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giovedì 26 settembre 2019

Review Party. Recensione: L'amico fedele di Singrid Nunez

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi sono tornata a casa, ma non ancora davanti al pc quindi ancora grazie alla programmazione di blogger che mi permette di aggiornare il blog nonostante sia lontana.
Come potevo d'altronde lasciarlo incustodito di fronte a un libro appena uscito in libreria?


Grazie alla Garzanti per la copia omaggio e a Sonia Esmeralda viaggi e libri per la grafica.

Oggi infatti partecipo al Review party di un libro che trovate proprio oggi da acquistare e mi raccomando di seguire anche le altre tappe.

Trama
Karen Blixen era convinta che si potesse rendere tollerabile ogni sofferenza inserendola in una storia, come se le parole fossero un balsamo che lenisce ogni ferita. Ma è davvero così? C'è solo una persona cui la protagonista del romanzo potrebbe chiederlo, una sola persona di cui si fiderebbe: il suo più vero e caro amico. Ma non può farlo. Troppo tempo è passato da quando si sono conosciuti, lui professore di un corso di scrittura e lei la sua studentessa più promettente. Quelle lezioni le hanno aperto un mondo fatto di libri. Le hanno insegnato che nessuna pagina scritta è mai sprecata perché, anche se non funziona, si può tarne un insegnamento. le hanno impresso nella mente le parole di Rilke: se si riesce a vivere senza scrivere, allora meglio non fare lo scrittore. Poche ore nelle aule dell'università e i due sono diventati inseparabili. Un'amicizia che si è nutrita di sapere, pensieri e poesia. Ed è a questi ricordi che la protagonista si aggrappa di fronte all'eredità inaspettate che lui le ha lasciato: un simpatico e ingombrante alano. Perché il professore era d'accordo con Kundera - le relazioni tra umani e animali sono idilliache - e forse aveva ragione anche in questo. Perché più il tempo passo, più la natura di ciò che la legava all'amico assume forme diverse, sopite, mai confessate. Chissà se è arrivato il momento di dare vita al romanzo che non ha mai avuto il coraggio di scrivere.
Questo cover ha attirato subito il mio interesse di lettrice, voi che leggete potete capirmi. Come si può non provare curiosità verso una cover con delle pagine aperte di un libro?

Cosa nascondono quelle pagine? Quale storia si cela dietro l'inchiostro di quella carta stampata? Immediatamente ho capito che questa storia doveva essere letta, perché diciamolo, l'occhio vuole la sua parte e le cover della Garzanti io le reputo davvero tra le più belle di tutte le Case Editrici che leggo.
Tuttavia cominciata a leggere la storia, mi sono resa conto che questo libro non è adatto per tutti e con questo non voglio scoraggiarmi alla lettura, semplicemente avvisarvi che lo stile è molto, molto particolare.

Tutto il libro è un monologo tra autrice e lettore, tra autrice e l'amico e tavolta tra l'autrice e il suo amico che non c'è più. Se all'inizio può lasciare destabilizzati questa metologia di narrazione, man mano acquista un significato diverso perché quello che si nasconde dietro semplici parole vuole invece significare un legame affettivo e una sofferenza interiore non indifferente.
Tutto comincia quando l'autrice, che in questo caso diventa narratrice, si rende conto che un suo caro amico, il suo mentore, è morto. Quella persona è stata per lei un porto solido per la sua carriera di scrittrice e rendersi conto che non c'è più scava un vuoto interiore molto profondo.
Come colmare quel vuoto? Come reagire a una notizia del genere?
Ed ecco che arriva, in risposta alle sue domande, un alano. E' stato un regalo improvviso e inaspettato e lei lo riceve con molta titubanza, ma anche con impegno perché sa che non lo manderà mai via assumendosi le sue responsabilità.
Quello che di certo non immagianva era quanto quest'animale facesse bene alla sua anima e al suo cuore ancora tremolanti per la recente scoperta. Certo sconvolgerà non poco la sua vita, ma poi ne sarà contenta.
Il legame affettivo che si crea tra umano e animale è qualcosa di meraviglioso, enorme e sicuramente totalizzante. Penso che soltanto chi abbia avuto un animale possa realmente capire cosa si prova davvero.
L'amore profondo e immenso che un animale ti concede senza chiedere nulla in cambio scalda il cuore, regala emozioni concrete e difficili da non ricambiare. E' qualcosa di decisamente stupendo, in questo caso il legame diventa ancora più importante perché l'alano è stato un regalo di una persona che lei apprezzava, stimava e che ora non c'è più. Ecco perché a volte si rivolge anche al cane, sono considerazioni o domande che ovviamente non ricevono risposta però la fanno stare bene.
Alcune volte abbiamo davvero bisogno di qualcuno con cui parlare, esternare quello che proviamo anzichè tenersi tutto dentro fa bene, ci rende leggeri e sicuramente aiuta a schiarirci le idee.
C'è chi scrive per buttare fuori ciò che prova, c'è chi parla, ma in entrambi i casi va bene perchè tenersi tutto dentro e lasciare che il malessere cresca senza avere nessuno sfogo esterno è totalmente controproducente. E' questo quello che spiega la nostra autrice e io sono completamente d'accordo con lei, esternare sempre!



In questa storia atipica e molto breve, l'autrice mette in evidenza molti temi delicati e ci fa riflettere sull'importanza di tematiche importanti e attuali. Ci spinge a porci delle domande e sicuramente ci porta a rivalutare le cose importanti o meno della nostra vita. Quante volte ci lasciamo contagiare da cose futili e del tutto prive di importanza, invece di concentrare la nostra attenzione su qualcosa di più fondamentale? Purtroppo spesso ci lasciamo travolgere da questa sbagliata concezione dei valori ed è giusto invece ritornare sulla retta via per focalizzare le nostre forze e energie su qualcosa di più essenziale.
Come ho detto prima, non è una lettura per tutti perchè molto introspettiva, tuttavia per chi cerca qualcosa di riflessivo e intenso fa al caso vostro.

Valutazione 3/5




4 commenti:

  1. Ciao Susy! Anche io tempo fa ho "conosciuto" un alano… all'inizio mi intimoriva un po', ma poi mi sono resa conto che è un cane come gli altri, nonostante la mole. Il romanzo mi incuriosisce molto!

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    1. Ciao Silvia.
      È bello che ti sia ricreduta, perché a volte i pregiudizi ci frenano.
      Il libro é molto particolare

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  2. Concordo, non è una lettura adatta a chi cerca qualcosa di leggero, ma sicuramente particolare e profonda

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