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lunedì 29 novembre 2021

Recensione: La principessa che voleva amare Narciso di Maria Chiara Gritti

 Ciao a tutti amici lettori e buon lunedì.

Ringrazio la Sonzogno per la copia omaggio.



Trama
Una mattina d’estate, in un antico e bellissimo regno nasce la generosa principessa Febe, colei che dona luce. O almeno, questo è ciò che crede di dover fare, perché crescendo impara a dedicarsi solo agli altri e a renderli felici riempiendoli di affetto e calore. Quando incontra Flavio, il principe Narciso, se ne innamora al primo sguardo e crede di aver finalmente trovato la persona giusta. Ma il ragazzo nasconde un segreto: educato per diventare un perfetto principe azzurro, non può rivelare a nessuno le proprie debolezze e deve sempre mostrarsi impeccabile. Più Febe si avvicina, più lui si sente minacciato; più Flavio si allontana, più lei fa di tutto per tentare di salvarlo. La complessità dei loro sentimenti li porta a perdersi in un labirinto emotivo senza uscita, che li tiene dolorosamente legati e distanti, finché Vera non insegnerà loro a guardarsi dentro per ritrovare la strada... Attraverso questa suggestiva favola metaforica, la psicoterapeuta Maria Chiara Gritti svela con sensibilità i meccanismi e le cause profonde della dipendenza affettiva e del narcisismo patologico, tracciando un percorso liberatorio verso la conoscenza di sé. Perché solo scoprendosi si può raggiungere la consapevolezza necessaria ad amare e farsi amare pienamente.
Questa trama mi ha incuriosita subito e la copertina poi dal vivo è ancora più bella di quella che vedete adesso in foto, come potevo resistere?
Questa non è una storia come tante, è un inno alla speranza, alla voglia di scoprire se stessi e al desiderio di trovare quella felicità che tanto vorremmo.
Non mi aspettavo una lettura del genere, non credevo mi piacesse così tanto e invece più leggevo più scoprivo cose nuove, più mi rendevo conto che la vita è davvero assurda perchè ti mette sempre davanti a scelte ardue, eppure la voglia di andare avanti, di cercare il proprio posto ce l'abbiamo tutti.
Nessuno sa fin da subito cosa vuola, la nostra esistenza è plasmata dalle esperienze, dalle scelte, dalle occasioni e dalla consapevolezza che dobbiamo trovare un nostro posto nel mondo.
E' una lettura impegnativa, ma molto bella perchè personalmente mi ha arricchita, mi ha permesso di entrare in profondità dell'animo umano per comprendere quanto a volte ci lasciamo suggestionare da sciocchezze e invece dovremmo prendere le cose con più leggerezza ma nello stesso tempo valutando i pregi e i difetti.
Mi è piaciuto moltissimo come l'autrice abbia percorso questo viaggio insieme al lettore usando un linguaggio diretto, scorrevole e sfruttando una sorta di favola per arrivare alla comprensione più immediata.
A una prima lettura magari può sembrare azzardato utilizzare tante similitudini e invece più andavo avanti con le pagine, più mi rendevo conto che ogni cosa che diceva era giusta, che noi stessi cerchiamo sempre una pace interiore e senza di quella siamo involucri vuoti che vagano senza sosta alla ricerca di qualcosa.



Ho davvero apprezzato il modo in cui la scrittrice, ferma sostenetrice di questi argomenti, abbia accompagnato per mano il lettore facendolo addentrare in posti sconosciuti ma nello stesso familiari. Dovremmo conoscere noi stessi meglio di chiunque altro, eppure spesso ci sono delle cose che lasciamo indietro, preoccupazioni a cui non vogliamo pensare, delusioni il cui pensiero ci far star male che vengono rintanate in un angolo della mente per non averle accanto. E' un modo di reagire, di affrontare le cose, ma cosa succede se tutti quegli angoli bui poi influenzano il nostro modo di vivere?
Secondo me, attraverso questa storia, molte persone si ritroveranno nei protagonisti che cercano insistemente il loro piccolo posto nel mondo perchè tutti noi ne occupiamo uno, basta soltanto capire quale e soltanto raggiunto quel momento ci possiamo ritenere veramente soddisfatti. Amici, famiglia, amore, c'è davvero tanto a cui possiamo aspirare, resta da capire cosa veramente vogliamo.
Flavio e Febe ci accompagnano nella ricerca lunga e complicata della loro felicità e lo fanno con un passato doloroso alle spalle fatto di ombre e mezze verità, eppure loro riusciranno a fare quello che i genitori non si sono mai azzardati di cominciare. Scopriranno che essere forti è importante, ma anche mostrare le proprie debolezze aiuta a impare qualcosa di noi stessi, perchè avere paura è normale ma restare inermi aspettando che passi è inutile e insensato.
Ho trovato questa lettura interessante e molto suggestiva, fa pensare a come sarebbe bello possedere quella vista particolare che permette di entrare nell'anima dell'altra persona attraverso uno sguardo e poi ho riflettuto che in certo senso lo facciamo già tutti i giorni quando osserviamo con attenzione le persone che ci stanno accanto e a cui vogliamo bene. Se le guardiamo con attenzione, se siamo attenti alle piccole cose dimostriamo già un segno d'amore importante e quando dall'altra parte quel gesto è ricambiato allora possiamo dire di essere davvero fortunati.
Consiglio la lettura di questo libro in primis a chi cerca qualcosa di originale e fuori dai soliti schemi, ma anche a coloro che vogliono assaporare la consapevolezza che possiamo migliorare se lo vogliamo. Una lettura che mi ha stupito, sorpresa e che sono proprio contenta di aver letto.
C'è sofferenza, amore, rinunce, egoismo, paura ma soprattutto c'è speranza quella con cui termina lasciandoci immaginare che tutti ce la possiamo fare, anche quando non ci crediamo.

Valutazione 5/5

                                          

                                                           



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