mercoledì 13 maggio 2020

Rubrica: Storytelling Chronicles: Una lieta notizia di Susy Tomasiello

Ciao a tutti amici lettori e buon lunedì.Questo è l'ultimo mese di uno strano, stranissimo aprile. So che molti stanno contanto i giorni per poter uscire liberamente e se tutto va bene potremmo farlo, ma ricordate sempre la moderazione altrimenti tanti sforzi saranno resi vani e totalmente inutili.
Per iniziare bene la settimana oggi torna la Rubrica Storytelling Chronicles





Storytelling Chronicles è una Rubrica a cadenza mensile ideata da Lara del blog  La Nicchia Letteraria in cui ogni mese i blog partecipanti scrivono un racconto su un tema scelto nel gruppo apposito. La grafica è invece a cura di Tania del blog My Crea Bookish Kingdom
L'argomento di questo mese è tema libero e ho deciso di cimentarmi in qualcosa di diverso, ma che amo tanto leggere: il Regency o almeno qualcosa che si avvicina.
Ecco quindi Una lieta notizia



Il silenzio era per Richard White il suono più bello del mondo e lo pensava ogni giorno dopo una dura giornata di lavoro. Dopo essere stato costretto a sopportare il trambusto incessante dei macchinari che producevano scarpe, anelava con grande gioia il raggiungimento della sua casa, dove finalmente poteva riposare in pace.
«Mr White, posso chiederle...»
«L’orario di lavoro è finito» lo interruppe l’uomo prendendo il suo cappello. «Ne parliamo domani».
Non gli importava essere scortese o poco attento alle esigenze del suo personale, ma il rispetto per le regole era una cosa sacra e lui non intendeva infrangerla.
Superò l’uomo con un cenno del capo formale e finalmente respirò l’aria aperta che nella fabbrica gli era negata. Sollevò gli occhi verso il cielo e non gli piacque per niente quel colore scuro e i nuvoloni carichi d’acqua che il vento giocava a muovere, non aveva nessuna intenzione di bagnarsi prima di arrivare a casa e rimpianse di essere uscito a piedi stamattina. Sua moglie gli aveva chiesto di prendere la carrozza per una visita importante e vista la giornata ricca di sole aveva scelto di andare a piedi per sgranchirsi le gambe, adesso però si pentì di questa scelta avventata almeno finché non arrivò a casa asciutto e affannato.
Varcata la soglia, fu per il suo udito impossibile non notare il fermento che c’era nel salotto.
«Buonasera Mr White»
«Cosa succede Alfred?» chiese cauto al maggiordomo.
«Sono arrivate in visita le cugine di vostra moglie» spiegò prendendo il soprabito, guanti e cappello e forse notando l’espressione disorientata del suo datore di lavoro aggiunse con un sorriso. «Per caso ho sentito dire che non si fermeranno per cena».
«Grazie Alfred» sospirò sollevato Richard. Ovviamente amava sua moglie, ma le sue cugine non riusciva a sopportarle per più di dieci minuti. Parlavano sempre di frivolezze e si perdevano in chiacchiere inutile, lui proprio non riusciva a capire come fossero imparentate con la sua Bridget.
Con un lungo sospiro e sperando che il suo livello di pazienza avrebbe resistito, si apprestò a comportarsi da padrone di casa varcando la soglia del salotto e mostrando la propria presenza con un leggero colpo di tosse.
«Buonasera» esordì chinando appena il capo e interrompendo quel fiume di parole infinite che uscivano da quelle bocche mai chiuse. Richard non ricordava mai bene i loro nomi, erano Miss Alder 1 e Miss Alder 2 simili in aspetto e anche nel carattere, csua moglie era una creatura così diversa da loro e ringraziava il cielo ogni giorno.
«Richard che piacere vederti, ti trovo molto bene» rispose Miss Alder 1. «Stavamo appunto dicendo a Bridget che anche lei è bellissima vero?»


Non era solito fare apprezzamenti su sua moglie in pubblico per cui si limitò a un piccolo sorriso di circostanza che fece ridacchiare Miss Alder 2.
«Spero che abbia notato quanto il suo colorito sia migliorato vero Richard? E credimi, succederà ancora nei mesi a venire, secondo me...»
«Per favore» la interruppe Bridget e Richard gliene fu grato. Fece segno alla cameriera in piedi ad aspettare ordini di lasciar stare e si versò da solo il liquore nel bicchiere, se doveva sopportare le chiacchiere insulse delle cugine era meglio prepararsi per bene.
«Stavo solo dicendo che deve prepararsi a comprarti un guardaroba nuovo, ne avrai bisogno» continuò la signorina dalla voce stridula, il motivo per cui doveva alzare la voce così tanto era lontano dalla sua comprensione. «Sono certo che Richard non baderà a spese dico bene?»
Mr White non amava parlare di soldi davanti a delle donne che amavano i pettegolezzi quindi si limitò a bere il suo liquore fingendo di non aver udito quella domanda. Cinque minuti che era a casa e già voleva fuggire, dov’era finita la pace che tanto desiderava?
«È ora di cena» decise di intervenire sua moglie. «Vi accompagno alla porta».
Richard avrebbe voluto baciarla lì davanti a tutti esprimendo la sua gioia per quelle parole, ma si limitò a un cordiale segno di saluto quando le due cugine finalmente lasciarono il suo divano e finalmente la sua casa.
Sospirò di sollievo quando sentì Alfred porgere loro i soprabiti, anche se occupò la sua poltrona preferita continuava a sentire le loro voci e si chiese cos’avessero ancora da dirsi. Possibile che non smettessero mai di parlare?


«Volevi che restassero a mangiare con noi?» chiese preoccupato e inorridito al pensiero di vederle tornare.
«No» rispose lei scuotendo la testa. «Ma devo parlarti».
La sua espressione grave fece preoccupare tantissimo Mr White, c’era una sola cosa che amava più del silenzio e del suo lavoro e tutti potevano confermare si trattasse di sua moglie. Si accorse adesso che quelle sciocche ragazze avevano ragione, Mrs White aveva un aspetto meraviglioso ma non ci vedeva nulla di diverso. Sua moglie era bella esattamente come l’anno prima quando l’aveva sposato, cosa c’era di differente in lei adesso?
Poi per la gioia delle sue orecchie, la porta si richiuse e Bridget tornò da sola. Aspettò che sua moglie desse indicazioni per servire la cena e invece la vide sedersi sulla poltrona con una postura rigida che non le si addiceva. Aggrottò la fronte confuso posando il bicchiere sul tavolino davanti a lui.
«Sei malata?» chiese mentre scenari raccapriccianti danzavano nella sua testa. «La carrozza ti serviva per andare dal medico?»
«No e sì» rispose Bridget aumentando l’inquietudine di suo marito. Non riuscì più a starle lontano e andò a sedersi con lei sul divano, prese le sue mani fredde tra le proprie e se le portò alla bocca mentre il suo cuore cominciava a battere furioso.
«Sai che puoi dirmi tutto, cosa c’è di grave che non vuoi raccontarmi?»
«In realtà si tratta di qualcosa di meraviglioso, è una lieta notizia, ma temo la tua reazione Richard» ammise lei con la voce che le tremava e Mr White s’incupì a quell’affermazione. Si considerava un uomo onesto e pacifico, ma se qualcuno aveva fatto del male alla dolce creatura che teneva per mano allora avrebbe abbracciato l’arte della violenza con piacere. Mentre pensava a chi poteva sferrare un pugno, si rese conto della sua prima affermazione, perché se era qualcosa di bello lui doveva reagire male?
«Bridget per favore, parla e placa la mia angoscia o rischierai di farmi impazzire».
«Sono incinta» rispose sua moglie lasciandolo a bocca aperta. «Aspetto un bambino» annunciò quando lui restò senza parole. «Diventerai padre» aggiunse preoccupata di quel silenzio e del pallore sul suo viso. 
«Sei arrabbiato vero?» chiese col cuore in gola. Notò che non le aveva lasciato le mani, adesso le stringeva con forza e forse pensò fosse sotto shock. «Ti riempio un altro bicchiere, aspetta»
«Non muoverti» la fermò subito Mr White. «Fare sforzi nella tua condizione è impensabile, d’ora in avanti ci saranno regole ferree da rispettare e la prima tra tutti sarà che non dovrai muovere un muscolo se non necessario. Mi occuperò di assumere una cameriera personale che ti assista ogni giorno e dovremo ordinare tutto il necessario per organizzare una stanza per il nostro bambino, oltre ovviamente a comprare qualcosa per il suo arrivo. Ovviamente cambieremo il tuo guardaroba, le tue cugine avevano visto giusto non baderò a spese e poi voglio parlare personalmente col medico che ti ha in cura ed essere sicuro che proceda tutto bene. Inoltre...»


«Richard» lo interruppe sua moglie divertita e felice nello stesso tempo. «Il tuo entusiasmo mi riempie il cuore, ma sei davvero contento di questa novità? Andrà a cambiare la nostra routine e so che tu adori la quotidianità che abbiamo creato».
Suo marito le sorrise con amore portandosi nuovamente le mani alle labbra.
«Possiamo crearne una nuova con nostro figlio, sono immensamente felice mia cara e mi dispiace se ti ho lasciato pensare non lo fossi. Non vedo l’ora di crescere il nostro bambino insieme».
Mrs White sentì il proprio cuore scoppiarle di gioia a quelle parole, ogni paura era sparita per lasciare spazio a un’unica emozione: la felicità.
Gettò le braccia al collo di suo marito e la cena fu completamente dimenticata mentre si baciavano dichiarandosi amore eterno esattamente come il giorno del loro matrimonio.
In realtà temeva quel momento da quando aveva avuto conferma quella mattina dal medico, sapeva benissimo quanto suo marito odiasse la confusione e tutti sanno che i bambini sono caotici per natura, sua madre glielo diceva sempre e lei aveva cresciuti cinque figli. Dopo quasi un anno che erano sposati stava cominciando a pensare di avere qualche problema e invece una creatura cresceva dentro di lei e non riusciva a esserne completamente felice se suo marito non condivideva la stessa gioia.


E adesso aspetto i vostri commenti.
Devo dire che questo è un genere che mi diverte tantissimo scrivere sebbene sia molto lontano dal mio genere abituale e visto che non è proprio la mia primissima esperienza ci sto prendendo gusto. Voi cosa ne pensate?


Copyright @ 2020 Susy Tomasiello
Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.



19 commenti:

  1. Ciao Susy! Innanzitutto mi fa piacere leggere qualcosa del genere regency… è un periodo in cui ho rispolverato i classici di Jane Austen e sono piuttosto immersa in queste atmosfere di inizio XIX secolo :-)

    La tua storia è molto piacevole da leggere ed anche piuttosto romantica. Mi piacciono i quadretti d'intimità familiare, le storie d'amore semplici, senza gesti plateali, ma con tanto silenzioso affetto. Mr White mi sembra perfettamente in linea con tanti eroi regency che conosciamo ed amiamo, così come Bridget, una giovane donna alle prese con un momento della vita che, se oggi è comunque importante, a quei tempi era davvero cruciale.

    Lo stile di scrittura è scorrevole e corretto; ho notato solo qualche ripetizione (es. più o meno a metà c'è scritto "amava" per due volte in una riga), ma credo che basti inserire qualche sinonimo.

    Le ambientazioni in costume mi conquistano sempre, quindi mi fa piacere che tu abbia approfittato del tema libero per portarci "in un altro mondo"! Complimenti, la tua storia mi è proprio piaciuta :-)

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    1. Ciao Silvia.
      Grazie per aver notato la mia svista e per il tuo commento. Amo Jane Austen tu lo sai bene e quel periodo storico è sempre bello da rivivere

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  2. Ciao Susy. La storia è carina e credo rappresenti bene il periodo storico di riferimento. La titubanza, anzi, la paura di Mrs White nel dare la notizia al marito e la reazione iper-protettiva di lui sono senz'altro figlie di quei tempi, così come le cugine "gole profonde". Penso che questo realismo sia il punto forte del racconto. In più, ti sei limitata elle descrizioni strettamente necessarie e non ti sei persa in altri dettagli inutili.
    Per quanto riguarda la scrittura, la prima cosa che mi viene da suggerirti è di tenere d'occhio la punteggiatura, soprattutto le virgole: ogni tanto, mancano dove andrebbero messe, mentre in altri casi, secondo me, sarebbero da sostituire con qualcos'altro, magari un punto, o due punti.
    Ho l'impressione (non la certezza)che alcune frasi non quadrino molto. Un esempio:
    "Richard non ricordava mai bene i loro nomi, erano Miss Alder 1 e Miss Alder 2 simili in aspetto e anche nel carattere, che sua moglie fosse una creatura così diversa ringraziava il cielo ogni giorno." -> In che modo l'ultima parte della frase, quella dopo il che, si collega al resto? Sembrerebbero due concetti da tenere separati.
    Ho trovato poi piccole sviste come:
    Il raggiungiment o, chiacchiere inutile, sorrido di circostanza e un paio di ripetizioni (finalmente, amava amavano vicini).
    Ho qualche perplessità anche sugli avverbi di tempo: dato che usi il passato remoto, non sarebbe meglio dire "quella mattina", invece di "stamattina"? Anche "adesso però si pentì" non mi suona bene.
    Ti segnalo anche:
    "Sperando che il suo livello di pazienza avesse resistito" -> avrebbe
    "Da quando aveva conferma quella mattina dal medico -> aveva avuto
    Imperfezioni a parte, il racconto mi è piaciuto. Alla prossima!

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    1. Ciao Debora.
      Grazie dei tuoi suggerimenti. Scrivendo sempre al presente, tante cose mi sfuggono usando invece la narrazione al passato, devo farci più attenzione quindi grazie

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  3. Hai descritto uno dei momenti che reputo più belli in assoluto, e poi, adoro il Regency ;) Il tuo racconto mi è piaciuto tantissimo ma il finale mi è sembrato troppo 'brusco'. Come se avessi stroncato la storia di botto. Non so come spiegarlo ma quelle parole finali non mi sono sembrate adatte a mettere fine al racconto, spingono piuttosto a volerne ancora. Questa, ovviamente, è la mia opinione personale. Per il resto, sei stata bravissima!

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    1. Mi fa piacere ti sia piaciuto finale a parte. Capisco cosa vuoi dire e mi dispiace la sensazione che ti ha dato di "non finito" magari li riprendo in mano ancora una volta per terminare meglio la storia, ammetto che non mi dispiacerebbe per niente

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    2. Brava! Perchè voglio esserci anche per il battesimo del figlio/a dei White 😂

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    3. Non sarebbe per niente una cattiva idea :D

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  4. Ciao Susy! Inizio col dirti che mi è piaciuto molto lo stile che hai deciso di usare per scrivere questo mese, mi hai ricordato - oltre alla citata Jane Austen - Downton Abbey, una serie tv ambientata più in là negli anni ma che per modo di fare dei protagonisti richiama molto il periodo storico precedente, a cui tu fai riferimento. Mi è piaciuto anche il modo con cui hai descritto la scena, la trepidazione di una moglie che rivela al marito la notizia più bella, e mi ha fatto sorridere l'amore del marito che, non appena saputa la novità, è partito a raffica con mille premure e attenzioni, prima su tutte l'evitare alla moglie il minimo sforzo. A parte qualche svista qua e là che le altre hanno già segnalato, trovo la tua scrittura come sempre molto pulita e semplice da seguire: ti fai leggere con piacere! Spero di rileggere presto di Mr e Mrs White, anche a me la loro storia sembra ancora aperta :) Un abbraccio, Stephi

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    1. Ti ringrazio molto Steph.
      Adoro questo periodo storico come lettrice ed è stato bello usarlo nella scrittura anche se non è facile, quindi sono contenta ti sia piaciuto :)

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  5. Ciao Susy bella, leggerti in questa nuova veste mi ha lasciata molto stupita! Tuttavia, non ti sei smentita, ho riconosciuto il tuo stile asciutto, d'impatto, che arriva dritto al lettore, senza ostacoli o fronzoli. Confesso di non essere amante dei romanzi regency (non me ne vogliano le fan della mitica Austen), ma mi sono qualche volta spinta a leggerli per una sfida personale. Dico solo una cosa, se questo racconto facesse parte di un romanzo, di certo lo starei già leggendo! In poche righe sei riuscita a presentarci i due protagonisti, la loro routine famigliare, le loro caratteristiche peculiari... di certo non una bazzecola! Quindi come esperimento per te di scrittura, per me di lettura, lo trovo più che riuscito!
    Consiglio solo una lettura in più per rimuovere qualche ostinato refuso. Un abbraccio e alla prossima!

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    1. Ma come non ti piacciono i regency!!! Non si fa questo ahah io li adoro invece, ma scriverli è più difficile che leggerli e sono contenta che ti sia piaciuto questo esperimento, anzi grazie mille per il tuo commento che mi ha resa davvero felice

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  6. Grazie per le tue bellissime parole Fede <3
    E' un genere che piace tantissimo anche a me e sono felice ti sia piaciuto <3

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  7. Per i racconti di maggio, inizio da te a fare la mia ronda notturna 8) ahahahah

    Allora, non ho molto da sottolineare, a dire la verità! Scrivi bene e sei davvero capace di adattarti a più generi completamente diversi fra loro <3 Impossibile non notarlo ;)

    Hai creato una bella ambientazione, molto realistica per l'epoca che hai deciso di dipingere con le parole, sia a livello di contenuti sia per quanto riguarda i pensieri in generale :) Però... Carissima Susy, al di là degli errorini che ci sono -non farmi venire fino a Napoli per bacchettarti sulla questione eh ahahahah <3 -, credo che tu debba migliorare il dizionario e la struttura delle frasi perché, con il romanzo storico, bisogna necessariamente adattarsi a come una volta si parlava e si scriveva :) Inoltre, le persone si riferivano l'un con l'altra attraverso il "voi", anche quando erano marito e moglie a discorrere, nonostante il loro rapporto, quindi, più confidenziale rispetto a quello instaurato fra due estranei ;)

    Sono delle scemenze, eh, ma aiutano a calarsi ulteriormente in quella realtà un po' desueta ;) <3

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    1. Ci saranno sempre errori mi sa senza il tuo occhio di lince 😝
      Hai ragione comunque, questo genere lo amo ma c'è bisogno di uno studio più approfondito

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  8. Ciao. Ho letto questo racconto e devo farti i miei complimenti per averci trasportato in un'altra epoca.
    E' un racconto scorrevole, si legge facilmente, è piacevole.
    Lui mi piace come personaggio, tante regole, le rispetta tutte, puntuale e puntiglioso oserei dire.
    Lei che ha paura di deludere il marito, cosa che rispecchia sicuramente il tempo.
    È un breve momento, avrei forse voluto leggere qualcosa di più, per curiosità sapere qualcosa in più su di loro.
    A presto.
    Liv

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    1. Ciao e grazie mille per il commento. Sono felicissima ti sia piaciuto perché io mi sono divertita tanto a scriverlo

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  9. Sono sempre Silvia di Silvia tra le righe. Ma che meraviglia. Adoro questo genere. Il tuo racconto è tenerissimo. È anche scritto molto bene e ho notato solo qualche piccolo refuso. Complimenti. A presto. Silvia.

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    1. Mi fa piacere ti sia piaciuto <3 ho adorato scriverlo

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