lunedì 15 aprile 2019

Blogtour. L'odore della casa degli altri di Bonnie Sue- Hitchock Presentazione e Incipit

Ciao a tutti amici lettori.
Passata una Buona Domenica delle Palme?
Pronti a cominciare una nuova settimana?
Io ogni lunedì mi riprometto che devo partire carica così da sopportare meglio l'influsso di questa giornata che proprio non mi piace e spero di riuscirci.
Oggi però cominciamo la settimana in bellezza però apro con piacere un blogtour che comincia proprio oggi.


Ringrazio la Rizzoli per la copia omaggio e Francesca di Libri, libretti, libracci per la grafica


Trama

Alaska, anni Settanta. In una terra magnifica e ricca di risorse, ma difficile e spaccata da profondi contrasti sociali, le vite di quattro ragazzi stanno per incrociarsi. Ruth porta dentro di sè un segreto che non potrà nascondere per sempre, per lei l'amore è un ricordo lontanissimo ma non per questo meno vivo, e vorrebbe contare per qualcuno. Dora invece, per cui la famiglia è un fardello doloroso, vorrebbe solo essere invisibile, per poi scoprire che un dolce preparato con amore da una madre può essere il più prezioso dei regali. Alyce più di ogni altra cosa ama danzare, ma non ce la fa a deludere suo padre per inseguire i propri sogni, dividendosi tra la ballerina leggiadra che danza sulle punte e la ragazza lucida e fredda che pesca e sventra salmoni. Hank è ancora giovane ma deve prendersi cura dei suoi fratelli; con loro fugge di casa in cerca di un futuro migliore, e proprio quando tutto gli sembra perduto e inutile, torna a lottare grazie alle lacrime di una ragazza sconosciuta. 
Questa cover ha attirato subito il mio interesse e la trama un pò particolare mi ha fatto pensare che doveva essere una storia davvero interessante da leggere.

A lettura ultimata, posso dire che le supposizioni erano giuste perchè questa storia è ricca di tante cose. I personaggi non sono solo due, ma sicuramente ogni storia intrecciata alle precedenti lascia qualcosa e la particolarità di questo libro è proprio questa: il messaggio che lancia ogni storia.
Attraverso le varie tappe scorpiremo nel dettaglio questo libro così che potete farvi un'idea più ampia di quello che succederà in questa storia.
Una storia che parla di speranza.

Cosa ne dite quindi di passare all'incipit del libro?

Non riesco a smettere di ricordare la nostra vita di prima. Mio padre che andava a caccia per procurarci il cibo. Noi che appendevamo il cervo nel garage per farlo frollare, e le zampe del cervo che si spalancavano quando gli veniva incisa la pancia per eviscerarlo, con gli zoccoli appuntiti come le scarpette di una ballerina.Ho visto dozzine di volte mio padre tagliare la carne dal dorso dell’animale. Mi sembra ancora di sentire il rumore metallico del coltello quando raschiava l’osso. Il filettino era il taglio migliore, il mio preferito, e papà lo staccava dalla spina dorsale del cervo con la stessa ma-estria con cui mamma arricciolava i nastri dei pacchetti regalo. Papà portava in casa la carne fresca nelle mani nude, lasciando una scia di gocce di sangue che partiva dal garage, attraversava il linoleum tirato a lucido da mamma e terminava nel lavello della cucina.A volte papà mi portava un cuore di cervo ancora tiepido in una ciotola e me lo faceva toccare con le dita.Io ci posavo le labbra e baciavo quella carne rosea e liscia, sperando di sentire un battito, ma aveva cessato del tutto di pulsare. Mamma chiamava papà “Daniel Boone, il Grande Cacciatore” e rideva solleticandogli il collo scoperto, mentre lui le prendeva una ciocca di capelli fra le dita sporche di sangue e cominciavano a ballare in cucina. Mamma era una donna che metteva i fiori di campo nelle vecchie bottiglie da whisky. Lupini e campanule in cucina, lillà nel bagno. Aveva il profumo di uno stagno paludoso dopo una pioggia battente, e anche con il sangue fra i capelli era bellissima. Il mio cavalletto stava sul ripiano della cucina, e da lì potevo vedere mamma che cucinava la carne mentre io dipingevo, vestita con il tutù che papà mi aveva portato da uno dei suoi tanti viaggi Là Fuori. Aveva le scarpette rosa coordinate e non me le toglievo mai, nemmeno per andare a letto. Quando dipingevo mamma mi faceva indossare uno dei camicioni di flanella di papà per non sciupare il mio prezioso tutù. Mi arrivava fino ai piedi: le lunghe maniche erano arrotolate più e più volte, sicché era come avere delle enormi girelle alla cannella al posto delle braccia. Mi sforzavo di trovare un rosso che fosse uguale a quello dei capelli di mamma, ma il più delle volte finivo per pasticciare e tutto si stemperava nel marrone. Papà spesso diceva cose che non capivo, tipo che se passava la legge per fare dell’Alaska uno Stato degli Usa probabilmente avremmo perso tutti i diritti di caccia e alla fine i federali avrebbero mandato tutto in vacca. 
Come ho detto prima la storia ha per protagonisti molte persone, bambini che si fanno strada in un mondo che li osserva con una vita non facile e un passato ingombrante alle spalle. Bambini che crescono e che per fortuna riescono a salvarsi.

Spero di aver stuzzicato la vostra curiosità e mi raccomando di seguire tutte le tappe del tour.






 

2 commenti:

  1. la cover è meravigliosa solo quella ti fa venire voglia di leggere il romanzo. io l'ho segnato ovviamente!

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    1. Si la cover è molto bella.
      La storia è particolare ricca di tanti personaggi ma molto carina

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