sabato 10 settembre 2022

Recensione: La sorella minore II di Catherine Hubback

Buon sabato amici lettori.
Oggi vi parlo del mio ultimo inaspettato ma gradito arrivo che ripercorre la vita di Emma Watson.

Ringrazio la Vintage Editore per la copia omaggio.


Trama
Anche nel secondo volume di questa storia sarà la morte di un personaggio a rimescolare le carte e definire la sorte degli altri. La morte del vecchio Mr Watson, infatti, oltre a spezzare il cuore dei propri cari, porterà inevitabilmente a rivoluzionare il destino già incerto dei figli, in particolare quello delle quattro figlie ancora senza marito. Con la morte del padre, Emma rivive lo stesso dolore della perdita dell’amato zio e ne subisce le identiche drammatiche conseguenze. Ancora una volta tutto è destinato a cambiare e di nuovo nulla può essere certo per una fanciulla in età da marito che non è disposta a cedere al dovere e che reclama la propria indipendenza. In una società rinomata per le proprie rigide e insindacabili regole, però, potrà mai una giovane donna decidere del proprio destino con uno spirito d’indipendenza completamente sconosciuto all'universo femminile del tempo?

Dopo aver letto La sorella minore, non ero tanto sicura di voler intraprendere la lettura del secondo libro perchè, purtroppo, non mi aveva entusiasmato in maniera eccelsa. Tuttavia ritrovare Emma, la sua numerosa famiglia e la scrittura di Catherine Hubback mi ha convinta appieno soprattutto perchè se il primo libro è frutto della fantasia di Jane Austen e sua nipote qua la penna è completamente in mano a Catherine.
Piccolo appunto per quest'edizione: la adoro.
Se non lo sapete la Vintage ha modificato le edizioni adattandole con font interni accessibili a tutti e per quanto mi dispiaccia dover lasciare il font macchina da scrivere a cui mi ero abituata, è bello vedere questa nuova versione con cover così adatte alle storie. Decisione decisamente approvata.
Continuare un lavoro lasciato interrotto è complicato, ma continuare quello dell'inimitabile Jane Austen è qualcosa davvero di immenso e ancora una volta faccio in complimenti a Mrs Hubback per aver intrapreso una strada per nulla facile e ricca di ostacoli.
Ovviamente il paragone sorge spontaneo, ma questo nel primo libro, qua invece no perchè scopriamo cosa nasce dalle idee di un'autrice diversa, ma che nello stesso tempo diventa simile a quella che tutti conosciamo. Lo stile è ancora ostico, o almeno è quello che ho pensato leggendo certi passaggi tuttavia si legge con attenzione anche perchè viene voglia di scoprire cosa succede alla povera Emma la quale, poveretta non ha un attimo di pace.
L'avevamo lasciata alle prese con due spasimanti e la ritroviamo con un padre ormai passato a miglior vita e con un futuro in bilico perché non ancora sposata. A tutto questo si aggiunge le incomprensioni e le difficoltà che riscontrano le sue sorelle con fidanzamenti andati a monte, una cognata che la detesta e un fratello che la considera poco importante.
Povera Emma, non trovate?
Eppure lei non è quel tipo di persona che si demoralizza o che diventa insofferente piangendo in continuazione. Siccome siamo in un'epoca in cui le donne avevano le lacrime come unico mezzo per mostrare la sofferenza, è stato bello vedere come invece Emma riesca ogni volta a combattere da sola le sue battaglie mostrando una forza di carattere degna di nota.

                               

Lei già era un personaggio di tutto rispetto, eppure in questa seconda parte mi è piaciuta di più forse perchè ha messo in chiaro certe cose, cominciamo a capire cosa prova davvero e la conosciamo per quella che è davvero.
Non so quante avrebbero sopportato di essere trattate malissimo da una cognata alla quale in fin dei conti non ha fatto nulla di male. Jane è detestabile, non l'ho sopportata per niente e ho provato solidarietà con Emma ogni qualvolta succedeva qualcosa per cui quell'arpia doveva lamentarsi.
Non che Mr Watson sia migliore, sicuramente ora che si è dovuto assumere la responsabilità di sorelle non maritate al posto del padre ha più oneri sulle spalle, ma questo non vuol dire che non debba riconoscere il valore di Emma, non trovate?
Profonda ingiustizia decisamente, ma d'altronde non era inconsueto a quei tempi dare poca importanza a una donna che o nubile o sposata doveva sottostare ai desideri dell'uomo di casa, prima padre e poi fratello e successivamente marito. Emma però dimostra l'intraprendenza delle tipiche eroine della Austen e per questo mi è piaciuta parecchio.
Ancora incerto il lato sentimentale anche se forse stavolta si è un pochino esposta e resta da vedere se la scelta ricadrà su colui che penso. Per adesso ci siamo interrotti con alcune vicessitudini concluse e altre ancora in sospeso, si scoprirà tutto nel terzo e ultimo volume che conclude la serie.
Sicuramente ne scopriremo ancora delle belle e io non posso che fare il tifo per Emma.

                                            

2 commenti:

  1. Ammetto di non aver letto quasi nulla della Austen, avevo iniziato Orgoglio E Pregiudizio e non mi stava dispiacendo ma poi l'ho interrotto e non l'ho mai più ripreso. Questa saga non lo conoscevo, potrebbe essere interessante anche per leggere qualcosa di più "inedito" dell'autrice ❤️. Bellissima recensione ❤️

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    1. Da grande grandissima fan di Jane Austen ti suggerisco Enrica di ricominciare e finire Orgoglio e Pregiudizio, io amo quel libro e subito dopo passare a Persuasione che è stupendo, poi magari va su altri ma prima comincia dalla fonte non te ne pentirai

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