lunedì 23 settembre 2019

Rubrica Creativity Blogger Week: Cadono le foglie

Ciao a tutti amici lettori e buon lunedì.
Io oggi vi saluto dalla Francia, sono da mio fratello ma non potevo mancare all'appuntamento di oggi per una delle mie rubriche preferite.
Ovviamente parlo della  Creativity blogger Week.




La Rubrica è nata da un'idea di Deb Leggendo Romance che ringrazio di avermi invitata a partecipare. Si parlerà ogni mese di un argomento diverso mettendo in risalto la nostra creatività come Blogger. Grazie a Federica On Rainy Days per la grafica.

Questo mese l'argomento è: Cadono le foglie.
Deb è stata bravissima a creare per ogni mese un argomento che si adatta perfettamente al periodo, anche questa volta infatti è del tutto pertinente.
E' interessante vedere come la creatività di tutti i blogger cambi ogni volta, la mia resta sempre la stessa però infatti ecco una breve storia che ho scritto per l'occasione: Anche le foglie insegnano qualcosa.



A quest'ora del giorno nel parco non c'è molta gente, intorno a me c'è una tale noia che temo di esserne sommersa. Per questo motivo non volevo venirci e invece mi ritrovo a perdere minuti preziosi del mio tempo a non fare niente in questo posto deserto.

Lascio vagare lo sguardo sulle panchine vuote accanto alle mie, qualche bambino si dondola stancamente sull'altalena sotto gli occhi distratti dei genitori. Seduti nell'erba, c'è una coppia con dei libri di testo in mano, ma a giudicare dai baci che si stanno scambiando lo studio deve essere l'ultimo dei loro pensieri. Delle persone anziane leggono o fanno le parole crociate e poi più niente, questo luogo di solito pieno di vita è davvero deprimente e comincio ad averne abbastanza.
Il pensiero di mollare tutto e andare via è forte, invece poi guardo i piedini che scalciano nel carrozzino davanti a me e mi fermo. Il proprietario di quelle gambette che non stanno ferme un attimo riesce a strapparmi un sorriso, Roberto lo fa sempre.
«A quest'età sono adorabili».



Mi giro al suono di quella voce e vedo un'anziana signora sedersi accanto a me sulla panchina. Non mi sembra di conoscerla, ma il suo sorriso gentile mi porta a ricambiarlo senza pensarci troppo.
«Sei troppo giovane per essere sua mamma, ma vi somigliate molto. E' tuo fratello?»
«Mio cugino» la correggo mentre afferro la manina che Roberto mi porge. Stringe forte il mio dito e poi il suo sorriso sdentato fa di nuovo la sua magia: la tristezza è svanita.
«Si vede che ti piacciono i bambini» osserva la voce della sconosciuta. «Il tuo sguardo dice tutto, una mia nipote invece ogni volta che ne incontra uno scappa via come se la contagiassero, non ha ancora capito che i bambini sono il nostro futuro».
«Molto probabilmente non la incastrano a fare da baby sitter come la sottoscritta» rispondo senza pensarci troppo. Non sono quel genere di persona che si lamenta dei suoi problemi con una sconosciuta, eppure esternare ciò che provo mi è risultato naturale.
«Per questo hai quell'aria così seccata? Preferivi stare a casa a rimbambirti davanti una televisione? Oppure sei una di quelle malate del telefono e quelle diavolerie della tecnologia?»
«Internet non è una diavoleria» replico subito. «E comunque no, in realtà sarei dovuta uscire con le mie amiche, ma mia zia ha rovinato questa giornata».
«Respirare aria fresca non rovina una giornata» protesta l'anziana signora. 
Sollevo la mano che Roberto ancora stringe mormorando frasi senza senso e fisso la signora perplessa.
«Secondo lei è bello questo parco adesso? Il colore verde è sparito e ha tolto ogni traccia di allegria, qui è tutto così spento da risultare deprimente e cosa mi dice delle poche persone che ci sono intorno?»
«In autunno è normale che le foglie perdano il loro colore, ma guarda gli alberi» li indica davanti a sèéla signora. La sua espressione è estasiata mentre li guarda con ammirazione. «Pensi che abbiano perso la loro lucentezza? L'impotenza derivata dalla loro altezza? Gli alberi sono belli in qualunque stagione».
«Li preferisco con rami ricchi di foglie colorate e non come stuzzicadenti che perdono i capelli».


La mia non voleva essere una battuta, ma la donna scoppia a ridere divertita come se lo fosse e come contagiato dal suo buon umore anche Roberto ride.
«Paragonare gli alberi agli stuzzicadenti non l'avevo mai sentita, ma ammetto che è una libera interpretazione che mi piace».
Alzo le spalle nascondendo un sorriso compiaciuto per questo velato complimento.
«La verità» prosegue lei tornando seria. «E' che gli alberi in autunno hanno il loro fascino e se li guardi attentamente, te ne accorgerai anche tu».
«Quale fascino ci sarebbe in foglie che continuano a cadere e che le persone calpestano senza vedere?»
«Ogni foglia ha una storia» risponde pronta l'anziana signora. Non credo abbia l'età della nonna, forse è più giovane perché non ha ancora un capello bianco in testa, ma probabilmente se li tinge non posso saperlo.
«E magari piangono perché sono state cacciate dall'albero?»
«No» ridacchia divertita. «Anche se sarebbe un ottimo spunto di riflessione il tuo, no non piangono ma sono pronte a iniziare una nuova vita».
«Secondo me la vita l'hanno persa, sono morte e stanno dicendo addio al mondo».
«Si stanno rigenerando» mi corregge la donna. «Guardale».
Osservo le foglie a terra che marroni non fanno altro che giacere inerti senza nessuna prospettiva.
«So che magari non vuole sentirselo dire, ma continuo a pensare che siano morte».
Roberto afferra il mio dito pronto a metterselo in bocca, così prendo dalla borsa sotto il carrozzino il ciuccio che gli infilo in bocca. Mio cugino comincia a succhiare veloce e poi lentamente chiude gli occhi senza lasciare la presa sul mio dito. Lo dondolo leggermente col carrozzino per farlo addormentare e comincio a preoccuparmi per il silenzio dell'anziana signora. Si sarà offesa? Perché non...
«Ecco» dice in quel momento facendomi sobbalzare. «Guarda questa foglia, ti sembra morta?»
Ne ha presa una da terra e me la mostra tra le sue mani con evidente interesse. Il colore è un marrone acceso, forte e non è fragile come alcune che ho visto, sembra forte e pronta a lottare. Una foglia di questo colore non può trasmettere tanta energia, non può essere.
Sollevo l'altra mano e la sconosciuta me la passa con grande compiacimento.
«Le foglie che cadono non sono pronte a morire, stanno solo lasciando l'albero per cominciare una nuova avventura, esattamente come noi no?»
«Cosa c'entriamo...»
«Avevi programmato la giornata per stare con le tue amiche, eppure sei qui. Hai lasciato il tuo porto sicuro per qualcosa di sconosciuto e importante».
«Sono stata costretta» le ricordo. E' diverso»
«Mi sembri una ragazzina intelligente, sono sicura che se avessi voluto ti saresti rifiutata. Ti sei armata di coraggio per questa nuova avventura e te la stai cavando egregiamente, in fondo cos'è la vita se non una continua ricerca di qualcosa di bello?»


Apro la bocca per replicare, ma la verità è che non so esattamente cosa dirle. Questa conversazione è un po' surreale e anche se ho tredici anni e ho visto tante cose strane su youtube, ammetto che parlare in questo modo di foglie e della vita è alquanto assurdo.
Un leggero venticello irrompe nei nostri discorsi e fa volare le foglie lontano, alcune si muovono in cerchio come seguendo una strada delimitata da percorrere. Altre volano in direzioni diverse senza mai incontrare nessuno eppure tutte stanno lasciando l'albero per una partenza improvvisa e lontana.
E poi ci sono quelle ferme a terra che resistono al vento e che decidono di restare ai piedi dell'albero per paura di andare troppo lontano.
«Adesso tocca a te scegliere come vuoi essere» dice la signora dopo un lungo momento. Non mi giro a guardarla, già so cosa vuole indicarmi: le foglie che continuano a girare in tondo come annoiate da quello che hanno intorno senza nemmeno accorgersi che tra poco verrano spazzate via senza tanti complimenti.
«Non voglio essere indifferente a ciò che mi circonda» affermo con sicurezza. «Mi piacerebbe assomigliare a loro» 
Allungo una mano per indicare un gruppo di foglie che stanno volando lontano, ma non sono sole e mentre le guardo un sorriso appare spontaneo sul mio viso. Mi alzo e controllo che Roberto dorma profondamente.
«Credo che chiederò alle mie amiche di raggiungermi per la nostra passeggiata. Mio cugino può stare con noi, non ci disturberà e poi tutte lo adorano».
«Ottima scelta. sorride raggiante la signora. Divertitevi»
«Grazie» rispondo facendo qualche passo avanti col carrozzino, poi mi giro a guardarla rendendomi conto che ho parlato tutto il tempo con una persona senza conoscere il suo nome e normalmente questa è una cosa che detesto.
«Io sono Angela, qual è il suo nome?»
«Liberty»
Annuisco perché questo nome le si addice perfettamente. Per merito suo ho capito che la libertà di pensiero, di espressione esiste sempre anche alla mia età e che tutto sommato anche le foglie che cadono possono insegnarci qualcosa.

E siamo giunti alla fine.
Vi aspetto nei commenti per sapere cosa ne pensate, ma intanto ecco il calendario dove seguire tutte le tappe.



Copyright @ 2019 Susy Tomasiello
Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.

11 commenti:

  1. Ciao Susy, davvero carina questa storia, semplice ma profonda, complimenti :-)

    RispondiElimina
  2. Ciao Susy! Che bello questo racconto :-) è proprio perfetto per il primo giorno d'autunno!

    RispondiElimina
  3. Ciao Susy, mi ha colpito molto la tua storia e l'ho trovata perfetta per il tema della rubrica ;)

    RispondiElimina
  4. Ciao Susy! Riesci sempre a trovare uno spunto per un nuovo racconto che abbia anche una morale, mi piace moltissimo anche questa tua visione delle foglie che cadono. Complimenti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Deb.
      Grazie a te che riesci, con il tema ogni mese, a spronarmi per storie nuove. Felice ti sia piaciuta 🤗

      Elimina
  5. Sai già cosa ne penso, ma te lo ridico... Bellissima, come sempre *-* <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. So già che sei di parte ma grazie sempre per tutto <3 :K

      Elimina
  6. Si Federica, hai proprio ragione , condivido in pieno

    RispondiElimina