Domani giornata importante e non solo per il buonissimo uovo di Pasqua che proprio non può mancare, ma per una festa sicuramente importante che spero passiate tutti in serenità.
Il blog riapre martedì, ma prima di lasciarvi ho deciso di pubblicare un mio nuovo raccontino grazie alla rubrica di scrittura che adoro: la Storytelling Chronicles.
Storytelling Chronicles è una Rubrica a cadenza mensile ideata da Lara del blog La Nicchia Letteraria in cui ogni mese i blog partecipanti scrivono un racconto su un tema scelto nel gruppo apposito. La grafica è invece a cura di Tania del blog My Crea Bookish KingdomL'argomento di questo mese è stato scelto attraverso un sondaggio ed è risultato vincitore: Un sogno.
Ho deciso subito di partecipare, l'ispirazione è arrivata presto e il risultato mi ha divertita molto, spero sia lo stesso anche per voi. Ho ancora una volta testato la mia scrittura sul regency e anche per questo il divertimento è stato più alto, aspetto adesso i vostri commenti in proposito.
Buona lettura 💓
I bambini continuavano a giocare a rincorrersi nel grande giardino divertendosi come matti, di solito era una vista che le trasmetteva buon umore, ma non quel giorno. Si era svegliata di umore pessimo e nemmeno la bella giornata di sole riusciva a calmarla. La verità era che avrebbe volentieri urlato contro qualcosa o per essere più precise, qualcuno.
«Margaret, si può sapere che cos’hai? Hai un’aria cupa da quando sei arrivata» l’ammonì sua sorella Elizabeth. «Stai poco bene per caso?»
«La mia salute è perfetta» decretò infastidita Margaret. «Sono solo arrabbiata, anzi no, furiosa e non so come sfogarmi. Pensavo che venire a farti visita avrebbe placato la mia agitazione e invece sono ancora così piena di rabbia che quasi non mi riconosco ed è tutta colpa sua».
Elizabeth Randall sospirò mentre guardava con affetto la sorella minore. Margaret era sempre stata molto più impulsiva di lei, di solito esagerava ed era certa di riuscire a contenere quell'agitazione così palese.
«Andiamo a bere qualcosa di fresco, ci penserà la tata a controllare i bambini» decise mettendosi sotto il suo braccio. Da quando si era sposata, Elizabeth conduceva uno stile di vita diverso, era sempre stata paziente e tranquilla ma la maternità le aveva fatto acquisire una pazienza che a volte Margaret le invidiava. Al suo posto non sarebbe riuscita a restare così impassibile nemmeno con tutto lo sforzo possibile, forse il motivo per cui le voleva molto bene era proprio quello: sapeva sempre come calmarla.
Sebbene suo marito le avesse messo a disposizione una tata, Elizabeth si occupava personalmente dell’educazione dei suoi figli dimostrando di essere una madre attenta e premurosa ma adesso fu grata di avere Mrs Jhons a darle una mano. Dopo essersi assicurata di lasciare i bambini in buone mani, concentrò tutta la sua attenzione sulla sorella che si era seduta all’ombra sul dondolo che Mr Randall aveva fatto portare apposta per lei proprio quando si erano sposati.
«Allora» mormorò prendendo le mani tra le sue. «Dimmi cosa succede, è chiaro che hai bisogno di sfogarti».
«Si tratta di Matthew» confessò Margaret dopo un lungo sospiro. «Sono sicurissima mi tradisca e non riesco a sopportare un comportamento così vile ed egoista, come ha potuto farmi questo? Lo odio, lo odio terribilmente!»
«Oh, tesoro che notizia orribile mi stai dando!» esclamò sgomenta Mrs Randall. «Matthew, il tuo Matthew ti tradisce? Ne sei sicura?»
Matthew era il loro vicino di casa e per molto tempo erano stati solo amici finché non si era dichiarato rendendo Margaret la persona più felice del mondo. Con l’approvazione dei genitori aveva iniziato a corteggiarla dimostrando di tenerci davvero, a detta di tutti erano una coppia meravigliosa, perfetta e quella rivelazione colse Elizabeth del tutto impreparata.
«Non ho mai visto un uomo così innamorato, parola mia».
«Tuo marito ti ama» la corresse subito Margaret. «Invece lui è stato visto più volte in compagnia di altre donne e sai da chi l’ho saputo? Mrs Brings»
«La modista?» aggrottò la fronte Elizabeth. «Ma come... »
«Ed era felicissima di recarmi certe notizie così indelicate mascherando la cattiveria per bontà secondo cui io avrei dovuto sapere queste cose. Ti rendi conto come mi sono sentita? È stato orribile»
«Posso immaginarlo» annuì comprensiva la sorella. «Ma, tesoro, devi tener presente che non c’è pettegola più grande di quella donna e non so se dovresti credere a quello che dice».
«Non vedo Matthew da una settimana» proseguì a raccontare l’altra. «Siamo vicini di casa, dovrebbe essere semplice incontrarci invece non c’è mai e non so dove passi il tempo. Le parole di Mrs Brings mi hanno messo in allarme e così sono andata a casa sua».
«Margaret...»
«Non farmi la predica adesso, non mi ha visto nessuno e non ho compromesso la mia reputazione» minimizzò Margaret. «Il punto è che l’ho visto far salire sulla sua carrozza una giovane ragazza e sono più che certa che lei sia l’ultima delle sue conquiste. Capisci adesso perché sono così arrabbiata? Come posso continuare ad amare quella persona, se nello stesso tempo lo odio?»
Elizabeth accolse sua sorella in un confortante abbraccio mentre l’altra si sfogava con lacrime di frustrazione, avrebbe voluto dirle qualche parola d’incoraggiamento ma non sapeva come placare quel cuore spezzato. Fu solidale con lei chiedendosi come avesse fatto un uomo così per bene come Matthew O’Malley a diventare un vile traditore.
Stava per dirle che poteva restare ospite nella sua casa tutto il tempo necessario se voleva, ma si fermò quando udì l’inconfondibile rumore di zoccoli che si avvicinavano. La casa in cui era felice di abitare non aveva solo un giardino ampio, ma era completamente circondata dal verde, per i bambini era una gioia e per lei fonte di meno preoccupazione perché poteva controllare con facilità chi arrivava senza mai essere presa in contropiede.
«Credo sia arrivato Robert» mormorò alla sorella. «Puoi andare dentro a rinfrescarti prima...»
«Non può essere!» esclamò l’altra e quando Elizabeth si voltò e vide due uomini affidare i cavalli allo stalliere capì in un lampo che c’erano grossi guai in vista.
«Non avevo alcuna idea che fossero insieme».
«Si permette di venire a disturbarmi anche a casa di mia sorella quello screanzato!» sbottò furiosa Margaret. Con un gesto veloce si asciugò le ultime lacrime dal viso e ritrovò in fretta la rabbia a guidarla. Ignorando i richiami della sorella maggiore, alzò il vestito con una mano affinché non fosse d’intralcio e cominciò a percorrere come un soldato alla carica la distanza che la separava da quel vigliacco. La sua furia era così enorme che salutò soltanto distrattamente suo cognato e lasciandolo a occuparsi dei suoi figli, tirò per un braccio Matthew che non riuscì nemmeno a rivolgere un saluto alla padrona di casa. Incurante della sua occhiata perplessa, Margaret lo tirò verso le stalle dove potevano parlare indisturbati con soli i cavalli a fare da spettatori silenziosi.
«Si può sapere cosa...»
«Che ci fai qui?» lo interruppe lei sul piede di guerra. Aveva cominciato a dargli del tu da poco tempo ed era stato lui a proporlo, adesso si domandò se fosse il caso di tornare a mostrarsi meno intima vista la situazione. «Prima mi eviti per giorni mentendo sulle sue improvvise partenze e adesso mi segui a casa di mia sorella?»
«In realtà...»
«Se davvero pensi che io sia una stupida allora non mi conosci abbastanza, credevi sul serio che non l’avessi scoperto?»
«Maggie...»
«E non chiamarmi Maggie!» esplose lei fumante di rabbia. «D’ora in avanti per te sarò Miss Wilson, mio padre ti sparerà a vista non appena scoprirà i tuoi misfatti e dal momento che preferisco non avere un morto sulla coscienza sei salvo, ma solo da lui».
«Ho visto tuo padre mezz’ora fa e sinceramente era molto più ben disposto di te Ma... Miss Wilson» si corresse quando lei lo guardò malissimo. «Non capisco perché tu sia così arrabbiata».
«Ah non lo capisci? Se credi di cavartela in questo modo sappi che non voglio stare al tuo gioco, non ti supplicherò di tornare da me calpestando il mio orgoglio. Preferisco fingere di non conoscerti piuttosto che diventare lo zimbello della città perciò adesso, tornatene da quelle donne con cui adori intrattenerti e lasciami in pace».
Margaret era fiera di come aveva l’aveva affrontato senza che si accorgesse del suo cuore spezzato, a quello avrebbe pensato quando sarebbe stata sola, adesso le premeva dimostrare di non essere la fragile creatura che credeva e fu soddisfatta di leggere sgomento e preoccupazione sul suo volto.
«Vuoi che sia libero di andare dove?»
«Hai sentito benissimo, addio Mrs O’Malley». Aveva fatto appena qualche passo voltandogli le spalle che Matthew le fu subito dietro afferrandole piano un braccio.
«Possiamo per favore ricominciare da capo? Continuo a non capire perché sei così furiosa con me da chiedermi addirittura di andare da altre... donne. Davvero? Io non desidero andare da nessun’altra donna, quella che m’interessa è qui davanti a me e pensavo lo sapessi benissimo».
Quegli occhi così ammalianti, seducenti, esattamente come la prima volta che li aveva visti rischiarono di compromettere la durezza che Margaret voleva mantenere e s’impose di evitare il suo sguardo.
«Sei molto lontano dalla persona che credevo, un uomo innamorato non avrebbe compromesso la reputazione della donna che ama facendosi vedere in giro con altre da occhi indiscreti. Un uomo completamente innamorato della sua donna, non avrebbe fatto salire altri che lei sulla sua carrozza e soprattutto, un uomo innamorato...»
«Avrebbe chiesto al padre della donna che ama di poterla sposare».
«... si sarebbe...» Margaret s’interruppe di colpo pensando di avere un problema gravissimo all’udito visto che quello che aveva sentito era del tutto impossibile. «Cosa hai..»
«Durante la tua sfuriata ti è sfuggito un piccolo dettaglio, ti ho avvisato di aver visto tuo padre e non mi hai chiesto il motivo. Volevo la sua approvazione perché so quanto ti piacciono le cose fatte per bene e lui è d’accordo».
«Lui è... certo che lo è!» sbottò Margaret mentre il proprio cuore cominciava a battere più forte. «Non conosce i tuoi segreti, ma adesso che lo so...»
Margaret era fiera di come aveva l’aveva affrontato senza che si accorgesse del suo cuore spezzato, a quello avrebbe pensato quando sarebbe stata sola, adesso le premeva dimostrare di non essere la fragile creatura che credeva e fu soddisfatta di leggere sgomento e preoccupazione sul suo volto.
«Vuoi che sia libero di andare dove?»
«Hai sentito benissimo, addio Mrs O’Malley». Aveva fatto appena qualche passo voltandogli le spalle che Matthew le fu subito dietro afferrandole piano un braccio.
«Possiamo per favore ricominciare da capo? Continuo a non capire perché sei così furiosa con me da chiedermi addirittura di andare da altre... donne. Davvero? Io non desidero andare da nessun’altra donna, quella che m’interessa è qui davanti a me e pensavo lo sapessi benissimo».
Quegli occhi così ammalianti, seducenti, esattamente come la prima volta che li aveva visti rischiarono di compromettere la durezza che Margaret voleva mantenere e s’impose di evitare il suo sguardo.
«Sei molto lontano dalla persona che credevo, un uomo innamorato non avrebbe compromesso la reputazione della donna che ama facendosi vedere in giro con altre da occhi indiscreti. Un uomo completamente innamorato della sua donna, non avrebbe fatto salire altri che lei sulla sua carrozza e soprattutto, un uomo innamorato...»
«Avrebbe chiesto al padre della donna che ama di poterla sposare».
«... si sarebbe...» Margaret s’interruppe di colpo pensando di avere un problema gravissimo all’udito visto che quello che aveva sentito era del tutto impossibile. «Cosa hai..»
«Durante la tua sfuriata ti è sfuggito un piccolo dettaglio, ti ho avvisato di aver visto tuo padre e non mi hai chiesto il motivo. Volevo la sua approvazione perché so quanto ti piacciono le cose fatte per bene e lui è d’accordo».
«Lui è... certo che lo è!» sbottò Margaret mentre il proprio cuore cominciava a battere più forte. «Non conosce i tuoi segreti, ma adesso che lo so...»
«Maggie» la interruppe Matthew ignorando il suo divieto a chiamarla in quel modo e stringendola in un abbraccio che avrebbe dovuto farla seccare di più e invece ricordò solo a se stessa quanto stava bene tra le sue braccia. «Mi dispiace se negli ultimi giorni sono stato poco presente, ho dovuto sistemare degli affari importanti che prevedevano l’acquisto di una casa tutta per noi. Ne ho predisposte tre da farti vedere e vorrei che fosse tua l’ultima parola in merito perché desidero solo la tua felicità, le donne con cui quella pettegola di Mrs Brings mi ha visto erano rispettivamente la fioraia a cui ho chiesto di decorare ogni casa e la proprietaria di un negozio di cappelli che vorrei conoscessi perché volevo regalartene uno.
E se ti stai chiedendo chi fosse la donna che ho fatto salire in carrozza, ti posso giurare che all’interno c’era anche suo marito, un gioielliere amico di mio padre che è venuto a trovarci con la moglie e di cui ho approfittato subito per chiedergli una cosa molto importante».
Margaret si era sempre vantata di essere una persona dotata di un grande senso pratico e di una spiccata intelligenza, adesso però tutte quelle informazioni rischiavano di mandarla seriamente in confusione. Non riusciva più a distinguere ciò che fosse vero da un autentico sogno perché di questo si trattava, non poteva essere altrimenti e ne ebbe una dimostrazione più accurata quando Matthew, il suo dolce e bellissimo Matthew che lei aveva accusato ingiustamente lasciandosi guidare dal suo carattere troppo impulsivo e irruento, s’inginocchiò davanti a lei e aprì una scatoletta il cui interno brillava.
«Avevo previsto uno scenario diverso per farlo, ma tu, mia intrepida e pazza donna del mio cuore mi costringi a compiere sempre i gesti più impensati» mormorò Matthew con un sorriso amorevole. «Come quando ho dovuto dichiararti i miei sentimenti da una finestra e tua madre ha sentito ogni mia parola facendomi morire d’imbarazzo, adesso abbiamo i cavalli ad ascoltarci e non so cosa sia peggio ma la verità è che non importa niente di tutto questo. Io ti amo e voglio che continui a rendere le mie giornate più intense e vive come da quando ci siamo conosciuti, desidero trascorrere tutta la mia vita con te perciò ti chiedo...»
«Sì!» urlò Margaret buttandosi tra le sue braccia. Matthew, preso in contropiede, finì a terra nell’erba fresca recuperando al volo lo scatolino con l’anello. La ragazza scoppiò a ridere dimenticando il malumore che l’aveva accompagnata per tutta la giornata. Anche Matthew si unì alla sua ilarità.
«Avrei dovuto immaginare che non mi avresti nemmeno permesso di fare una proposta normale» commentò rassegnato, ma anche parecchio divertito.
«Puoi proseguire» lo sfidò lei. «La mia risposta non cambia e muoio dalla voglia di baciarti perciò, sbrigati».
Un luccichio malizioso comparve negli occhi del gentiluomo mentre osservava con desiderio la donna che amava.
«Vuoi sposarmi Miss Wilson?»
«Con tutto il mio cuore Mr O’Malley, non vedo l’ora di diventare tua moglie e realizzare il mio sogno più grande da quando...»
Matthew la interruppe reclamando un bacio a cui la sua promessa sposa non seppe rifiutarsi.
«Adesso basta parlare» mormorò sulle sue labbra. «È tempo di assecondare la prima richiesta della mia fidanzata ufficiale».
Margaret sorrise mentre rispondeva a quel bacio con la sua stessa intensità e capì che avrebbe ricordato quel giorno come il migliore della sua vita.
«Vuoi sposarmi Miss Wilson?»
«Con tutto il mio cuore Mr O’Malley, non vedo l’ora di diventare tua moglie e realizzare il mio sogno più grande da quando...»
Matthew la interruppe reclamando un bacio a cui la sua promessa sposa non seppe rifiutarsi.
«Adesso basta parlare» mormorò sulle sue labbra. «È tempo di assecondare la prima richiesta della mia fidanzata ufficiale».
Margaret sorrise mentre rispondeva a quel bacio con la sua stessa intensità e capì che avrebbe ricordato quel giorno come il migliore della sua vita.
Siamo giunti alla fine e adesso aspetto ansiosa i vostri commenti.
Come mai saprete perchè lo ripeto all'infinito, amo molto questo genere e più lo scrivo più mi sta appassionando ecco perchè dicevo che il divertimento era ancora di più nel creare questa storia.
Voi cosa ne dite?
Vi aspetto nei commenti e vi auguro
BUONA PASQUA
Copyright @ 2021 Susy Tomasiello
Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.
Intanto Buona Pasqua! E spero passerai una buona giornata con tanto cioccolato ad addolcirla ancor di più. Il racconto mi è piaciuto molto ed è evidente quanto questo genere ti piaccia. L'unico appunto è che leggendo secondo me suona meglio la scatolina dell'anello e non lo scatolino. Per il resto complimenti!
RispondiEliminaTi ringrazio tanto Serena per essere passata, auguri in ritardo e grazie per l'appunto che mi hai fatto, devo ricontrollarlo
EliminaBellissimo mi sono emozionata tantissimo ,sei sempre bravissima
RispondiEliminaGrazie mille Giusy <3 sei sempre un tesoro
EliminaCiao Susy! Sono contenta di leggere che ti sei nuovamente dedicata al regency. Secondo me questo genere ti si addice particolarmente e trovo che, visto che ne sei un'avida lettrice, tu sia molto realistica quando descrivi luoghi, persone, situazioni. Anche il linguaggio è romantico e brillante al tempo stesso, proprio come si addice al genere. Il tema del "sogno" è declinato nella versione "fantasia romantica che diventa realtà" e lo trovo molto bello: in fondo i due protagonisti hanno sognato tanto insieme, ed ora che sono cresciuti è giunto il momento di coronare questo sogno, come si suol dire.
RispondiEliminaUna storia che mi è piaciuta molto! Complimenti e alla prossima :-)
Che belle parole Silvia, ti ringrazio.
EliminaSì, è un genere che mi piace molto ormai lo sai e oltre a leggerne tanti mi piace proprio scrivere di quell'ambientazione così particolare quindi grazie davvero. Sono contenta ti sia piaciuto <3
Ciao Susy! È sempre un piacere leggerti, specialmente quando ti sbizzarrisci sul regency, si vede proprio che ti piace e che ti senti a tuo agio a scrivere storie su queste tematiche, ti escono proprio bene! La storia mi è piaciuta molto, così come la declinazione di sogno che hai voluto usare per la storia: se c'è un lieto fine, per me sarà sempre un immenso sì! Poi il tuo racconto scorre veloce, è molto piacevole leggerlo. Hai fatto davvero un bel lavoro :) Complimenti! Alla prossima! Stephi
RispondiEliminaStephanie grazie, sei sempre tanto dolce nei commenti che mi lasci <3
EliminaSono contenta ti sia piaciuto, come hai capito benissimo ho adorato scriverlo e grazie a questa rubrica ho la possibilità di scrivere tanto di questo genere
Ti è venuto davvero bene questo nuovo esperimento con il regency. Bravissima, ho adorato ogni frase e non vedevo l'ora di leggere del loro lieto fine. Mi è davvero piaciuto, grazie per questa chicca.
RispondiEliminaOh ma che bello grazie, ne sono contenta perché come sai adoro tanto il genere e scriverlo mi sta entusiasmando tanto
EliminaCiao. Il tuo racconto è molto carino, esprime bene l'idea del momento da sogno per la protagonista, per quanto sia stato anche divertente. Mi è piaciuto lo scambio di battute tra i due protagonisti, la furia di lei che ha travolto tutto, la calma di lui che ha atteso il momento giusto per chiarire ed esprimere i suoi sentimenti.
RispondiEliminaCome stile, credo sia giusto, hai usato le giuste parole secondo me per raccontare e descrivere una epoca storica.
A presto,
Chris
Grazie per la perfetta analisi Christine, mi fa piacere aver riscontrato il tuo apprezzamento
EliminaPremettendo che ogni volta che pubblichi qualcosa mi conquisti, anche col presente racconto la solfa è sempre la stessa <3 La storia è molto tenera! Mi sono piaciuti i personaggi, i vari eventi che si susseguono e anche come hai deciso di dare voce alla tematica del sogno :3 L'unico difetto -se così si può chiamare, perché, ti ricordo, non è che sia quella gran esperta AHAHAH Ti parlo da pura lettrice, insomma XD- è lo stile che hai adottato. Penso sia leggermente troppo "contemporaneo" per un regency o, comunque, un qualcosa di storico :/ Avrei voluto leggere più parole âgée e magari una struttura di frasi più arzigogolata che porta, inevitabilmente, a periodi un po' lunghi e, sotto un certo punto di vista, complessi :( Niente di impossibile da sistemare, sia col tempo sia con l'esperienza, comunque ;) Sono sicura che diventerai presto un asso :k
RispondiEliminaSarà che scrivendolo di getto ho pensato poco al passato ma hai ragione, spero di specializzarmi col tempo, grazie come sempre per tutto <3
EliminaNoi due sogniamo a vicenda con questo genere 😍ormai siamo in perfetto mood regency❤️Grazie Fede mi piace tanto cimentarmi e spero non sia l’ultima volta
RispondiEliminaMa che meraviglia Susy... Davvero un bellissimo racconto. Complimenti.
RispondiEliminaGrazie Silvia ❤️Felice che ti sia piaciuto
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