Recensione: Il manifesto della felicità di Lucy Ann Holmes

Trama

A Tiddlesbury, una piccola cittadina inglese, tutti conoscono e adorano Fanny. Fanny è dolce, simpatica, sembra brillare di una luce speciale. Il suo segreto? Attenersi ogni giorno a una stretta regola di vita, il Manifesto della Felicità, compilato dalla sua migliore amica sotto forma di decalogo. Si tratta di semplici azioni quotidiane che servono a regalare un po’ di buonumore, a rendere il mondo più bello e che, magicamente, portano anche fortuna. E così, proprio grazie al Manifesto, Fanny ha incontrato Matt, bello e di successo, forse un po’ troppo devoto alla carriera, ma con tutte le carte in regola per essere definito il “ragazzo perfetto”. E ora, come in una fiaba, lui le ha chiesto di sposarlo. La data del matrimonio è vicinissima, e le cose da organizzare così tante… troppe, per una come Fanny che vive perennemente con la testa tra le nuvole! Come se non bastasse, a turbare l’equilibrio della sua vita da sogno arrivano la madre, che le piomba in casa in cerca di ospitalità, e un ragazzo, sexy da togliere il respiro, che le fa battere il cuore come non le capitava da tempo. 

La storia è raccontata da Jenny che è diventata ormai Fanny per una serie di circostanze e del suo modo di affrontare la vita.


E' convinta che sposare Matt il suo fidanzato sia la cosa migliore da fare, perchè Matt le da sicurezza e stabilità eppure tutto si complica quando sua madre, con la quale non ha un bel rapporto arriva a casa sua perchè ha scoperto che suo marito la tradisce.
Per Fanny sembra l'inizio di un incubo e invece poi i giorni passati con sua madre si rivelano non solo chiarificatori ma anche bellissimi perchè riscopre una donna che non conosceva. La mamma che lei ha sempre conosciuto adesso sembra rinata è più allegra, solare e bella mentre invece quando era sposata con sua madre sembrava spenta e troppo remissiva.
Sua madre cerca di farle capire che sposando Matt anche lei spegnerà quella luce che la rende diversa agli occhi di tutti ma Fanny è convinta di fare la cosa giusta. Almeno finchè per caso non incontra Jo il ragazzo che lavora alla farmacia.
Lei si tiene alla larga dai tipi come lui capaci di farti battere forte il cuore senza fare nulla di particolare se non sorridere, lei non vuole sentirsi in quel modo eppure succede. Comincia a paragonare Matt con Jo e comincia a fare strani pensieri su di lui. E se sua madre avesse ragione?
Lei crede nei colpi di fulmine e Fanny comincia a tentennare. Da quel momento comincia a vedere la vita sotto un'altra prospettiva e tutto cambia.

Un bel percorso di cresciuta quello della protagonista, dove vediamo trattati temi delicati e forti che ci mostrano come una persona può affrontare determinate cose con l'aiuto di qualcuno.
Sono del parere che quando succede qualcosa di brutto nella nostra vita, affrontarlo da solo sia impossibile e infatti qui Fanny trova un validissimo aiuto in Philippa la sua migliore amica che la supporta da sempre e le fa sempre sentire il suo appoggio.
Mi piace moltissimo la loro amicizia, vera, profonda, leale un tipo di amicizia che non muore mai, quella con la A maiuscola. Amicizie del genere non sono di tutti i giorni, il vero amico si vede nel momento del bisogno e dice chiaramente quando qualcosa non va per il bene dell'altro e questo è il caso di queste due amiche che fino alla fine hanno dato un messaggio bellissimo.

Altro aspetto che mi è piaciuto del libro è l'inno alla vita, un vero messaggio che dovrebbe essere di aiuto per le persone che si sentono sole. Dal titolo si evince che il manifesto della felicità deve essere stato elencato da una persona allegra e vitale invece poi il titolo nasconde altro.
Fanny nella sua infanzia e nella sua adolescenza non è stata propriamente felice eppure grazie a questo manifesto ideato da Philippa lei scopre che bastano piccoli gesti per essere felice, per sorridere di nuovo.
A volte non pensiamo all'importanza di un sorriso quando invece in certe occasioni è fondamentale. Ho amato molto questo messaggio dell'autrice, per quanto sia un libro e solo una storia inventata c'è tanto di vero in questo e sarebbe bello se tutti, nei momenti più bui, seguissero almeno qualche punto di questo manifesto perchè sono certissima che ritroverebbero almeno il sorriso perso.

Un stile bello e leggero che non solo parla di una ragazza che deve afferrare la sua felicità, ma anche dell'importanza del dono della vita, una cosa magnifica a cui non sempre diamo la giusta importanza.

Oltre a trattare un tema delicato, però è anche un romanzo buffo che strappa di certo qualche sorriso. Esilaranti le loro missioni da moschettieri in cui cercano di aiutare il prossimo con piccoli ma significativi gesti.

Un finale bello che lascia intendere quando tutto torna al posto giusto come se ogni pezzo di un puzzle si incastrasse alla perfezione. Verso la fine del libro succede qualcosa che non mi aspettavo minimamente e di cui non voglio anticipare nulla, tranne che avrei preferito non succedesse ma a volte proprio perchè succedono certe cose noi reagiamo in un determinato modo, a volte più forti di prima.

Decisamente una lettura consigliata.

Valutazione 4/5