martedì 24 giugno 2025

Recensione: La figlia di Rappaccini di Nathaniel Hawthorne

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi vi parlo di un libro illustrato benissimo.

Ringrazio Rebelle per la copia.


Trama
Giovanni, un giovane studente, arriva a Padova per iniziare l’università. Ma appena si affaccia alla finestra della pensione dove alloggia, dimentica ogni proposito accademico: ciò che cattura la sua attenzione è uno strano giardino e, tra le sue meraviglie, una figura affascinante. È Beatrice, fragile e incantevole, figlia del misterioso dottor Rappaccini. Nonostante respinga ogni pretendente, la ragazza sembra accogliere con dolcezza le attenzioni di Giovanni. Tuttavia, più d’uno lo mette in guardia: il padre di Beatrice è uno scienziato disposto a tutto, pur di portare avanti i suoi esperimenti. Sono solo dicerie? O dietro l’isolamento della ragazza si nasconde qualcosa di ben più oscuro? In questo racconto gotico intriso di simbolismo e inquietudine, Nathaniel Hawthorne ci conduce in una parabola sull’innocenza corrotta, la conoscenza proibita e l’illusione del controllo. Una nuova edizione sontuosamente illustrata da Marco Calvi che restituisce tutta la potenza visionaria del testo con un apparato visivo ricco, oscuro e profondamente poetico.

Adoro la ReBelle Edizioni, questa Casa Editrice l'ho trovata per caso su Instagram e man mano con le sue pubblicazioni mi ha conquistata. 
A un Salone del Libro a cui ho partecipato sono riuscita anche a farmi autografare con disegno da Lopotyn ed è stata un'esperienza bellissima.
Nel corso del tempo hanno sfornato libri bellissimi con illustrazioni spettacolari e storie che catturano l'attenzione perchè ce ne sono di tutti i gusti come quella di cui vi parlo oggi.
La storia di Beatrice, la figlia di Rappaccini è una storia ambigua, spaventosa e anche ricca di mistero che aumenta anche grazie alla prosa con cui è narrata perchè sembra di vivere un sogno, di guardare attraverso gli occhi del protagonista ciò che succede però assistendo impotenti di fronte a tutto.
Giovanni arriva da Napoli e si trasferisce in una pensione a Padova dove dovrà iniziare l'università, ma di certo non immaginava che da quel momento la sua vita sarebbe stata completamente travolta.
                                 
Affascinato e turbato da Beatrice, la figlia del dottor Rappaccini, Giovanni si sente poco se stesso ogni volta che la vede e nello stesso tempo si sente vivo più che mai.
Nonostante gli dicano di andarsene da quella casa perchè lo scenziato che lo ospita non è una persona da rispettare, Giovanne non ascolta ed è sempre più coinvolto da quella ragazza anche se lui stesso è convinto che non si tratti di amore, ma allora cosa lo spinge a restare, ad ammirare il giardino  e ad aspettare che lei si presenti davanti a lui?
Beatrice non ha il permesso di uscire, è isolata da chiunque, ma la verità dietro questa stranezza è ancora più strana perchè riguarda suo padre e quello che crea con i suoi esperimenti in quel giardino.
Quest'uomo, Rappacini ama se stesso più di ogni altra cosa, più di sua figlia e per raggiungere i suoi scopi è disposto a tutto, anche mettere a rischio vite umane perchè il suo obiettivo è quello di sperimentare gli effetti dei suoi veleni.
Il povero Giovanni si ritrova in qualcosa di grosso, di inaspettato, che nemmeno credeva possibile e benché non abbia alcuna colpa è sempre più parte integrante di un piano diabolico e ambiguo.
La lettura è inquietante, misterosa e affascinante che mette in gioco le paure, ma anche le speranze dei vari personaggi e devo dire che è stata ancora più realistica grazie alle illustrazioni così vivide, così vere che rendono il libro ancora più interessante.
La narrazione e i disegni sono perfetti insieme, si compensano, viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda e trasmettono l'oscurità e la paura in ogni pagina.

                                                              

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