giovedì 16 dicembre 2021

Recensione: La casa che mi porta via di Sophie Anderson

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi vi parlo di un libro di cui mi ha parlato benissimo la mia amica Ely e che, appena visto in offerta, ho subito comprato.
Mi è piaciuto molto e sono contenta di averlo letto.


Trama

Marinka ha dodici anni e la cosa che vuole di più al mondo è trovare un amico. Un amico vero, in carne e ossa, umano. Ma non è facile farsi degli amici se si è nipoti di Baba Yaga e si vive con lei in una casa con zampe di gallina che si sposta in continuazione. La nonna di Marinka, infatti, è una Guardiana dei Cancelli che accompagna le persone nell'aldilà e anche lei è destinata a seguire le sue orme. Ma si deve per forza obbedire al destino che qualcun altro ci ha assegnato? Marinka non sopporta più la solitudine in cui è costretta a vivere e quando conosce una ragazza della sua età, forse l'amica che cercava, rompe tutte le regole. Non immagina certo le conseguenze! Una storia intensa tra Anna dai capelli rossi e La sposa cadavere, con una protagonista coraggiosa che, a forza di scavalcare gli "steccati" imposti dalle circostanze, riesce a costruirsi una vita tutta sua.

E' la prima volta che leggo quest'autrice, ma di sicuro non sarà l'ultima. Il suo stile è perfetto, immediato, scorrevole e riesce a catturarti dalla prima all'ultima pagina.
In questa storia, come notiamo nelle note finali, c'è una sorta di verità mescolata alla fantasia e questa cosa, lo ammetto, l'ho proprio adorata.
Tutto si basa sulla leggenda di Baba Yaga di cui l'autrice stessa aveva tanto sentito parlare e su cui si basa tutta la storia.
Voce narrante e Marinka una ragazzina che vive insieme a sua nonna in una casa con le zampe da gallina. Una casa per nulla normale che sceglie di sposartarsi quando c'è bisogno di lei e che è viva sotto molti aspetti.
Potrebbe sembrare straordinario, magico e anche stupendo tutto questo ma Marinka non vede più quella bellezza di un tempo. Comincia a soffire nel sapere che il proprio destino è già scritto, lei vuole qualcosa di diverso per se stessa, vuole viaggiare, visitare il mondo, avere degli amici e non passare tutto il tempo nei confini di quella strana casa.
Baba però glielo vita, le insegna come diventare Yaga un giorno ed è convinta che sarà bravissima, non riesce a comprendere appieno la voglia di Marinka di essere diversa forse perchè, in cuor suo, già conosce la risposta, già sa che Marinka sarà perfetta per quel dono che adesso nega di possedere.




Una storia fantasica, un'atmosfera davvero magica in una storia molto bella che racconta della vita, della morte, ma anche della dolce fiammella della speranza.
Siamo noi artefici del nostro destino? O il destino è già scritto?
Ecco, diciamo che su questo tema si potrebbe parlare anche per molto tempo ma io penso che non ci sia una risposta giusta perchè tutto dipende da ciò che scegliamo di credere.
Personalmente io credo nel destino e penso che le scelte che facciamo ci portino direttamente in quella direzione, mi piace pensare che quello che succede è per una ragione e che, alla fine, tutto è più chiaro.
Marinka si oppone con tutte le sue forze a questo destino e ammetto che in più di un'occasione i suoi atteggiamenti mi hanno parecchio infastidita, tuttavia è giusto che alla sua età lei tenti di ribellarsi per avere qualcosa che la faccia sentire meglio e quindi anche se certi suoi comportamenti non li ho condivisi, sono riuscita a capirla.
Lei vuole soltanto una vita normale e cerca di ottenerla nel mondo sbagliato fino a quando non si rende conto che la sua vita è speciale e come tale va vissuta.
Mi è piaciuto questo lento percorso di crescita di una protagonista inizialmente ancora immatura che diventa straordinario perchè acquista consapevolezza, riesce a comprendere le cose importante e le separa da quelle futili e capisce anche l'importanza di condividere con le persone giuste ciò che prova.
Il finale direi che è perfetto, devo ammettere che ero un po' preoccupata e invece l'autrice è stata bravissima a delinare così bene la trama da chiuderla in un cerchio perfetto dove ogni cosa va al suo posto e tutto diventa giusto.
Si parla di morte ma con delicatezza, è bello pensare che i defunti possano essere accompagnati in un posto migliore dove la sofferenza è finita, è bello credere che persone a cui vogliamo ancora bene nonostante non ci siano più non siano del tutto da sole quando varcano il Cancello per l'aldilà. Penso che questa sia una bella consolazione per chi è credente e chi no e personalmente mi è piaciuta molto.
Trovo che l'autrice sia stata brava a rappresentare certi argomenti così importanti con un linguaggio adatto anche ai più giovani.
Sporadiche immagini all'interno della storia la rendono più credibile e ancora più speciale.
Sì, mi è davvero piaciuta e la consiglio assolutamente a chi cerca qualcosa di originale, a chi ama la fantasia mescolata alla realtà e a chi cerca i sentimenti buoni, quelli che non spariscono mai e ci fanno stare bene.

Valutazione 4/5

                                  

                                                       

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