mercoledì 29 maggio 2019

Rubrica. Creativity Blogger Week: Il mondo delle fiabe

Rieccomi amici lettori.
Come vi ho anticipato stamattina, giornata ricca sul blog perchè questi due ghiotti appuntamenti non potevo proprio perdermeli.
Dopo il blogtour di prima, oggi non poteva assolutamente mancare la mia partecipazione alla Rubrica Creativity blogger Week.


La Rubrica è nata da un'idea di Deb Leggendo Romance che ringrazio di avermi invitata a partecipare.Si parlerà ogni mese di un argomento diverso mettendo in risalto la nostra creatività come Blogger. Grazie a Federica On Rainy Days per la grafica.

Questa rubrica mi piace sempre più ed è impossibile per me non farla ogni mese, riesce a fare in modo non solo di mettere in mostra la mia creatività, ma anche di leggere i bellissimi e ricchi post delle mie colleghe. Quindi non dimenticate di passare dalle altre, a fine post troverete il calendario.
Il tema di questo mese poi è meraviglioso ed è una ragione in più per non perderlo perchè si parlerà de Il mondo delle fiabe.
Sapete benissimo ormai quanto amo le favole, le fiabe e tutto ciò che ruota intorno a questo mondo magico e fatato. Ecco perchè un breve racconto dedicato a questo momento non potevo evitarlo.
Quindi, senza ulteriori indugi vi lascio al mia storia Le favole esistono.

Trama

Margherita è triste perché il suo ragazzo le ha dato buca all'ultimo minuto senza badare ai suoi sentimenti.Si consola con del gelato, dopo aver pianto lacrime amare.Quello che di certo non immagina è che Adam si farà perdonare in modo egregio. Le dimostrerà infatti, che a volte le favole possono esistere anche per chi non è più un bambino.
«Gelato e occhi cerchiati, problemi in Paradiso?»
Ignoro mia sorella e continuo a mangiare.
Il gelato è il rimedio più efficace per le delusioni d'amore, lo sanno tutti. 

Acquistare peso in un momento del genere ha poca importanza e perciò tuffo il cucchiaino nella vaschetta senza badare a niente e crogiolandomi nel mio dolore. Il cioccolato e la crema hanno un sapore delizioso e in questo momento mi fanno dimenticare ogni cosa, anche le lacrime che ho versato prima e che mi hanno provocato questi occhi rossi che detesto.
«Non puoi mangiare una vaschetta intera senza offrire» mi rimprovera Ginevra che, dopo aver preso un cucchiaino dal cassetto si tuffa nel mio gelato senza chiedere il permesso.
«Vai a casa tua a rubare il gelato»
«I bambini l'hanno finito, devo per forza diventare ladra nella mia vecchia casa. Cosa c'è che non va, sorellina? Era da tempo che non ti vedevo mangiare il gelato con tanta tristezza e poi è venerdì sera, non dovevi andare a quella festa?»
«E tu non dovresti essere con i tuoi figli?» replico arrabbiata. Non dovrei prenderla con lei, Ginevra non c'entra niente, ma dopo la tristezza subentra la rabbia e non posso farci niente.
«Infatti, ho dovuto venderli a mio marito affinché mi lasciasse un po' di tempo libero. Dopo dure trattative, sono riuscita ad averla vinta, anche se dopo chiederà favori molto intimi in cambio».

«Che schifo!» esclamo, ma sto sorridendo e Ginevra se ne accorge.
«Cosa è successo?» mi chiede di nuovo e forse è la dolcezza della sua voce a farmi cambiare idea e decidere di vuotare il sacco.
«Adam doveva venire a prendermi per andare alla festa e invece è stato trattenuto dagli amici per una partita di calcio e mi ha avvisata all'ultimo momento».
«Che cosa tremenda! Qual è la punizione temporanea o eterna?»
«Smettila di prendermi in giro!» sbuffo arrabbiata, ma sto sorridendo di nuovo. Mia sorella ci riesce sempre.
«Quella festa era importante per me»
«Ce ne saranno altre fidati, si è scusato?»
«Tantissime volte» ammetto a malincuore, ma questo non sana il mio cuore spezzato. Mi preparavo da giorni per questa festa, ho comprato l'abito adatto il mese scorso e Adam ha rovinato ogni cosa.
Adam, è un bravo ragazzo» afferma mia sorella dopo una generosa porzione di cioccolato che sembra inghiottire alla velocità della luce. «Si farà perdonare e tornerete ad essere la coppia sdolcinata e mielosa che siete sempre».
«Lo dici come se fosse brutto, ma ti ricordo che tu e mio cognato siete esattamente la stessa cosa».
«Vero» sorride Ginevra. «Proprio per questo riconosco l'amore quando lo vedo. Presto ti tornerà il sorriso»
Vorrei poterle credere perché mia sorella ci ha sempre visto giusto in queste cose. I suoi cinque anni di differenza sembrano nascondere una grande saggezza. Mangiamo il gelato insieme in silenzio per un po', poi è lei a metterlo via costringendomi ad andare a letto prima che mi venga mal di pancia. Dopo un bacio di saluto esce di corsa per raggiungere la sua famiglia e io mi sento un po' meglio prima di addormentarmi.
Il giorno dopo però la delusione mi assale una seconda volta e mi chiedo se ogni sedicenne che si rispetti provi le mie stesse sensazioni. Poltrisco tutto il giorno a letto, non scendo nemmeno a pranzo, poi quando lo stomaco comincia a brontolare decido di avventurarmi per casa anche se ho l'aspetto di un vagabondo.
«C'è un pacco per te» dice mia mamma quando mi vede entrare in cucina.
Oggi è domenica e i postini non lavorano, quindi apro curiosa quel pacco gigante con un fiocco rosa enorme. Sciolgo il nodo e sgrano di occhi di fronte a tanto splendore. Un bellissimo abito giallo mi guarda e sembra dirmi di afferrarlo. Lo tiro fuori dalla scatola con premura e attenzione e quando lo guardo resto incredula perché è esattamente il vestito di Belle nel mio cartone Disney preferito.
«Dovresti indossarlo» aggiunge la mamma quando io resto a corto di parole. «Però prima doccia e shampoo sarebbero d'obbligo» Mi porge il biglietto che non ho ancora visto, quando scorgo la calligrafia di Adam mi batte forte il cuore.


Mi dispiace tantissimo per ieri, questa sera sarà soltanto nostra quindi indossa quel vestito. Io ti aspetto. Con amore, Adam.

Sento di nuovo gli occhi riempirsi di lacrime, ma stavolta sono felice e non più triste. Abbraccio mia mamma che deve aver intuito ogni cosa e poi corro di sopra a lavarmi.
La mamma mi aiuta a sistemarmi i capelli ed è davvero paziente con me, perché li voglio identici a Belle e non è facile. Eppure per una parrucchiera come lei è un gioco da ragazzi. Sono pronta nel mio abito giallo meraviglioso, ma quando suonano alla porta sobbalzo spaventata.
«Margherita, un autista chiede di te. Cosa vuol dire?» grida papà di sotto.
Non rispondo, ma scendo di corsa le scale e mi affaccio alla finestra dove una macchina a noleggio sembra aspettarmi.
«Vai tesoro, buona serata» mi sorride la mamma. «Spiegherò io tutto a tuo padre»

Non me lo faccio ripetere due volte, saluto brevemente i miei genitori e poi raggiungo l'auto. Non sono mai stata in una macchina con un autista personale ed è bellissimo. Sono nervosa però quando ci fermiamo davanti a un ristorante che conosco bene perché è abbandonato da anni. Eppure stasera ci sono delle luci all'interno. Scendo timorosa dalla macchina e, l'autista che non ha detto una sola parola per tutto il tragitto, mi scorta fino all'interno. Ci sono luci soffuse che rendono questo posto meravigliosamente vivo, ma quando si diffonde una musica che conosco fin troppo bene sento il mio cuore aumentare i battiti.
«Mi concede un ballo signorina?»
Adam mi appare in tutto il suo splendore in un vestito elegante che assomiglia tantissimo a quello della Bestia e io sorrido accettando la sua mano con un breve inchino. Balliamo sulle note de "La Bella e la Bestia" e mi sembra di vivere un sogno. Lui conosce la mia adorazione per questo cartone, non mi ha mai presa in giro anzi l'ha visto anche qualche volta con me e adesso mi sta dimostrando che per lui io sono più importante di qualsiasi cosa. Quando la canzone finisce, Adam non scioglie il nostro abbraccio e mi guarda con quell'amore che deve aleggiare anche nel mio sguardo in questo esatto momento.
«Mi dispiace tantissimo per ieri sera, so che te l'ho scritto ma volevo dirtelo di nuovo. So quanto tenevi a quella festa e allora ho pensato che una sorpresa ti avrebbe fatto piacere così stamattina ho deciso di organizzare tutto questo. So che ami le favole e volevo fartele rivivere stasera perché tu sei la mia principessa e io ti amo tantissimo».
Cosa si può dire a un ragazzo del genere? Come si può restare fermi quando una dichiarazione d'amore sincera e perfetta arriva dritto al cuore? 
«Il tuo biglietto mi aveva già convinto della tua buona fede. Credo di aver esagerato, ma tutto questo è così straordinario che... grazie Adam!» esclamo abbracciandolo forte. «Ti amo anch'io»
Ci baciamo anche quando la canzone riprende e niente mi sembra più perfetto. Non è vero che le favole non esistono, alcune volte la realtà supera persino la fantasia. 


E siamo giunti alla fine.
Cosa mi dite? Vi aspetto nei commenti, ma prima vi lascio il calendario dove potete leggere la creatività di tutte le altre blogger.






12 commenti:

  1. Davvero carina questa storia, complimenti^^ anche io adoro la Bella e la Bestia, proprio una bella favola da vivere. Ciaooo

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  2. Che bella storia Susy, e se questa fiaba proseguisse?? 😍
    È sempre bello leggere i tuoi scritti, grazie!!

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    1. Ti ringrazio tanto Frency <3 <3
      Non mi tentare che per me è già una fatica scriverli brevi :D comunque mai dire mai

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  3. Susy!! Ce l'hai un Adam da regalarmi? Questo racconto è davvero bello e dolce, complimenti come sempre <3

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    1. Ciao Deb, grazie mille <3 <3
      Adam forse è troppo perfetto XD ma è dolce sì quindi sono riuscita nell'intento di renderlo tale :)

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  4. Non mi stancherò mai di dirti quanto sei brava, soprattutto quando devi dar voce ai giovani e giovanissimi :k <3 Complimenti, Susy <3

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  5. La Bella e la Bestia è quel classico bellissimo, intramontabile e comunque sempre attuale! La tua storia mi è piaciuta tantissimo <3 Ho un sorriso che mi arriva alle orecchie tanto l'ho adorata. Ma… dove si può ordinare un Adam così? ;)

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    1. Grazie mille Federica per le tue parole <3 Mi rende felice sapere ti sia piaciuta <3
      Eh, sì un Adam così ci vorrebbe per tutte *_*

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  6. Susy! Voglio un tuo libro di fiabe ADESSO! meraviglia

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