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mercoledì 4 ottobre 2023

Recensione: Il racconto perfetto di Elisabet Benavent

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi vi parlo di un libro da cui è stata tratta una miniserie su Netflix e che sicuramente conoscerete.

Ringrazio la Salani per la copia omaggio.


Trama
Madrid, un giorno d’estate come tanti. Un giorno indimenticabile per Margot che, vestito da sposa incollato addosso e Nike ai piedi, presa dall’ansia è appena fuggita da una vita perfetta. Da una casa perfetta, ma accogliente quanto la vetrina di un negozio d’arredamento. Da un lavoro perfetto nell’azienda di famiglia, l’unico contemplato fin dalla sua nascita. Da una storia perfetta, quella con Filippo, il principe dei sogni.
Finché una sera conosce David, che fa tre lavori per arrivare a fine mese, dorme sul divano di un amico perché Idoia lo ha lasciato e di perfetto non ha nulla. Ma in quel ragazzo Margot riconosce i suoi stessi occhi tristi. E se inizialmente a legarli è un rapporto di amicizia e sostegno tra anime ferite, un viaggio in Grecia, una connessione inaspettata e il sentimento puro che unisce due persone con niente in comune li costringeranno presto a ricredersi…
Elísabet Benavent torna sulla scena letteraria con un romanzo fresco e maturo al tempo stesso, che riflette con ironia e umorismo sulle imposizioni sociali, sul meccanismo di condizionamento del gruppo e sull’importanza di dar voce alle proprie esigenze, mentre esplora il significato del successo nella vita. Un successo che – Margot lo sa bene – non sempre è sinonimo di felicità.

La cover è carinissima e la trama mi ha subito ispirata quindi non appena l'ho avuto tra le mani nonostante la sua mole di pagine l'ho subito cominicato e devo dire che non era come mi aspettavo.
Piccolo appunto. Ho visto la miniserie dopo aver letto il libro, di solito mi piace sempre vedere dopo ciò che mettono sul piccolo e grande schermo perchè nel libro c'è sempre qualcosa in più e anche in questo caso era così. Mi è piaciuta l'idea di realizzare una miniserie perchè forse in questo modo è riuscita a inserire più cose che in un solo film non avrebbe fatto, d'altronde come vi dicevo la mole di pagine è abbastanza grossa. Mi sono piaciuti molto gli attori che hanno interpretato David e Margot perché sono riusciti a rendere credibile ciò che avevo già letto rappresentandoli stavolte con epressioni visivi e canzoni di sottofono perfettamente in liena con la storia.
Il finale già andiamo a qualcosa di diverso e devo dire di non essere soddisfatta di nessuno dei due perchè dopo tante pagine mi aspettavo qualcosa di meglio, in realtà è stato da molto prima che sono rimasta un po' delusa perchè l'inizio invece mi è piaciuto molto. Ci tengo però a precisare che non finsice male, non ci sono morti o robe del genere, tuttavia c'è parecchio che non mi convince così come i loro comportamenti e le azioni che hanno fatto in modo di rendere una storia con un potenziale enorme a qualcosa di prolungato troppo a lungo.
Quando dicevo che non mi aspettavo una storia del genere è esattamente così, forse perchè avevo aspettative diverse.

                                         
Margot e David sono due persone completamente diverse per vita vissuta, per ceto sociale, per modo di porsi. Se pensate a due opposti loro ne sono l'esempio lampante, non hanno in comune assolutamente niente eppure fin dall'inizio tra loro si crea un legame speciale perché entrambi sono insoddisfatti della propria vita, delle ambizioni e quel sottile filo che li fa incontrare diventa sempre più lungo, si intreccia fino a diventare un nodo resistente perchè quando si incontra un'altra persona che ti capisce al volo, ti comprende e fa in modo che tu abbia bisogno di poche parole per essere capita allora vuol dire che quella persona è speciale.
Mi è piaciuto tantissimo il loro rapporto, il lento e graduale avvicinamento. La voglia di volersi bene, di accettarsi che è passata per quella di essere benvoluta dagli altri però soltanto questo non è bastato. Come dice Margot si sono incontrati al momento sbagliato nel posto sbagliato e in un certo senso ha ragione perchè le diversità che all'inizio li hanno fatto apparire così diverse sono diventate sempre più enormi e la crescita interiore di entrambi non è successa allo stesso modo. Tuttavia penso che quell'incontro, quel loro avvicinarsi e conoscersi a fondo sia servito ad entrambi per migliorare, per stare bene, per trovare una pace e una serenità che sicuramente da soli avrebbero faticato molto a raggiungere. Non credo quindi che si siano incontrati al momento sbagliato, quanto che avessero degli obiettivi diversi, un modo diverso di vedere la vita e quindi le cose sono andate in un certo modo che di certo nessuno dei due prevedeva.
Il lettore inevitabilmente fa il tifo per loro, ma anche per i personaggi di contorno che in realtà acquistano sempre più spessore come le sorelle di Margot e gli amici di David che diventano familiari e che riescono a regalare momenti di riflessione e divertimento allo stesso tempo.
E' una storia particolare, forse troppo lunga per quanto mi riguarda, con una narrazione prolissa infatti avrei evitato qualche pagina e che ti fa arrivare alla fine con tante domande, con tante considerazioni come ad esempio la felicità. Non credo in questa parola, credo esista la serenità perchè la felicità arriva per pochi attimi, a volte istanti ma per raggiungerla ci vuole una buona dose di coraggio, di forza.
Margot credeva di essere felice d'altronde aveva tutto, David pensava di seguire la strada giusta d'altronde era tranquillo eppure nessuno dei due era sereno, almeno prima di incontrarsi.

                                                       

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