venerdì 16 giugno 2023

Rubrica I love regency. Recensione: Il destino di un libertino di Liz Tyner

Buon venerdì amici lettori.
Inauguro oggi una nuova rubrica che tratterà soltanto libri regency, un genere che sapete amo tanto e lo faccio in collaborazione con la mia cara amica Catia



I love regency è una rubrica a cadenza mensile in cui io e Catia di Rivendell Katy Booklover vi parliamo di un libro scelto insieme nel panorma regency e historical romance.
La scelta di questo mese è ricaduta su un libro che abbiamo acquistato insieme.


Trama
Londra, 1818
Oliver Addison, figlio illegittimo di un duca, ha bisogno di impressionare il padre per conquistare un posto in società e lasciarsi alle spalle la reputazione di libertino. 
Nessuna donna di sua conoscenza, però, è disposta a concedergli un'opportunità, e lui è ormai rassegnato a rinunciare a riabilitare il proprio nome. 
Ma un insperato capriccio del destino lo porta a incontrare l'incantevole e ingenua Sophia Marland. 
Non appena la vede fuori da un locale poco raccomandabile, capisce subito che lei non ha affatto l'inclinazione per quel particolare lavoro, eppure la sua bellezza è tale da renderla perfetta prima come governante, e poi come fidanzata da presentare al padre. 
Tuttavia la finzione rischia di sfuggire al controllo di entrambi..
Questa è una lettura che ho finito in brevissimo tempo, non soltanto perchè non ha molto pagine, ma perchè leggere queste storie mi rilassa sempre tanto e per quanto possano sembrare simili, in realtà sono sempre belle.
Partiamo subito dal titolo, secondo me molto furviante perchè in realtà di libertino nel protagonista non c'è nulla, è qualcosa che riguarda il suo passato e di conseguenza non raccontato nella storia. Addison, il personaggio maschile, spiega di essere stato un libertino in passato, ma non entra nei dettagli, nè viene mostrata qualche scena che induca a pensare a questo "status" anzi, a dir la verità lui rappresenta tutto furché quello, forse perchè appunto è cambiato, forse per dare un'idea rispettabile di sé che cancellasse quella precedente, ma di fatto mi è sembrato un uomo invece molto corretto e gentile col prossimo.
Figlio illeggittimo di un duca, ha sempre vissuto all'ombra dei fratelli legittimi e di un padre con un temperamento particolare. E' stato riconosciuto, tuttavia non ha potuto sembre beneficiare di quello che i suoi fratelli avevano per diritto di nascita e tutto ciò che ha costruito è stato con le sue sole forze.
E' un uomo capace, generoso e giusto e soprattutto concentrato sull'obiettivo di mostrare di sapersela cavare in ogni situazione.
Mi è piaciuto molto. E mi è piaciuto anche il modo in cui aiuta Sophia quando la vede la prima volta. Le offre non solo un tetto sulla testa e un lavoro rispettabile, ma anche la possibilità di crearsi un nuovo futuro.

                                  

Sophia prima di conoscerlo credeva che nella vita non ci fosse nessuno di così gentile. Non ha avuto molta fortuna con gli uomini, anzi quelli che ha conosciuto l'hanno sempre delusa e adesso lei fatica a credere che esista davvero qualcuno in grado di offrire aiuto chiedendo soltanto rispetto e sincerità.
Diventare governante per lui è un passo inaspettato eppure Sophia ci mette tutta se stessa per essere all'altezza almeno fino a quando i sentimenti non entrano in gioco e le cose diventano complicate soprattutto quando lui pare acquistare maggiore sicurezza in società e i loro mondi si distanziano sempre di più.
Mi è piaciuto molto il lento e graduale avvicinamento dei due protagonisti che scoprono di provare sentimenti veri e totalizzanti, interessante l'alone di mistero che regna intorno al passato di Sophia tuttavia la maniera frettolosa con cui si è scoperto e il successivo voltare pagina mi hanno lasciata un po' perplessa.
Bello invece il modo in cui il Duca decide di accettare il suo figlio illeggittimo in casa. A quei tempi non era d'obbligo che un uomo d'alto rango decidesse di riconsocere un figlio nato fuori dal matrimonio, ma dai racconti di Addison scopriamo che invece i genitori si amano molto nonostante le varie differenze e i caratteri completamente opposti e a modo loro l'hanno amato a loro volta. E' cresciuto in un clima particolare sentendosi tra ricchi e persone semplici cercando di fare il suo meglio e alla fine è bello vedere che tanta costanza ha dato i suoi frutti, è come un monito per chi pensa che non può farcela quando le cose si mettono male.
Attraverso Addison scopriamo la difficoltà ad accettarsi per come siamo e alla bellezza di far parte di una famiglia che ci accolga nonostante i difetti, a una famiglia che non deve essere necessariamente di sangue diretto, ma che ci faccia stare bene.
Ci sono quindi tante cose belle su cui riflettere che mi sono piaciute molto, tuttavia ho trovato il resto un po' piatto, veloce in alcuni punti e senza alcun tipo di attrattativa in altro, è come se mi fosse mancato quel brio o quell'approfondimento dei sentimenti che crescono per farmi appassionare di più a una storia che poteva essere, forse, strutturata in modo diverso.
Peccato perchè secondo me c'era tanto ancora da dire e molto da sfruttare meglio, tuttavia la consiglio sicuramente per chi cerca qualcosa di carino, senza troppe pretese per una lettura leggera e piacevole.

Valutazione 3/5

                               

                                                 

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