Finalmente il brutto tempo ci ha abbandonato e ne sono felicissima perchè non ne potevo più di svegliarmi e vedere quel cielo cupo e scuro. Adesso invece che un bell'azzurro illumina la giornata, mi sembra già che l'umore sia diverso e decisamente più allegro.
Parlando di allegria ecco che sono qui a parlarvi di una nuova rubrica. Sì lo so, ho all'attivo molte rubriche e penserete ma perchè proprio un'altra? E' vero ma credo che alle rubriche interessanti non bisogna mai dire di no, soprattutto a quelle che nascono per caso.
Oggi infatti ho deciso di inaugurare una rubrica che è nata per caso intitolata Once Upon a Time e per l'occasione vi parlerò della mia breve storia a puntate Patatina e Fragolina.
Questa storia è possibile leggerla gratuitamente su Wattpad cliccando QUI oppure su EFP Fan Fiction cliccando QUI
Ho deciso però che era giunto il momento di ripubblicarla anche qui perchè mi faceva piacere arricchiere il blog di qualcosa che riguarda anche la mia scrittura e non solo le mie letture.
Trama
Il mondo a Patalandia scorre sereno finchè Patatina non viene catturata. Riesce a fuggire, ma quando torna a casa il suo aspetto è diverso. E' diventata alta e magra e questo le causerà molti problemi, almeno finchè non incrocerà Fragolina sulla sua strada. Insieme scopriranno il valore dell'amicizia e la forza che può dare un sentimento così forte.
Capitolo 1
Patatina
Nel paese di Patalandia c'era grande fermento quel giorno. Molti abitanti infatti, erano stati catturati, messi in un sacco enorme e portati via. Tutti sapevano che ogni patata che veniva portata via dal campo, non faceva più ritorno a casa. Ogni abitante cercava sempre di scappare per non farsi prendere, ma non tutti riuscivano a essere agili e veloci e Patatina quel giorno, non riuscì a essere veloce come gli avevano suggerito i suoi amici, fu per questo che riuscirono a catturarla.
L'agitazione fu tale che a Patalandia si cominciò a fare i calcoli su quanti abitanti avessero perso quel giorno. Il Re Patato aveva un cappello rosso che lo faceva essere più alto di tutti gli altri, in cima al cappello c'era una corona di rosmarino che annunciava il suo potere supremo su Patalandia. Dall'alto della sua posizione, osservava il resto della popolazione che fatica a ritrovare la calma dopo quello che era successo, stava chiamando a voce alta tutti i nomi che aveva scritto su un lunghissimo foglio. I suoi segretari mettevano una spunta sul foglio fotocopiato quando nessuno rispondeva all'appello e come segno di rispetto c'era un minuto di silenzio.
«Patatina» disse con voce alta e tonante Re Patato e
quando nessuno rispose, il Re abbassò il capo e scosse la testa.
Patatina era l'orfana di Patalandia, i suoi genitori
erano spariti nel sacco molti mesi prima e quindi un po’ tutti nel paese la
consideravano come una figlia acquisita. Era benvoluta da tutti e sapere che
non era presente all'appello, fece restare in silenzio l'intera Patalandia per
più di qualche minuto. Erano tutti molto rattristati per la sua dipartita in
quel modo così veloce, soprattutto perché Patatina aveva ancora tanta vita davanti.
Il Re stava per ricominciare a chiamare il prossimo
della lista, quando notò grande agitazione nelle ultime file.
«Che cosa succede?» chiese in tono arrabbiato. Non s'interrompeva
l'appello in un momento del genere e chiunque sarebbe stato, l'avrebbe punito
severamente perché le regole erano state create per essere rispettate.
Re Patato vide i suoi concittadini gridare di
sorpresa, altri addirittura erano svenuti e cominciò a innervosirsi per non
riuscire a vedere data la sua altezza. Stava per urlare di fare silenzio a
tutti, quando vide che un bel numero di patate stava facendo spazio a qualcosa,
no a qualcuno si rese conto perché capì che qualcuno stava avanzando.
«Chi è?» chiese sconcertato da quelle gambe lunghe
che intravedeva in mezzo alla folla. Stava per ripetere l'ordine a voce più
alta, quando sommo stupore si dipinse sul viso nel rendersi conto che davanti a
lui c'era qualcosa che non aveva mai visto nella sua lunga vita.
«Buongiorno Re Patato, scusi se ho fatto tardi
all'appello».
La voce era quella di Patatina, l'avrebbe
riconosciuta tra mille, ma quella che aveva di fronte era davvero Patatina? Re
Patato non riusciva a convincersi e continuò a fissarla ammutolito. Patatina
non era più Patatina e lui non riusciva a dire nulla.
Ogni patata a Patalandia era come Re Patato: piena,
bassa e di un colore giallo scuro. Patatina era uguale a loro, però il Re si
trovò di fronte una patata completamente diversa perché Patatina era cambiata.
Era alta, troppo alta, persino più alta di lui che col suo cappello sovrastava
ogni patata. E poi era snella, troppo snella, quelle gambe lunghe erano
esageratamente troppo magre. Per non parlare del colore, giallo quasi accecante.
Nessuno a Patalandia era così snello e così magro e
quella novità aveva creato un bel po’ di agitazione.
«Silenzio!» ordinò a voce alta Re Patato e poco dopo
le voci confuse si placarono.
«Ho chiesto scusa per il ritardo» ripeté Patatina.
Sembra quasi ignara del perché di tutto quel turbamento e Re Patato lo guardò preoccupato.
«Hai visto il tuo riflesso Patatina?».
«Sì, prima di venire Re Patato e so di essere un
tantino diversa ma sono viva».
«Direi molto diversa» la corresse Re Patato. «Che
cosa è successo?»
«Quando sono stata catturata, ho cercato nuovamente
di scappare, ma non ci sono riuscita. Ero insieme con altre patate e poi visto
due grosse mani afferrare un oggetto molto appuntito e ha cominciato a tagliare
di netto la nostra pelle»
Mormorii sussurrati insieme a espressioni attonite
ruppero il silenzio che si era appena creato, ma Patatina proseguì il suo
racconto ignorandoli.
«Qualcuno urlava, ma quell'oggetto appuntito
continuava il suo lavoro e quando è successo anche a me, ho creduto di morire
in quel momento. Invece ho tenuto duro e per quanto avessi un gran freddo, ero
viva ed ero felice. Poi ho visto quello che succedeva alle altre, tagliate in
grossi stecchini tutti uguali con un altro oggetto appuntito. File lunghe,
lunghissime di noi patate raggruppate in tanti stuzzicadenti»
Qualcuno svenne a quel racconto così
raccapricciante, altri urlarono, altri ancora incitarono Patatina a seguire e
il Re cominciò a stufarsi di tutto quel disordine.
«Ho detto silenzio!» strillò inviperito e poi guardò
Patatina corrucciato.
«Smettila di far spaventare tutti e racconta in
breve quello che è successo»
«Ci sto arrivando» si difese con aria risoluta
Patatina. «Tante di noi sono state fatte a pezze e poi gettati in un liquido
bollente che ci uccideva e ho sentito qualcuno che parlava di una frittura squisita»
«Che orrore» proruppe Re Patato echeggiando il
pensiero di molti. Nemici che toglievano la pelle, tagliavano a fette e
friggevano i suoi concittadini. Si poteva essere più malvagi?
«Come hai fatto a scappare?» gridò qualcuno. Re
Patato avrebbe voluto rimproverarlo per essere intervenuto senza permesso, ma
quella domanda interessava anche lui quindi per questa volta lasciò correre.
«Prima che mi gettassero in quel liquido bollente,
sono scappato mimetizzandomi con la pelle a terra dei nostri amici. Avrei tanto
voluto prendere la mia per essere al riparo dal freddo, ma avevo troppa paura
di essere presa e così sono corsa il più lontano possibile.
Mi sono fermata solo poco fa specchiandomi nel
ruscello qui vicino e per quanto sia diversa, sono viva e ne sono felice»
«Certo» asserì Re Patato, ma c'era scarsa
convinzione nelle sue parole e da come lo guardava Patatina, era chiaro che la
sua risposta non le era piaciuta quindi si sforzò di sorridere.
«Siamo felici che tu sia tornata a casa anche se … diversa »
«Anch'io» sorrise Patatina e quel sorriso in quel
viso così magro, fece sussultare il Re, ma finse il contrario e riprese a fare
l'appello con un senso d'inquietudine che andava aumentando.
Le regole erano state create per essere rispettate,
quindi gli abitanti di Patalandia dovevano essere tutti uguali per forma e
dimensione. Facevano eccezioni i più piccoli che avevano il diritto di essere
più piccoli, ma Patatina aveva un aspetto decisamente diverso da tutti gli
altri, non sarebbe mai tornata grassa e bassa. Che cosa doveva fare con lei?
Quando il lungo appello terminò e furono contati i
superstiti, Re Patato osservò Patatina in mezzo agli altri. Era impossibile non
vederla perché la sua altezza spiccava tra le altre, di solito era circondata
dai suoi amici ma adesso sembrava che tutti avessero timore di lei. Il suo
aspetto metteva quasi soggezione e Re Patato intuì che doveva trovare una soluzione
prima che fosse troppo tardi.
Fine Primo Capitolo
Adesso mi raccomando lasciatemi i vostri commenti, sarei felice di sapere cosa ne pensate. A breve posterò anche il secondo capitolo. In tutto ne sono 5 e ammetto che mi sono divertita molto a scrivere questa storia, voi invece cosa mi dite?
Copyright @ 2020 Susy Tomasiello
Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.
Che storia carina, Susy, complimenti! Sono già curiosa di leggere il secondo capitolo :-)
RispondiEliminaGrazie mille Ariel :)
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