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martedì 18 marzo 2025

Recensione: La felicità dei giorni di pioggia di Imogen Clark

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi vi parlo di un libro molto intenso.

Ringrazio Libreria Pienogiorno per la copia omaggio.


Trama
Romany ha da poco compiuto diciott’anni ed è sul punto di muovere i primi passi nell’età adulta quando si ritrova improvvisamente sola senza sua madre, Angie, l’unico genitore che abbia mai conosciuto, portata via da un male repentino. Nella sua lettera di commiato, consegnata a un avvocato, Angie ha incaricato i suoi più cari amici di prendersi cura della figlia durante il suo ultimo anno di scuola superiore. Ognuno dei quattro tutori possiede una visione della vita che la donna vuole lasciare a Romany come eredità: c’è Tiger, l’eterno giramondo; Leon, timido e pratico, con il suo genio musicale inesplorato; e Maggie, brillante e sicura di sé, che si identifica a tutto tondo con la sua professione. Tutti loro si conoscono fin dai tempi dell’università. Ma la quarta tutrice, Hope, è invece un mistero di cui non avevano mai sentito parlare prima… È l’inizio di un viaggio in cui ciascuno dovrà fare i conti con il dolore della perdita, con l’incredulità, con fantasmi del passato da affrontare e misteri da dipanare. E mentre ognuno sfida le proprie paure, a volte vincendole, a volte scendendoci a patti, Angie, quella che vedeva più lontano di tutti, insegna loro che ci vuole una tribù per crescere, se stessi e pure una bambina.
Non sapevo bene cosa aspettarmi quando ho cominciato questo libro, ma di certo non mi aspettavo una storia del genere così profonda e piena di tantissimi spunti di riflessione.
Pensavo fosse la storia di Romany, una giovane ragazza appena diciottenne, pensavo che attraverso di lei avremmo conosciuto gli altri personaggi invece la struttura della storia ha preso una piega completamente diversa quando si sposta nel passato e conosciamo invece il passato di tutti i personaggi per poi arrivare ai giorni nostri e comprendere la vita di Romany da un punto di vista diverso.
Non mi è dispiaciuto conoscere meglio tutti i personaggi, anzi così l'idea più chiara e non solo accennata è risultata evidente, tuttavia mi ha spiazzato e non so ancora se in positivo o in negativo perchè sinceramente avrei voluto vedere la vita di Romany in primo piano e non quella di Angie dove ruota intorno tutto.
Angie prima di morire redige un testamento molto speciale, ad essere tutori della sua figlia appena diciottenne, Romany, sceglie i suoi migliori amici, ognuno di loro avrà un ruolo speciale nella vita della ragazza e ognuno insegnerà a sua figlia le cose più importanti, anche quelle che lei avrebbe voluto per se stessa e non ha avuto.
A quel punto andiamo indietro nel tempo e scopriamo chi erano Angie, Molly, Leon e Tiger. Hope è una new entry che ha uno scopo preciso e la sua storia infatti essendo soltanto da tramite non è prettamente importante quanto invece quella di quattro ragazzi tutti diversi eppure amici da sempre perchè uniti da un legame speciale.

                                       
Molly è l'amica che tutti vorremmo, forse a lungo andare potrebbe essere troppo perfetta, ma sai che su di lei puoi sempre contare, sai che la lealtà verso di te non crollerà mai e soprattutto sai che ti resterà accanto in ogni momento, anche quelli brutti.
Ho trovato la sua scelta sentimentale non giusta perché si è accontenta invece di seguire il suo cuore, quella lavorativa un po' estrema e mi è dispiaciuto per entrambe le cose.
Leon è invece una persona che ha commesso degli sbagli, ma è riuscito a riprendersi in mano la sua vita anche se dopo ha dovuto essere la seconda scelta sulla vita amorosa.
Tiger che all'inizio ho tanto apprezzato si è rivelato un uomo immaturo con la sindrome di Peter Pan con atteggiamenti alquanto discutibili.
Angie è invece una di quelle persone che cominciano male mostrando antipatia per poi rivelarsi una donna forte piena di sfaccettature e tutta da dimostrare. Anche lei non è stata fortunata in amore, ma ha avuto tanto affetto da amici e l'amore incondizionato di una figlia che ha praticamente cresciuto da sola.
Sì tutti i personaggi hanno a mio parere molti difetti che li ha resi chi per un motivo chi per un altro persone su cui è facile puntare il dito, eppure nella loro imperfezione riescono a far immedesimare il lettore in varie situazioni.
Angie aveva visto giusto perchè ognuno di loro nel suo piccolo, con la loro base di esperienza personale hanno potuto donare a Romany ciò che lei non riusciva più a darle: una famiglia.
Ho trovato stupenda l'amicizia di queste quattro persone capitate quasi per caso insieme eppure amiche da tutta una vita, è questo secondo me la parte più bella di questo romanzo: l'amicizia.
Romany non ha legami di sangue con nessuno di loro eppure rappresentano l'unica vera famiglia che conosce esattametne com'è stato per Angie perchè a volte i legami di sangue non contano niente quando c'è il vero affetto, quando c'è la voglia di conoscersi e stare insieme qualsiasi cosa accada.
E' stata una lettura molto particolare, intensa e anche profonda, una di quelle che ti fa riflettere e stare bene, ma anche malinconica perchè le cose belle finiscono sempre per sparire per prime.

Valutazione 3/5

                                       

                                            

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