Oggi vi parlo di un personaggio davvero particolare attraverso un ricchissimo Review Party.
Trama
Ringrazio la Mondadori per la copia omaggio.
Trama
Dopo la morte della moglie, Massimo, professore di matematica in pensione, vive, introverso e taciturno, in una casa appartata su un'isola del golfo di Napoli. Pesca con metodo e maestria e si limita a scambiare rare e convenzionali telefonate con la figlia Cristina, che vive in una piccola città della ricca provincia padana. A interrompere il ritmo di tanto abitudinaria esistenza la notizia di un grave incidente stradale: la figlia e il genero sono morti, il piccolo Checco è in coma. Massimo deve assolvere i suoi doveri. Crede, una volta celebrata la cerimonia funebre, di poter tornare nella sua isola, e lasciare quel luogo freddo e inospitale. Non può. I sanitari lo vogliono presente accanto al ragazzino che giace incosciente. Controvoglia, il professore si dispone a raccontare al nipote, come può e come sa, la "sua" matematica, la fascinosa armonia dei numeri. Fuori dall'ospedale si sente addosso gli occhi della città, dove lo si addita, in quanto unico parente, come tutore del minore, potenziale erede di una impresa da cui dipende il benessere di molti. Da lì in poi quanto mistero è necessario attraversare? Quanto umano dolore bisogna patire? Per arrivare dove?
Usciamo dalla mia tranquilla confort zone, ho deciso di iniziare questa lettura ispirata dalla trama e dalla curiosità che sempre mi attira quando leggo Napoli.
Non avevo mai letto quest'autore, ma mi è piaciuto molto il suo stile diretto, semplice, e di grande impatto. Credo che sia stato davvero bravo a descrivere situazioni particolari, delicate sfruttando bene l'uso delle parole per creare il giusto interesse.
C'è la ricerca di un segreto, di un mistero che aleggia in tutta la storia e mi sono ritrovata a seguire il protagonista col fiato sospeso per capire di cosa si trattasse. Il risultato finale mi ha lasciato a bocca aperta perché non me l'aspettavo minimamente e questo è un altro punto a favore perchè trovo sempre bello quando un libro mi prende in contropiede.
Massimo, il nostro protagonista, è un ex professore, un uomo in pensione che adora pescare nella sua piccola cittadina.
La sua vita scorre tranquilla e serena fino a quando non è costretto a partire alla notizia della morte della figlia e suo genero. L'unica famiglia che gli è rimasta rimasta è il nipotino Checco che rischia la morte e per quanto la situazione sia difficile e complicato, non può esimersi da una responsabilità così grande.
Quello che sembrava un viaggio veloce si trasforma però in qualcos altro. L'incidente forse non è tale, le persone che gli girano intorno non sono sincere tranne forse Alba la tata di Checco verso il quale nutre un affetto profondo e sincero. E tutti coloro che cercano di compiacerlo nascondendogli la verità?
Cos'è veramente successo a sua figlia?
Sfruttando la mente di matematico che non si è mai riposata, nonostate adesso non eserciti più il mestiere Massimo decide di improvvisarsi detective e arrivare all'origine di tutto.
Le rivelazioni saranno scioccanti anche per lui, ma almeno adesso avrà un quadro più chiaro della situazione e potrà capire come muoversi d'ora in poi perchè, una cosa è certa: niente sarà più lo stesso.
Una lettura coinvolgente dove mi sono trovata in perfetta sintonia con Massimo e le sue domande. Penso sia giusto, in quel momento voler scoprire la verità e cercare di capire cosa fosse successo realmente. Non che la verità possa riportare indietro le persone, ma almeno avere giustizia mi sembra più che sensato.
Avrei preferito che ci fossero più dettagli sulle motivazioni per cui Massimo si è allontanato così tanto dall'unica figlia per quanto siano state spiegate sommariamente, mi sarebbe piaciuto un finale più fine come piace a me per rendere la lettura totalmente bella. Invece, per mia motivazione personale, questi due elementi mi spingono a non dargli un giudizio più alto come avevo preventivato dall'inizio.
Credo però che sia una lettura davvero bella e coinvolgente e ci mostri la realtà delle cose. Spesso quando vediamo che qualcuno è allegro diamo per scontato che sia felice, ma la felicità vera sono arrivata a capire che non esiste. Esistono attimi, piccoli istanti e a volte è più semplice esternarli anche quando non ci sono per non dare preoccupazioni, per mostrare una serenità che non abbiamo o semplicemente per dimostrare a noi stessi che stiamo bene. In realtà scavare più a fondo sarebbe la soluzione migliore perchè così rischiamo di capovolgere ogni cosa, persino il nostro star bene interiore.
Per quanto spiazzante quella verità svelata, l'ho trovata realistica perchè porta il lettore a porsi molte domande, a riflettere su tante cose e già, solo per questo, merita sicuramente una possibilità.
Valutazione 3/5
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