giovedì 1 aprile 2021

Recensione: Benedetto sia il padre di Rosa Ventrella

Ciao a tutti amici lettori e buon Primo Aprile.
Oggi è  anche il Pesce d'Aprile, avete già fatto qualche scherzo o non vi piacciono questo genere di cose? Io devo dire che da piccola li preferivo di più, adesso non disprezzo un bel pesciolino di cioccolato perchè, si sa, la golosità non sparisce mai.
Cominciamo però il mese libroso con una lettura che mi è arrivata a sorpresa e che sono contenta di aver letto.

Ringrazio l'autrice per l'invio della copia in omaggio.


Trama
Quanto di quel che abbiamo vissuto da bambini ci rimane attaccato alla pelle? Ci si può salvare dal male che abbiamo respirato crescendo? Rosa è nata nel quartiere San Nicola, il più antico e malfamato di Bari, un affollarsi di case bianche solcate da vichi stretti che corrono verso il mare, un posto dove la violenza "ti veniva cucita addosso non appena venivi al mondo". E a insegnarla a lei e ai suoi fratelli è stato il padre, soprannominato da tutti Faccia d'angelo per la finezza dei lineamenti, il portamento elegante e i denti bianchissimi; tanto quanto nera – " 'gniera gniera' come un pozzo profondo" – aveva l'anima. Faccia d'angelo ha riversato sui figli e soprattutto sulla moglie – una donna orgogliosa ma fragilissima, consumata dall'amore e dal desiderio che la tenevano legata a lui – la sua furia cieca, l'altalena dei suoi umori, tutte le sue menzogne e tradimenti. Ma Rosa è convinta di essersi salvata: ha incontrato Marco, ha creduto di riconoscere in lui un profugo come lei, è fuggita a Roma con lui, ha persino storpiato il proprio nome. Oggi, però, mentre il suo matrimonio sta naufragando, riceve la telefonata più difficile, quella davanti alla quale non può più sottrarsi alla memoria. Ed è costretta ad affrontare il viaggio a ritroso, verso la sua terra e la sua adolescenza, alla ricerca delle radici dell'odio per il padre ma anche di quelle del desiderio, scoperto attraverso l'amicizia proibita con una prostituta e l'attrazione segreta per un uomo più grande. E, ancora, alla ricerca del coraggio per liberarsi finalmente da un'eredità oscura e difficilissima da estirpare. Rosa Ventrella ha scritto un romanzo coraggioso, animato dalla volontà di smascherare la violenza che affonda le sue radici, dure e nodose come quelle degli olivi, nella storia di tante famiglie. Ma, con la sua lingua capace di dolcezza e ferocia, ha saputo mettere in scena a ogni pagina l'istinto vitale, la capacità di perdonare e rinascere.

Dopo aver letto per la prima volta Rosa QUI, sapevo già che il suo stile mi avrebbe coinvolto come la prima volta e così è stato.
Lei non perde tempo a girarci intorno, parla chiaramente al lettore anche con cruda schiettezza e questa particolarità si manifesta in tutto il libro catturando non solo le cose belle, ma anche quelle che non lo sono più.
Questa è una storia intesa, ricca di significato che ci porta in un viaggio molto introspettivo sull'animo umano. Con uno stile accurato ma nello stesso tempo semplice, Rosa è riuscita a regalare al lettore uno spacco di vulnerabilità, di pace interiore, ma soprattutto di realtà quotidiana.
Leggendo le note finali dell'autrice, si capisce quanto lei sia legata a questa storia e come l'abbia l'aiutata a superare un periodo difficile della sua vita. La capisco bene perchè scrivere svuota la mente, aiuta a vedere le cose sotto un'altra prospettiva e soprattutto ci indirizza verso una nuova direzione da prendere.


                       
Rosa, la sua omonima e protagonista di questa storia, ci racconta facendo un viaggio a ritroso nel passato come la sua vita sia cambiata eppure per certi versi sia rimasta la stessa spiegando che a volte, abbiamo bisogno di tornare indietro per riappropriarci di noi stessi. Scappare e cercare di dimenticare il nostro passato non è facile, anzi quella continua fuga alimenta soltanto un'insoddisfazione interiore che non riusciamo a colmare. La nostra Rosa ci prova, o meglio ci ha provato davvero. Pensava di essersi lasciata tutto alle spalle ma poi si rende conto che non è così, niente si dimentica se non si affrontano le conseguenze delle nostre azioni.
Il suo rapporto col padre è particolare, conflittuale. Non si sono mai veramente capiti perchè non sempre un genitore riesce a comprendere i propri figli soprattutto se non ci prova. Colei che ha sempre amato è stata sua madre anche se nemmeno lei la capiva. Come ha fatto per tanti anni a resistere insieme a un uomo del genere? Come può passare oltre certi suoi comportamenti? Per se stessa aspira a un amore diverso ed è sicura di riuscirsi solo che poi cade anche lei nella stessa spirale della felicità mancata. Consapevole di non riuscire a sbloccare quel pezzo della sua vita interrotto, comprende che deve fare un passo indietro per recuperare almeno se stessa.
Quante volte ci perdiamo senza che ce ne rendiamo conto? Può capitare, non c'è nulla di male soprattutto se siamo presi da tante cose, ma riacquistare padronanza delle nostre azioni è un passo importante per ritrovare la fiducia in noi stessi.
Emozionante e importante questa è una storia che va letta nel periodo giusto riuscendo a coglierne ogni sfumatura, anche quella più scura perchè il mondo non è solo colorato, a volte anche le note più buie ci accompagnano e noi dobbiamo solo fare in modo di non lasciarle prevalere su tutto il resto.

Valutazione 4/5

                                  
                                                      



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