Passato una settimana tranquilla o intensa? Io la seconda e quindi aspettavo con gioia il week end per il grande riposo.
Prima però di salutarvi e lasciare il blog in pausa fino alla settimana prossima, concludiamo in bellezza con la Rubrica mensile che adoro Quattro Lady con un libro.
Quattro Lady per un libro è una Rubrica a cadenza mensile in cui io e altre tre blogger decidiamo di comune accordo di parlarvi di un libro storico, regency o comunque ambientato nel passato che stuzzica la nostra curiosità. Non faremo solo la semplice recensione, ma ognuna di noi si occuperà poi di un aspetto particolare della storia: Stile di scrittura, Trama, Personaggi, Ambientazione. Grazie alla bellissima creatività di Tania del blog My Crea Bookish Kingdom per la grafica perfetta.
In quest'avventura non sono da sola e infatti vi suggerisco di passare a leggere le recensioni di Tania My Bookish Kingdom, Catia Rivendell Katy Booklover e Lara La Nicchia Letteraria e i loro approfondimenti specifici: Ambientazione, Trama, Personaggi, Stile dell'autrice.
Il libro scelto questo mese è: Centro di Rebecca Quasi e Amalia Frontali
Londra, 1908.
La capitale britannica si prepara ai Giochi della IV Olimpiade.
Miss Ina Wood appartiene alla squadra femminile di tiro con l’arco e Monsieur Pierre Le Blon è un valente schermidore belga.
Si incontrano per caso, a seguito di un piccolo incidente automobilistico e scoprono di avere in comune un certo talento per la dissimulazione: Miss Wood guida un’auto non sua e Monsieur Le Blon non è chi dice di essere.
Tra schermaglie sportive e romantiche gite tra i ranuncoli, si consuma quella che pare destinata a restare una fugace avventura.
Ma il destino, lento e inesorabile, dispone che i nostri atleti si ritrovino a Vienna nel 1914, per affrontare il passato ed essere travolti dagli ingranaggi della Storia.
Questo libro è apparso nei suggerimenti di Amazon molte volte oltre a vederlo ovunque su Facebook, ne ero molto incuriosita anche perché ho letto altri libri di Rebecca e li ho amati tanti. Per Amalia è stato invece il mio primo approccio e devo dire di aver molto apprezzato l'originalità della trama.
Non vorrei sbagliarmi, ma penso di aver capito quando ha scritto una delle due e quando è subentrata l'altra ma lascio a chi dovrà leggere ancora questo libro di capirlo oppure no perchè oggi il mio compito è un altro, dovrò soffermarmi su un altro aspetto del libro: l'Ambientazione.
Come si evince dalle note finali, le due autrici hanno svolto numerose ricerche prima di cominciare a scrivere questa storia. Penso che sia doveroso e anche corretto nei confronti del lettore non scrivere di cose a caso quando si parla di un'ambientazione storica e di personaggi realmente esistiti, ecco perchè ho apprezzato molto l'accuratezza che hanno avuto nel descrivere tutto con profonda attenzione. I luoghi, le battaglie, i nomi dei Principi e anche quelli dei protagonisti stessi sono realmente esistiti ed è stato bello leggere di loro anche nelle spiegazioni finali, hanno dato alla storia secondo me un valore aggiunto.
Il mondo della scherma così come quello del tiro con l'arco sono un esempio di originalità che è stato interessante scoprire. Non sempre con libri di questo genere si viene a contatto con una certa tipologia di sport ed è stato istruttivo conoscere qualcosa in più su entrambi. Le Olimpiadi oggi sono un fenomeno quasi normale, ma prima? Non ci soffermiamo troppo a riflettere a come dev'essere stato tanto tempo fa a partecipare o anche solo assistere a certi eventi. Se poi si aggiunge che addirittura una donna voglia partecipare la curiosità aumenta, sì perchè la nostra Ina è un'arciera davvero in gamba e ha deciso di essere una concorretente anche se non era visto di buon occhio da tutti. Le donne, purtroppo, non erano considerate molto e lei rappresenta un po' una rivalsa per la nostra categoria per troppo tempo sottovalutata. Ne ho apprezzato la forza, il temperamento e la voglia di fare ciò che vuole con uno sport che ama e che, soprattutto, sa svolgere davvero bene.
Il nostro protagonista invece è uno schermista e questo è un altro sport davvero affascinante che ancora oggi riscuote successo nelle Olimpiadi. Prima però era forse praticato di più visto che molti nobili usavano la spada per combattere, per allenarsi e la usavano proprio come materia di istruzione ma proprio quella nobilità non permetteva alle persone facoltose di parteciparvi come concorrenti. Un controsenso? Forse, ma fatto sta che certe competizioni sono state davvero importanti e hanno dato il grande senso dello sport che ancora oggi dovrebbe essere presente in tutti gli sportivi.
Come avrete notato non ho nominato il nome del protagonista e non è stato un caso. Già dalla trama non viene svelato nulla e tutto ha una ragione, per scoprire la motivazione bisogna leggere fino in fondo la storia e venirne a capo. Per quanto mi riguarda è stato interessante scoprire tutto e devo dire che mi è piaciuto molto il suo personaggi, anzi a dirla tutta mi sono piaciuti entrambi. Singolarmente e insieme sono una di quelle coppie che apprezzo sempre con piacere, la loro caratterizzazione è ben fatta e sono sicuramente due protagonisti da scoprire.
La storia si divide in due archi temporali e, lo confesso, io ho preferito la prima parte molto più irriverente, simpatica e buffa mentre la seconda l'ho trovata sottotono e, mi dispiace dirlo, poco interessante. E' come se pagina dopo pagina il mio interesse iniziale altissimo fosse pian piano scemato per poi risollevarsi ogni tanto ma senza arrivare a quello precedente.
Devo essere sincera, mi aspettavo molto di più invece per quanto la storia sia carina e interessante soprattutto brillando per originalità non è stata all'altezza delle mie aspettative. Ovviamente la mia è solo un'opinione personale e puramente soggettiva e non me la sento di sconsigliare questo libro anzi, sono certa che molte l'apprezzeranno sapendo trarre giusto vantaggio da qualcosa di così innovativo. Credo che entrambe le autrici siano state molto brave ad azzardare qualcosa di così diverso creando una storia differente ma da tanti spunti interessanti. Sì, perché analizzandolo a fondo il lettore si pone delle domande e delle riflessioni importanti e già solo per questo la lettura vale, non è un libro che non lascia niente anzi l'esatto opposto e già solo per questo gli va data una possibilità.
Valutazione 3/5
Ciao Susy, come sempre hai scritto una recensione perfetta. Mi trovo d'accordo con te su tutta la linea. Peccato perché aveva tutte le qualità per essere un romanzo indimenticabile. Pazienza.
RispondiEliminaUn vero peccato davvero mi è dispiaciuto molto ma sono contenta abbiamo viaggiato sulla stessa lunghezza d'onda
Eliminaadoro la Quasi e la Frontali la sto leggendo in questi giorni per la prima volta, non sono un'esperta di romanzo storico. Mi dispiace che non ti abbia convinta del tutto
RispondiEliminaCuriosa di sapere cosa ne pensi della Frontali
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