia, un nuovo modo di vedere le cose spingendo il lettore a modificare il proprio punto di vista avendo invece la visuale di Charlotte
Chi decide cosa è giusto è sbagliato? E' molto semplice dirlo da persona esterna, è molto facile sparare 
giudizi senzaa averli viissuti in prima persona ed ecco perché se da una parte Charlotte non l'ho capita, dall'altra l'ho compresa bene.
Contrariamente a ciò che pensa di se stessa, è una donna equilibrata che sa perfettamente cosa vuol dire la gratitudine, che conosce l'amore anche se è stata alquanto sfortunata a riguardo. E' un personaggio complesso, ricco di sfaccettature e devo ammettere che non sono ancora sicura se mi sia piaciuta oppure no, ma sicuramente è qualcuno da scoprire.
Julian invece è un personaggio che ho apprezzato subito anche quando si era incerti sulla sua identità. La sua bontà d'animo era così evidente che mi sembrava assurdo non fosse capita da tutti immediatamente, la sua esistenza è stata assurda, ingiusta e sfortunata. Mi ha fatto tanta tenerezza questo personaggio a cui l'autrice ha deciso di dargli un finale sul quale non mi trovo molto d'accordo. E poi c'è Vivi, questa ragazzina così desiderosa di scoprire la verità che aiuta Charlotte a fare la cosa giusta, a scegliere finalmente di seguire il proprio cuore e non la mente, a smetterla di preoccuparsi di quello che pensano gli altri, a decidere finalmente di lasciarsi il passato alle spalle chiudendolo in modo definitivo. Lei ci insegna che se non lo facciamo, se non chiudiamo quella porta, si aprirà di nuovo più e più volte perché per andare avanti non dobbiamo guadare indietro, mai più.
Una lettura intensa, emozionante e anche ben dosata sui colpi di scena che consiglio sicuramente agli amanti del genere e a coloro che si aspettano qualcosa di diverso perchè questa lettura sicuramente regala un'ottica diversa su cui ragionare parecchio. Avremmo fatto la stessa cosa di Charlotte? E' questa la domanda basilare che ci poniamo a fine lettura, è quella che mi sono posta io e molto probabilmente la risposta sarà come la mia: sì.

Valutazione 4/5

                            

  

                                                


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