sabato 25 giugno 2022

Recensione: La signora dell'acqua di Elena Pigozzi

Buon sabato amici lettori.
Oggi vi parlo di un libro particolare uscito proprio questo mese.

Ringrazio la Piemme per la copia omaggio.


Trama
Sul fianco di una montagna, affacciata sul lago, in un luogo dimenticato e nascosto tra la provincia di Trento e di Verona, c'è una casa bianca. Da lontano, quando il sole illumina i muri, sembra una perla o una conchiglia, appoggiata per caso in quel luogo impervio. È lì che Giovanni ha deciso di costruire con i pochi soldi portati a casa dopo gli anni nella Merica ed è lì che ora Sara, sua nipote, ha fatto ritorno dopo molti anni di assenza, perché la casa è in pericolo, al suo posto vogliono costruire un'autostrada, e Sara non può permetterlo. In quella casa, infatti, si sono intrecciati i destini di Giovanni e della moglie Ines, le vite brevi di Erminia, Maria, Giuseppe e degli altri fino a Italia e a Sara. E, soprattutto, è lì che Sara ha ricevuto il dono che si tramanda nella loro famiglia, il dono dell'acqua. Come Giovanni, anche Sara sente l'acqua e sa come e dove trovarla, avvertendo con la forcella di salice la vibrazione che indica quale sia il luogo.
I doni, però, come le ha sempre ricordato suo nonno, sono croci da accettare e da sopportare. E così è stato per lei che in un pozzo ha perso l'amore della sua vita. Ora che è tornata a casa, è giunto per Sara il momento di ripercorrere tutta la storia familiare che ha condotto fino a lei, una storia di risvegli e di ritorni, di ferite che segnano, di madri e figlie che si scelgono, di un continuo mutare che poi sempre riporta a casa.
E, in particolare, di quel dono amato e odiato. Quello sarà il suo lascito per la figlia Mirta, a cui spera di riavvicinarsi, e sarà il suo modo per mettere in salvo l'amata casa.

Una scrittura leggiadra, onirica e anche poetica ci accompagna pagina dopo pagina per ricostruire una saga familiare che ha un dono.
La storia è divisa in vari pov, ma quelli fondamentali sono di Sara e Mirta rispettivamente madre e figlia.
Sara ha ereditato da suo nonno Giovanni il dono dell'acqua, lei riesce a sentirla, sa dove trovarla e anche se all'inizio può apparire come una cosa bellissima, giorno dopo giorno si rivela essere anche una sorta di maledizione perchè la gente giudica, punta il dito e come tutte le cose che non riesce a comprendere ne ha paura e ci sta alla larga.
La vita di Sara non è stata facile, il suo grande amore non c'è più e si sente sola anche se ha una figlia, ma i rapporti con lei sono complicati e difficili da gestire perchè dopo il piccolo incidente Sara non è più la stessa e non riesce mai ad avvicinarsi molto alla figlia.
Non che Mirta l'aiuti in questo senso, ammetto che in più occasioni il suo atteggiamento mi ha parecchio infastidito, mi è parsa soltanto una ragazzina viziata a cui avrebbero dovuto dirgliene quattro. Tuttavia la sua giovane età è da comprendere, lei non conosce veramente Sara. Per una serie di circostanze che non vi posso svelare c'è stato un periodo, parecchio importante, in cui non sono state vicine e questo ha determinato l'allontanamento e quel vuoto che si è creato.
                                    

Italia è stata il collante tra le due, l'unica che è sempre riuscita a mettere le cose a posto, la persona che per fortuna c'era ad appianare le divergenze. Che bel personaggio il suo! Ha sempre fatto tutto quello che era in suo potere per fare la cosa giusta anche quando comportava alzare i toni e rimproverare le persone a lei care.
Figura importante è però anche Giovanni e la sua storia con Ines perchè è come se da lì cominciasse tutto.
Non mi aspettavo una storia così particolare quando ho letto la trama, ammetto che all'inizio ho fatto un po' fatica ad entrare nel vivo forse perchè c'è uno sbalzo tra i vari personaggi troppo veloce e non è stato facile comprendere subito le parentele e i vari intrecci. Mi sarebbe piaciuta una spiegazione migliore anche per capire meglio tante cose, ma questa è una mia valutazione personale ovviamente.
Penso che l'autrice sia stata brava a tessere una storia per nulla banale o scontata dove la famiglia sale al primo posto, verso la quale si fa ogni cosa perchè non ci siamo scelti, ma ci vogliamo bene lo stesso a discapito di ogni cosa.
Attraverso i ricordi di Sara principalmente, ma anche degli altri scopriamo cosa è veramente accaduto a questa famiglia anche a distanza di tempo perchè la storia prosegue e sarà proprio Mirta a chiudere un cerchio lasciato aperto e a lasciarci capire, in un finale atipico, che tutto finalmente va come doveva andare perchè a volte la vita è strana, ma ci porta sempre dove dobbiamo arrivare. Le strade per giungerci non sono mai facili, mai uguali, però ci arriviamo e alla fine è questo ciò che conta.
Una lettura sicuramente originale grazie a uno stile che non si trova facilmente, ma che riesce a catturare l'attenzione per il suo essere leggiadro e quasi onirico perchè i sogni sono importanti, anche quelli di cui non ne diamo importanza e questo è un bellissimo insegnamento.

Valutazione 3/5

                            

                                    

2 commenti:

  1. Lo inserisco in lista, ma credo che lo comprerò presto. Sono molto incuriosita!

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    1. E' una narrazione particolare, forse non adatta a tutti ma sicuramente interessante

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