Come ogni sabato torna lo spazio dedicato alla scrittura e per l'occasione rispolvero la mia vecchia Rubrica Once Upon a Time per continuare la mia storia a puntate Una stella in cielo.
Once Upon a Time - C'era una volta - è una rubrica da me inventata a cadenza casuale dove vi parlerò dei miei racconti, delle mie storie brevi e di tutto ciò che mi piace scrivere.
Per trovare il prologo e la prima puntata basta che cliccate sul pulsante cerca o cercate attraverso le etichette a fine post.
Una stella in cielo
Rory è una ragazza che ha appena perso sua nonna, il suo più grande punto di riferimento e non sa come fare ad affrontare la vita senza di lei.
Crede di non possedere la forza necessaria per andare avanti almeno finché Robert non appare nella sua vita dandole un significato nuovo.Ma cosa succede se anche Robert dovesse abbandonarla?
Rory non è pronta a essere di nuovo sola e teme di perdersi, stavolta per sempre, ma una stella luminosa in cielo le darà l’aiuto necessario per credere di più in se stessa perché le cose succedono sempre per un motivo.
E poi un giorno ecco che un gruppo di sconosciuti arriva per puro caso a Dillville. Mi piacerebbe poter dire che quel giorno il mio abbigliamento fosse perfetto, che i miei capelli fossero in perfetto ordine e che tra noi scattò il colpo di fulmine, ma ovviamente non andò così.
Quando un ragazzo bellissimo (ovviamente) scende dall'auto insieme con altri due e si guarda intorno, io sono completamente sudata perché oggi è una giornata caldissima e sto lavorando sotto quel sole sognando una doccia fredda da un bel po’ di tempo. Sto aiutando a sistemare il negozio della signora Young accanto al benzinaio, i miei capelli sono sollevati in testa da una pratica molletta che mi crea una crocchia imperfetta. La maglietta gialla è macchiata di qualcosa e i pantaloncini corti sono vecchi e ormai rovinati, che dire delle mie scarpette logore e usate. Sicuramente non è l'abbigliamento adatto per incontrare gente nuova, ma a mia discolpa posso dire che questo è il vestito adatto per lavorare dalla signora Young perché qui mi sporco ogni volta. Quando uno dei ragazzi si avvicina a me, mi farebbe piacere avere quei superpoteri in grado di correre a cambiarmi per fargli una bella impressione, ma naturalmente i miei piedi non si muovono alla velocità della luce, resto ferma col cuore che mi batte più forte come ogni volta che sono nervosa.
«Ciao. Puoi aiutarmi?» chiede lui con un accento qui sconosciuto. Non sono brava con gli accenti, non ho idea da dove venga, ma vedo che è alto e ha degli occhi incredibili: di un azzurro chiarissimo come il cielo sgombro da nuvole. I suoi capelli biondi sembravano appena usciti da una pubblicità per shampoo. E che dire del suo abbigliamento? Anche se indossa dei semplici jeans e una maglietta bianca, sembra un modello per una di quelle riviste che sfogliavo distrattamente al supermercato quando sono in fila alla cassa.
«Non sei di queste parti?» chiede incerto il ragazzo quando il mio silenzio si protrae troppo a lungo.
«Sì» rispondo subito. «Cioè no. Sto sbrigando un lavoretto part time, ma non vivo qui».
Arrossisco subito quando mi rendo conto che sto parlando a vanvera. Sono pronta a una battuta sarcastica da parte di Occhi Bellissimi, ma inaspettatamente lui sorride e io sento aumentare il mio disagio perché sono certissima di non aver mai visto un sorriso più splendente del suo. Sto esagerando? Può darsi, ma c'è da dire che i ragazzi di questi parti non sono così e forse è per questo che sono un po’ suscettibile sull'argomento.
«Io e i miei amici ci siamo persi» spiega lui. «Non siamo sicuri su dove sia l'autostrada. Il navigatore fa un po’ i capricci»
«Penso che dipenda dal fatto che ci sono stati dei lavori di recente, in fondo a questa strada a destra c'è l'insegna dell'autostrada. Non potete sbagliare».
Mi complimento con me stessa perché sono riuscita a dare una risposta precisa senza affermare assurdità o rendermi ancora più ridicola al suo sguardo.
«Grazie». Mi rivolge un sorriso di ringraziamento e poi si gira a parlare col suo amico. Un po’ mi dispiace che vada via, la mia monotona vita ritornerà alla normalità e lui si dimenticherà presto di un paese sconosciuto dove ha incontrato una ragazza un po’ strana. Quando sto per tornare dalla signora Young, ecco che sento di nuovo la sua voce.
«Ehi!»
Noto che dall'auto sono usciti anche i suoi amici adesso e si guardano intorno, la mia attenzione è calamitata però soltanto su di lui e il mio cuore comincia di nuovo a battere più forte.
«I miei amici sono stanchi di guidare» m'informa. «Partiamo domattina. Sapresti indicarci un posto dove passare la notte?»
«Al secondo incrocio tornando indietro c'è l'unico hotel della città, non potete sbagliarvi. C'è una grande insegna verde» lo informo con calma mentre dentro di me sto esultando. Non andrà via tanto presto.
«Grazie di nuovo» risponde lo sconosciuto e subito dopo aggiunge. «Io sono Robert».
Ancor prima di stringere la sua mano, so che questo incontro mi cambierà la vita. La nonna avrebbe assecondato la mia sicurezza senza battere ciglio ed è pensando a lei che riesco a sorridere rilassata mentre afferro la mando che mi tende pensando che nella vita tutto succede per un motivo.
«Rory».
Fine Seconda Puntata.
Sì, lo so è ancora molto breve e forse perchè l'ho scritta tempo fa e adesso non le farei così piccole, ma spero comunque di aver stuzzicato la vostra curiosità.
Vi aspetto nei commenti
Copyright @ 2021 Susy Tomasiello
Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.
Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.
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