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martedì 24 ottobre 2023

Recensione: L'uomo che amava i libri di Patrick Dewitt

Ciao a tutti amici lettori.
Esce oggi un libro che mi ha incuriosita subito non appena ho letto il titolo.

Ringrazio Neri Pozza per la copia omaggio.


Trama
L’esistenza di Bob Comet, bibliotecario in pensione, scorre come un lungo fiume tranquillo: non ha amici, il suo telefono non squilla mai e se qualcuno bussa alla sua porta, di sicuro è per vendergli qualcosa. Da tempo Bob ha rinunciato all’idea di conoscere il prossimo, o di lasciarsi conoscere, e il suo unico modo di stare nel mondo è tramite la lettura: qualcosa di vivo, in costante movimento e perenne crescita. In quasi tutte le stanze della sua casa ci sono scaffali zeppi di volumi, nei corridoi ordinate torri di libri, ovunque romanzi ammassati. L’altro piccolo piacere che Bob si concede è camminare. Le sue lunghe passeggiate cominciano senza una meta precisa e non prevedono contatti umani. Fino al giorno in cui, entrando in un 7-Eleven, si imbatte in una donna dall’aria assente, ferma davanti alle porte di vetro dei frigoriferi. La donna è vestita come una bambina, ma da sotto il berretto le spunta una zazzera bianca e scarmigliata. Al collo ha un foglietto legato a una cordicella, con la scritta: Mi chiamo Chip, e vivo al centro anziani Gambellreed. Nel ricondurre la sperduta signora alla residenza per anziani, lo sguardo di Bob cade su un volantino in una bacheca: è un appello a fare volontariato presso quel centro. Un’occasione, per Bob, di sottrarsi all’ostinata solitudine di decenni. Ma anche, in modo del tutto inatteso, l’opportunità di riconciliarsi col suo passato e, forse, affrontare la feroce nostalgia per un amore perduto.
Bob è il protagonista indiscusso di questa storia atipica e molto originale.
Il nostro protagonista è un uomo anziano con la passione sfrenata per i libri. La sua conoscenza è incredibile merito anche del lavoro di bibliotecario, adesso è in pensione eppure ricorda di aver sempre voluto svolgere quel lavoro fin da bambino con una sicurezza che sarebbe solo da invidiare.
Attraverso queste pagine conosciamo la persona che era prima di diventare quella di questo momento e riusciamo a farci un'idea più ampia di ogni sfaccettatura del suo carattere.
Un giorno incontra una signora vestita in modo bizzarro e decide di accompagnarla alla casa per anziani dove è ricoverata e guardando un volontino in cui cercano volontari decide di proporsi come lettore per quelle persone sole che desiderano un po' di compagnia.
Le cose non vanno come aveva previsto, ma Bob non si arrende e torna il giorno dopo convinto che i libri possano unire le persone, farle passare qualche momento felice e soprattutto intrattenere.
Quello che di certo non si aspettava era di riuscire a capire me stesso, di trovare un nuovo posto in cui essere se stesso e non più solo.

                                      

E' una storia dolcemara che ci racconta la vita di un personaggio fuori dall'ordinario eppure difficile da non apprezzare. Ho provato particolare empatia verso di lui mentre lo vediamo alle prese con la moglie e la loro separazione, penso che sia stato un uomo che ha vissuto un'altalena di emozioni che l'hanno reso fortunato, ma anche sfortunato.
Non ha subito drammi particolari o vicessitudini che hanno condizionato il suo modo di pensare, ha semplicemente vissuto la vita che voleva tra alti e bassi riuscendo a prendere il meglio in ogni cosa e questa è una cosa che ci porta a pensare a com'è davvero la vita per tutti.
Non esiste la perfezione, non esista la felicità perfetta, ma quei piccoli attimi in cui siamo felici, in cui riusciamo a stare bene con gli altri e con se stesso ed è in quel momento che siamo fortunati, fortunati davvero.
Conosciamo anche Bob bambino e comprendiamo la sua passione per i libri fin da dove è cominciato e infine lo vediamo finalmente trovare una dimensione tutta sua.
Il finale è giusto, riesce a chiudere un cerchio e mette ogni cosa a suo posto. Nel complesso è una storia carina che forse con una narrazione meno lenta sarei riuscita ad apprezzare di più.
Apprezzo sempre i salti temporali, ma in questo caso mi sarebbe piaciuto che l'attenzione sul presente, sulla strada che Bob stava percorrendo per arrivare a quel finale fosse più accentuata soprattutto per dare valore al titolo che a un certo punto passa in secondo piano.
Peccato perché secondo me la storia ha un potenziale bellissimo che purtroppo non sono riuscita, esclusivamente per mio gusto personale, ad apprezzare in pieno.
Tuttavia penso che sia una lettura che offre tanti spunti di riflessione importanti e che, guardato da un'ottica diversa può donare tanto.

                                                    


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