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lunedì 16 giugno 2025

Recensione: La ricamatrice di Winchester di Tracy Chevalier

Buon lunedì amici lettori.
Oggi vi parlo di un libro particolare.

Ringrazio Neri Pozza per la copia.


Trama
Winchester, 1932. A trentotto anni Violet Speedwell sembra ormai inesorabilmente destinata a un'esistenza da zitella. La Grande Guerra ha preteso il suo tributo: il suo fidanzato, Laurence, è caduto a Passchendaele insieme a migliaia di altri soldati, e ora le «donne in eccedenza» come lei, donne rimaste nubili e con scarse probabilità di convolare a nozze, sono ritenute una minaccia, se non una vera e propria tragedia per una società basata sul matrimonio. Dopo essersi lasciata alle spalle la casa di famiglia di Southampton, e le lamentele della sua soffocante madre, ferma all'idea che dovere di una figlia non sposata sia quello di servire e riverire i genitori, Violet è più che mai intenzionata a vivere contando sulle proprie forze. A Winchester riesce in breve tempo a trovare lavoro come dattilografa per una compagnia di assicurazione, e ad aver accesso a un'istituzione rinomata in città: l'associazione delle ricamatrici della cattedrale. Fondata dalla signorina Louisa Pesel e diretta con pugno di ferro dall'implacabile signora Biggins, l'associazione, ispirata a una gilda medievale, si richiama a un'antica tradizione: il ricamo di cuscini per i fedeli, vere e proprie opere d'arte destinate a durare nei secoli. Sebbene la Grande Guerra abbia mostrato a Violet come ogni cosa sia effimera, l'idea di creare con le proprie mani qualcosa che sopravviva allo scorrere del tempo rappresenta, per lei, una tentazione irresistibile. Mentre impara la difficile arte del ricamo, Violet stringe amicizia con l'esuberante Gilda, i capelli tagliati alla maschietta, la parlantina svelta e un segreto ben celato dietro i modi affabili, e fa la conoscenza di Arthur, il campanaro dagli occhi azzurri e luminosi come schegge di vetro. Due incontri capaci di risvegliare in lei la consapevolezza che ogni destino può essere sovvertito se si ha il coraggio di sfidare i pregiudizi del tempo. Due incontri che insegnano anche che basta a volte un solo filo per cambiare l'intera trama di una vita.

La ristampa di questo libro mi ha permesso di leggere una storia che mi incuriosiva da parecchio.
L'autrice ha un nome che ricorderete per un'altra storia, ma per quanto mi riguarda è la prima volta che la leggo ed è stata una bella scoperta.
Conosciamo Violet, la nostra protagonista, una donna che nonostante le difficoltà punta dritto verso il suo obiettivo: essere felice.
Ci troviamo in un'epoca storica particolare perchè la guerra ha appena portato via morte e distruzione, i soldi scarseggiavano e anche le possibilità lavorative soprattutto se a cercarle era una donna.
Dopo aver perso il fratello e il suo innamorato proprio a causa della guerra, decisa ad allontanarsi da una madre particolarmente pressante acetta di lavorare come dattilografa a Winchester e sebbene non navighi nell'oro e deve limitare al minimo le sue spese, anche i pasti è soddisfatta della propria indipendeza.
Un giorno per caso si imbatte in un'associazione particolare, si occupano di ricamare cuscini per i più fedeli. Violet non è una cattolica costante e non è particolarmente brava col cucito eppure grazie all'aiuto e alla guida delle persone giuste scoprirà di essere molto più in gamba di ciò che pensava.

                                     

Cucire e lavorare le permette di stringere amicizia con persone molto diverse, essere finalmente lontana dalla pressione di una madre ingombrante l'aiuta a vedere oltre la tristezza di cui la loro famiglia era vittima da troppo tempo. Intreccia una bella amicizia con persone leali e sinceri, ne conosce altre che apparentemente sono distanti da lei e che invece l'aiutano nel momento del bisogno e poi c'è Arthur.
Mi è piaciuta molto Violet e la sua voglia di riprendere in mano la propria vita sebbene a trentotto anni fosse ormai considerata da tutti una zitella incallita non si è mai pianta addosso, ma armata di coraggio ha tentato in tutti i modi di cambiare la sua vita e renderla il più gestibile possibile.
Mi sono piaciute molte le varie amicizie che ha intrecciato lungo il suo cammino, all'inizio era così titubante a stare con gli altri, così seria e solitaria e invece mi è piaciuto come l'affetto giusto l'abbia cambiata e sia riuscita ad essere parte di qualcosa.
Interessante la storai delle ricamatrici nel tempo, ho trovato questa parte della storia molto intrigante e visto che sono pessima con ago e filo tranne qualcosa di base ho immaginato quanto sarebbe bello imparare ciò che Violet ha imparato in così breve tempo.
La storia d'amore non è centrale e non è nemmeno così travolgente da lasciarmi coinvolta come piace a me, tuttavia è stato un dolce spaccato nella vita di questa donna che sembra destinata a non avere felicità duratura. Non vi dirò nulla di Arthur perché il suo personaggio l'ho trovato così di sfondo che non pecca per importanza anche se assume sicuramente un ruolo fondamentale nel cuore di Violet seppur non dovrebbe.
Non ho tanto apprezzato l'evolversi della loro storia che fin dall'inizio era abbastnza chiara e sinceramente per Violet avrei preferito un finale diverso, ma capisco che così facendo ha finalmente trovato la sua pace interiore, quella che cercava da tanto tempo e che, infondo, va bene così.

Valutazione 3/5

                                  

                                        

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