lunedì 29 marzo 2021

Recensione: L'amore proibito del duca di Belfield di Elizabeth Anthony

Ciao a tutti amici lettori.
Comincio la settimana librosa trasportandovi nel passato con un'ambientazione storica che sto preferendo sempre di più ultimamente. Un genere che, lo ammetto, non mi annoia mai.

Ringrazio la Garzanti per la copia omaggio.


Trama

Il duca Maldon è il signore di Belfield Hall. Vive da solo in quell'immensa ed elegante casa perché non ha interesse per nessuno al di fuori di sé stesso. Tutti sanno che è così. Per questo nessuna dama ha mai pensato di presentargli qualche figlia come possibile sposa. Ma tutto cambia quando i suoi profondi occhi azzurri incrociano quelli di Sophie, la più giovane cameriera del palazzo. Lei è malvista dal resto del personale perché adora danzare e dice sempre quello che pensa. Basta un breve incontro e qualcosa di potente e sconosciuto li travolge. Entrambi sanno che ciò che hanno provato in quell'istante non può esistere: lui è un duca, lei una donna della servitù. Eppure ci sono tentazioni contro cui è vano combattere. Sophie non ha altra scelta che lasciarsi sedurre da quell'uomo, dal suo animo tormentato e misterioso. E d'altro canto il nobiluomo non riesce a resistere al fascino di lei, puro e ingenuo. Ma presto il loro amore impossibile deve fare i conti con gli intrighi di palazzo, con un'etichetta rigida e severa. E con il passato oscuro del duca di Belfield. Un debutto indimenticabile, che ha conquistato i lettori e i librai inglesi. Elizabeth Anthony racconta la storia di un amore proibito e impossibile che si scontra con le regole imposte dalla società. La storia di una passione alimentata dal fuoco eterno del desiderio e dell'attrazione. Perché, se il tuo cuore non ha paura di amare, non importa chi sei o da dove vieni.

La trama di questo libro mi ha attirata da subito. Sì, diciamo che lui ricco, lei povera o viceversa non è qualcosa di nuovo o originale, ma è quel genere di sinossi che appassiona immediatamente la divoratrice di storie del genere che è in me. Penso che di questo più se ne parla più è bello, più si fanno storie così e meno annoia anzi c'è l'effetto contrario: attira sempre tantissimo.
Sophie è la nostra protagonista e voce narrante della storia, una ragazza molto sfortunata. Suo padre lo ricorda poco e sua madre, beh sua madre non le ha lasciato nulla quando è morta all'improvviso se non una reputazione da difendere. Una povera orfana che sarebbe finita di sicuro in mezzo a una strada o peggio se non fosse stato per l'intervento fortuito e gentile del duca Maldon.
Lui la soccorre quando altri nemmeno si giravano a guardarla, l'aiuta in un momento delicato e triste della sua vita e per Sophie rappresenta il classico cavaliere dalla scintillante armatura.
Si innamora di lui senza nemmeno rendersene conto, quel sentimento così genuino e ingenuo cresce negli anni anche se non ha più notizie di lui da quel lontanissimo giorno. La sua vita non è diventata quella che voleva, non ha vere amiche nè qualcuno che la capisca almeno fino a che Lady Beatrice non compare nella sua vita. Lei rappresenta quello che Sophie vorrebbe essere: sofisticata, elegante, bella, istruita e si lascia per un attimo abbindolare dai suoi modi convincenti credendo di potersi fidare di lei.
Ovviamente si sbaglia e tanto, non conosce ancora la cattiveria delle persone, non sa cosa voglia dire essere ossessionati da un titolo e dai soldi e quando torna il duca Maldon, ogni cosa continua a cambiare anche in un modo che lei non riesce a comprendere.




Allora, diciamo che quando ho cominciato a leggere questa storia mi aspettavo qualcosa di completamente diverso. Mi sono trovata invece invischiata in pagine che mi hanno lasciata perplessa, confusa, emozionata ma anche arrabbiata. Sì, perchè il mix di emozioni che ho provato con questo libro sono state tantissime e variano a un ritmo impressionante.
Ci sono stati dei momenti in cui avrei strozzato Sophie con le mie stesse mani, altri in cui avrei voluto solo gridarle di stare attenta a non fidarsi troppo degli altri e altre ancora in cui avrei solo voluto abbracciarla. Incredibile quanto una persona ci faccia cambiare idea vero? Questo testimonia quanto abbia vissuto la sua storia e come sia stata presa dai suoi problemi, più leggevo e più volevo capire come andava a finire tanto che a un certo punto non mi sono nemmeno accorta di aver finito il libro e quando ho capito che era finito ci sono rimasta non male, ma di più.
Vi avviso infatti che questo finale non era lontamente immaginabile a quello che credevo, forse l'autrice ha pensato che potesse essere giusto e col senno di poi ragionandoci a mente fretta potrei, e sottolineo potrei, anche darle ragione ma in quel momento no, per niente. Sono ancora molto arrabbiata per quella scelta e se vi state chiedendo se qualcuno muore, la risposta è no. Si tratta solo di quei finali aperti che io proprio non digerisco. Mi verrebbe voglia di scrivere un epilogo finale proprio per rabbia perchè è esattamente così che mi sono sentita quando ho chiuso il mio kobo: arrabbiata.
Possibile che l'amore debba essere così complicato? Sophie e Madlon sono perfetti l'uno per l'altra. Certo il loro ceto sociale li divide, ma ciò che provano va oltre e se ne rendono conto perfettamente anche loro quando i loro sguardi si incontrano quella seconda volta in cui si vedono. Senza saperlo sono stati legati fin dal primo istante in cui si sono conosciuti e quel rapporto non ha fatto altro che mutare nel tempo fino a diventare qualcosa di indelibile, impossibile da spezzare.
Pregiudizi, convenzioni sociali, regole, etichette tutto si è messo contro di loro per parlare della malignità delle persone a loro attorno, delle incomprensioni nate a causa della loro reticenza a parlare. Eppure sono riusciti a superare tutto perchè quando si ascolta il cuore non si sbaglia mai.
Penso che l'autrice sia stata bravissima a descrivere solo marginalmente il contesto storico in cui è ambientata questa storia per dare maggiore spessore ai sentimenti, alle emozioni e ai sentimenti dei nostri protagonisti vera colonna portante delle vicende.
Il detto l'amore non basta qui calza a pennello. Il percorso di crescita di Sophie è bellissimo e testimonia quanto una persona a volte debba crescere in fretta a causa delle circostanze. Anche il cambiamento che avviene in qualcuno dopo determinate vicende è importante e infatti dopo i dovuti chiarimenti ho perfettamente capito Maldon, anzi mi ha fatto tanta tenerezza. Lui è un uomo fondamentalmente gentile ma a volte persino la gentilezza può venire meno quando ci si trova di fronte a episodi più grandi di noi di cui non abbiamo il minimo controllo.
Questa è una storia molto introspettiva che porta sicuramente alla riflessione e la consiglio a tutti coloro che cercano qualcosa di diverso e a chi pensa che la vita sia davvero difficile da vivere soprattutto quando ogni cosa sembra remarci contro. La felicità quella vera è solo un sogno illusionista, dura un battito di ciglia e quando serve bisogna conservarla come il dono più prezioso prima che sparisca in maniera definitiva.

Valutazione 4/5

                        

                                

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