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mercoledì 22 marzo 2023

Recensione: La maledizione della famiglia Flores di Angelica Lopes

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi vi parlo di una storia molto interessante.

Grazie alla Mondadori per la copia omaggio.


Trama
La casa della famiglia Flores ha le finestre azzurre, un giardino curato, ed è un luogo speciale: ogni giorno un piccolo gruppo di donne si riunisce al suo interno per ricamare tovaglie, centrotavola, fazzoletti e veli. È il 1918 e Bom Retiro, una tranquilla cittadina nella regione del Pernambuco, nel Nordest del Brasile, vive gli anni di una dittatura violenta, che minaccia e reprime soprattutto la voce delle donne. Ma a casa Flores è diverso: un'oscura maledizione, che vede morire in giovane età tutti gli uomini della famiglia, ha trasformato questo posto in una roccaforte al femminile, dove Vitorina, che ha imparato l'arte segreta del ricamo fino ad allora appannaggio delle suore in convento, la trasmette alle altre. Tra queste, Zia Firmina, la più anziana, fervente cattolica e custode del segreto che grava sulla famiglia; Eugênia, promessa in sposa contro il suo volere a un uomo violento e più vecchio di lei; e Inês, che utilizza un codice fatto di punti ricamati inventato da Eugênia per aiutare quest'ultima a liberarsi di lui. Un vero e proprio linguaggio segreto attraverso cui progettare la fuga.Una storia che arriva, un secolo dopo, nella Rio de Janeiro di oggi, consegnata sotto forma di un prezioso merletto ad Alice, pronipote di una delle donne Flores: una ragazza dai capelli blu, ribelle, che insieme alla compagna Sofia ricostruirà le vicende della sua famiglia. 
Sarà riuscita Eugênia a sfuggire al proprio destino? E qual è il segreto nascosto dietro la misteriosa maledizione?
Le storie con due archi temporali mi piacciono molto, sono per lo più due storie che si intrecciano, due storie che apparentemente sembrano non avere nulla in comune e che poi invece scopri hanno in realtà un filo invisibile che le lega.
Conosciamo Alice, una giovane ragazza dei giorni nostri che un giorno si ritrova un regalo insolito: un velo. Non è molto propensa a indossarlo, ma accetta quel dono da una vecchia zia per evitare inutili lamentele, sarà soltanto dopo un po' di tempo che comprenderà quanto questo velo sia una realtà una chiave per conoscere meglio il passato di una loro lontana parente: Eugenia.
Eugenia è la seconda protagonista, lei ci racconta la sua storia e quella dei Flores proprio attraverso questo velo che rappresenta uno dei tanti ricami che lei stessa si premuniva di creare con il solo scopo di lasciare messaggi.
Perchè utilizzava il ricamo per parlare con le altre persone?
Cosa le è realmente accaduto? Senza che se ne renda conto Alice viene travolta da questa storia che in minima parte la riguarda e che le fa intraprendere un viaggio nuovo, uno che non si aspettava perchè le fa acquistare una consapevolezza diversa su se stessa e sulla sua famiglia.
Ammetto che Alice non mi è piaciuta molto. E' una ragazza molto introversa, infelice e insoddisfatta dalla propria vita anche per il rapporto turbolento con una madre poco attenta, tuttavia quando inizia a intraprendere questo viaggio della memoria per scoprire cosa è realmente ha accaduto ha dimostrato di tenere a qualcosa oltre a se stessa e la sua ricerca della verità mi ha appassionata molto visto che leggevo con molto interesse la storia di Eugenia.
Anche lei è stata una ragazza molto infelice, ma ha cercato di ribaltare la situazione fino alla fine usando tutti i suoi mezzi a disposizione per farlo, anche quelli che nessuno credeva possibile potessero servirli, E' stata una giovane donna molto sfortunata e mettere a nudo adesso la sua storia è come darle quel riscatto che meritava fin da subito, in un certo senso e sicuramente in minima parte Alice ci è riuscita ma ciò che in realtà ha un grande merito è quel velo, è il ricamo che rappresenta un po' il perno centrale della storia.
                              
Mi è piaciuto come tutto ruotasse attorno al ricamo, un'arte di cui non tutti siamo padrone perchè secondo me dipende non solo dalla passione che possiamo mettere in quello che facciamo, ma soprattutto da un talento che abbiamo dentro come tutte le forme d'arte. Il ricamo è secondo me qualcosa di autentico, di vero e renderlo protagonista indiscusso della storia è stato molto interessante.
La storia sviluppata su questi due archi temporali ha reso sicuramente la vicenda meno interessante per quanto la mia attenzione sia stata alta soltanto quando c'era Eugenia, nei momenti finali concentrandosi soltanto su Alice per ovvie ragioni è diventato qualcosa di diverso.
Non sono totalmente soddisfatta dello stile che a mio personale giudizio personale ho trovato poco leggero e di facile impatto, tuttavia penso che la storia abbia del grosso potenziale e che porta a molti spunti di riflessione.
Ci ricorda quanto le donne avessero poca voce in capitolo sulla loro stessa vita, su quanti passi adesso abbiamo fatto in avanti ma ci rende palese anche la felicità di un tempo, di quanto si apprezzassero sempre le piccole cose mentre adesso cerchiamo sempre di più.
Una storia quindi non perfetta, ma che può essere adatta per chi cerca qualcosa senza troppe pretese che riesce a donare qualcosa di nuovo.

Valutazione 3/5

                              

                                           

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