Non siamo solo alla fine della settimana, ma anche a quella del mese. Non trovate anche voi che questo marzo sia volato?
Pieno e ricco di tante cose e voglio proprio concluderlo in bellezza quindi oggi partecipo con piacere alla Rubrica Creativity blogger Week.
La Rubrica è nata da un'idea di Deb Leggendo Romance che ringrazio di avermi invitata a partecipare.Si parlerà ogni mese di un argomento diverso mettendo in risalto la nostra creatività come Blogger. Grazie a Federica On Rainy Days per la grafica.
Questa originale Rubrica mi piace ogni mese di più perchè, non solo mi permette di scrivere un post a tema libero ma anche di leggere i vari post e scoprire tante cose interessanti sulle altre blogger: grazie Deb!
Il tema di oggi come avete potuto leggere è Girl Power e per l'occasione ho deciso di usare la mia creatività con un breve racconto: La missione della Principessa Rena.
Il Re di Ferdyn era buono e giusto, benvoluto dal suo popolo e quando si ammalò gravemente, tutta la popolazione si preoccupò per lui. La guaritrice del regno, dopo averlo visitato, proclamò che soltanto una particolare pianta avrebbe guarito il loro sovrano. La Regina ordinò che gli uomini più valorosi si dedicassero a quest'avventura e chi sarebbe tornato con quella pianta sarebbe diventato cavaliere. La Principessa Rena era sicura di essere in grado di recuperarla per prima, ma sua madre le proibì di uscire da palazzo perché non era conveniente per una principessa avventurarsi in faccende del genere.Quello di cui non aveva tenuto conto, era la caparbietà della Principessa...
«Principessa, tutto questo è troppo rischioso».
«Me l'hai già detto Mary, ma non cambierò idea» rispose sbrigativa la Principessa.
Aveva chiamato la sua fedele cameriera poiché le serviva una mano per il suo piano. Lasciò che le abili mani della ragazza più giovane intrecciassero i suoi lunghi capelli perché, anche se erano il suo vanto e suo padre li adorava adesso erano solo d'impiccio. Poi si liberò dei vestiti eleganti e meravigliosi che i suoi avevano fatto commissionare dalla sarta e indossò quelli vecchi e malconci che Mary aveva recuperato dalle cucine. Era divertente indossare dei pantaloni anziché un vestito, e quando si calò un cappello non resistette alla tentazione di guardarsi allo specchio. La treccia era sapientemente intrecciata fin sul capo con delle forcine e il cappello la nascondeva del tutto. Usò del carbone del camino per sporcarsi il viso e non farsi riconoscere e guardò Mary molto soddisfatta.
«Posso passare per un ragazzo, vero?»
«Siete così bella, Principessa, anche con questi vestiti. Quello che state facendo è molto pericoloso».
«Ripetermelo non mi farà cambiare idea» le ricordò Rena. «E con l'agitazione che c'è nel castello nessuno si accorgerà di me, partirò per la missione e porterò la cura a mio padre».
«Andrà bene, stai tranquilla. Gli uomini che sono andati lì fuori pensano al premio di mia madre, non al benessere di mio padre. Devo occuparmene io e so che posso farcela».
Mary aveva gli occhi lucidi quando la lasciò andare, ma Rena non aveva tempo per consolarla. Doveva agire: la vita di suo padre dipendeva da lei.
Adorava Ferdyn, ma tutti pensavano che le donne non fossero in grado di fare nulla a parte stare in casa a ricamare. Lei sapeva fare molto altro e proprio grazie a suo padre. Il Re non aveva mai nascosto il suo desiderio di volere un figlio maschio e quando non era arrivato, aveva fatto in modo che Rena imparasse anche quello che i ragazzi della sua età sapevano fare. Sua madre non era molto contenta delle loro uscite "tra ragazzi" e a giorni alterni si occupava dell'istruzione di sua figlia nelle arti femminili. Inutile dire che per Rena le giornate col padre erano quelle più divertenti e adesso le sarebbero state utili.
Confondendosi tra la folla di curiosi che erano venuti a chiedere notizie del Re, s'incamminò verso la stalla del castello. Andrò dritta da Lyra, la sua cavalla. Per fortuna l'animale la riconobbe nonostante gli abiti diversi, si lasciò sellare senza proteste e quando Rena salì in groppa bastò poco perché partisse al galoppo.
La sua meta era la montagna più alta di Ferdyn, la strada per raggiungerla era lunga ed era sicura che gli uomini decisi a diventare cavaliere fossero già a buon punto. Le guardie reali erano occupate altrove per bloccare una guerra con il regno vicino, suo padre non era in condizione di mediare e sua madre saggiamente aveva mandato i soldati capitanati da un uomo fidato. Adesso però mancavano le persone competenti per questa missione e non poteva permettere che degli incapaci prendessero il loro posto. Anziché prendere la strada che avrebbero percorso tutti, scelse una scorciatoia che le avrebbe fatto guadagnare tempo.
Rena aveva pensato a tutto, ma non aveva previsto che sua madre richiedesse la presenza della figlia per recitare una preghiera al capezzale di suo padre. La povera Mary già preoccupata per la sorte della sua amata Principessa, confessò tutto alla Regina dichiarandosi colpevole per averla aiutata. La Regina però non si arrabbiò, anzi parve rassegnata e le ordinò di aspettarla al portone.Mary si sentì sollevata che la sua sovrana non l'avesse punita, ma nello stesso tempo responsabile per la sorte della Principessa. Restò ferma sul portone fino a tardi, quando il sole tramontò e la paura prese possesso di ogni fibra del suo corpo. E se non fosse tornata?
Poi però vide in lontananza la polvere sollevarsi dal terreno e sentì il rumore di zoccoli di un cavallo che arrivavano in tutta velocità. Quando scorse Lyra, si fece più volte il segno della croce.
«Ciao Mary» salutò allegra Rena scendendo agilmente da cavallo. Il cappello doveva averlo perso nel tragitto, la treccia rimbalzava dietro le sue spalle quando camminava e Mary notò qualche graffio sulle mani, ma sul viso sporco e affaticato aleggiava un bel sorriso. Senza perdere tempo, l'abbracciò stretta mormorando una preghiera di ringraziamento.
«Ero così preoccupata! Ho dovuto dire tutto a vostra madre, per fortuna le mie preghiere sono state esaudite! Siete tornata sana e salva»
«Te l'ho detto che ce l'avrei fatta. È stato difficile, ma ho la pianta. Puoi fare in modo che si occupino di Lyra mentre vado da mio padre?»
Rena era felice di aver compiuto la sua impresa, ma era anche stanca e ansiosa di vedere suo padre in salute, ma Mary non aveva intenzione di staccarsi da lei. Non appena incrociarono una cameriera, ordinò che chiamasse lo stalliere a occuparsi della cavalla della Principessa e poi bussarono alla camera padronale, dove suo padre era a letto da giorni e sua madre immancabilmente gli teneva compagnia.
«È fuori pericolo adesso. Avete salvato vostro padre» proclamò la guaritrice.
«L'unica persona che poteva farlo era solo la mia coraggiosa figlia» parlò il Re e Rena sentì gli occhi farsi lucidi quando vide suo padre parlare senza fatica dopo giorni. Corse ad abbracciarlo mentre Mary prendeva un fazzoletto per sé e uno per la Regina, entrambe stavano silenziosamente piangendo di gioia.
«Da oggi in poi a Ferdyn le cose cambieranno» decise il Re dopo che anche sua moglie l'ebbe abbracciato e baciato. «Sono stato salvato da tre donne, una fra loro la più valorosa di tutte ed è giusto adesso che anche le donne abbiano meno limitazioni e più considerazione».
«L'ho sempre saputo che avresti portato cambiamenti nelle nostre vite» aggiunse la Regina accarezzando la guancia di sua figlia. «Sono davvero fiera di te»
Rena rischiò di scoppiare a piangere di nuovo, aveva sempre saputo che suo padre era orgoglioso di lei, ma sapere di avere anche la stima di sua madre era un dono grandissimo.
«Ho avuto ottimi esempi» rispose guardando i suoi genitori con affetto.
Il giorno dopo a Ferdyn fu organizzata una grande festa che durò tutta la giornata in onore del Re e della Principessa, la prima donna cavaliere del regno.
E siamo giunti alla fine.
Spero che questa semplice storia vi sia piaciuta, vi aspetto nei commenti mi raccomando, ma prima vi lascio il calendario dove potete recuperare tutte le tappe della #creativityblogger
Copyright @ 2019 Susy Tomasiello
Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.
Ciao Susy! Anche per me marzo è stato un mese piuttosto pieno :-) Complimenti per il racconto che ci hai proposto oggi, è davvero ben scritto e piacevole da leggere! Il tema "girl power" è perfetto :-)
RispondiEliminaGrazie Silvia :)
EliminaNon avevo mai sentito nominare questo racconto, ma leggendo il tuo commento mi è venuta voglia di leggerlo! È sempre bello trovare letture veloci che riescano però a trasmettere tanto in relativamente poche pagine :)
RispondiEliminaQuesto racconto è una mia invenzione Silvia quindi sono contenta ti sia piaciuto :)
EliminaSai già cosa penso di questo racconto <3 Però te lo ripeto... Bellissimo nella sua semplicità e nel significato che nasconde -non troppo- tra le righe :k
RispondiEliminaGrazie Lara <3
EliminaBravissima! È un racconto davvero bello, complimenti per la fantasia. In fondo però ho già letto qualcosa di tuo quindi non dovrei stupirmi^^
RispondiEliminaGrazie mille Serena :)
EliminaNon sapevo avessi letto qualcosa di mio e ti ringrazio doppiatrice mi rendi molto felice :)
Adoro quando ci regali queste brevi storie che hanno un grande significato, questa ci sprona così tanto! Complimentissimi di cuore Susy ❤️❤️❤️😘 Sei grande!
RispondiEliminaEly 😍 Grazie ♥️😘
EliminaGrazie a te Federica per essere passata e averla apprezzata :)
RispondiEliminaRacconto molto carino! Rena mi ha ricordato molto Merida *__* Potere alle donne! XD
RispondiEliminaGrazie Tania!
EliminaSi esattamente potere alle donne!!
Merida poi mi piace molto *_*
Ciao Susy, ma è bellissima! Sono veramete contenta di leggerti ogni volta <3
RispondiEliminaGrazie a te per questa bella rubrica
EliminaChe bella!
RispondiEliminaGrazie Chiara :)
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