lunedì 24 maggio 2021

Review Party. Recensione: Il ritratto di Paola Zannoner

Ciao a tutti amici lettori
Oggi partecipo al Review Party di un libro che è perfetto per tutti gli amanti dell'arte.




Ringrazio la Giunti per la copia omaggio e Esmeralda viaggi e libri per la grafica.


Trama
La storia inizia con un piccolo mistero: un ragazzo fissa un ritratto come ne fosse ipnotizzato. 
Siamo nella Galleria Palatina del Museo di Palazzo Pitti a Firenze, e il quadro è "La Velata" di Raffaello Sanzio, un dipinto affascinante, capolavoro rinascimentale. Incuriositi e un po' allarmati, i custodi decidono di intervenire e chi va a parlare con il misterioso visitatore è Silvia, giovanissima custode assunta da circa un anno, con il compito di occuparsi del pubblico di studenti... 
Un romanzo che sarà fonte di ispirazione e riflessione per i nostri ragazzi. Uno sguardo profondo e attento al grande valore della cultura e della memoria in un mondo sempre più tecnologico.


Raffaello è un persoanggio che non ha bisogno di nessuna presentazione, anche senza andare nello specifico tutti sappiamo chi è e indirettamente in questa storia il protagonista è lui o meglio, il suo ritratto.
Il ritratto è una storia che mescola l'amore per l'altra a una parte ricca di suspance e mistero. Fino alla fine la verità non l'ho capita e la sorpresa finale mi ha lasciato sorpresa ma anche del tutto impreparata.
Mi piace sempre tanto quando i romanzi stupiscono così, con qualcosa che non ti aspetti e che ti lascia a bocca aperta. L'autrice è stata bravissima a risolvere la situazione solo nelle ultime pagine ponendo quindi il lettore a farsi numerose domande e capire chi mentiva, chi diceva la verità e chi era in realtà il colpevole. Niente mi aveva preparata alla sorpesa finale e quella soluzione mi è parsa giusta e anche perfetta.
Come dicevo prima il protagonista principale è lui: il padra La Velata.
Doyun è un ragazzo coreano che tutti i giorni guarda con ammirazione e rispetto quel ritratto così perfetto. Silvia, che lavora in quel museo, subito si accorge di quella presenza fissa e cerca di capire come mai quello sconosciuto così giovane sappia così tante cose su quel particolare dipinto. Tenta di indirizzarlo altrove, ma Doyun è irremovile. Crede che ogni volta si guardi qualcosa di così bello si notino sempre cose diverse da renderlo ancora più fantastico.
All'inizio Silvia pensa che quel ragazzo sia strano poi, frequentandolo, si rende conto che lei nutre la sua stessa passione. L'arte è per lei importante e non soltanto perchè lavora in un luogo in cui ne è circondata, ma perchè capisce che bisognerebbe sempre guardare la bellezza in quel modo.

                              

Una storia particolare, delicata che mette in mostra l'importanza di una passione, la voglia di scoprire e il desiderio di far parte di qualcosa.
Penso che Silvia possa essere proprio una di noi, una di quelle persone che vive per il suo lavoro che svolge con impegno mettendo quella passione con tutta se stessa senza mai pentirsi. Mi sono rivista molto in lei, nelle sue insicurezze ma soprattutto in quella determinazione che l'ha portata alla fine a scoprire alla verità. Certo è stata aiutata, ma il bello è anche questo. Capire di non essere sola, rendersi conto che c'è bisogno di sentirsi compresa, apprezzata per credere di più in se stessa.
Doyun è al contrario un personaggio molto ambiguo, mentre Silvia è un libro aperto lui resta sempre ermetico e difficile da interpretare. Mi ci è voluto un po' per capirlo davvero, ma ho compreso perché Silvia lo prendesse in grande considerazione, quando si condividono le stesse passioni è più facile capirsi e tra loro è scattato questo fin dal primo sguardo: amano le stesse cose, amano l'arte.
Un libro intenso, che scava nei meandri dell'amore verso qualcosa di astratto ma nello stesso concreto che non mi è dispiaciuto leggere. Ho riscontrato qualche difficoltà sullo stile che a volte mi è parso troppo accurato nei dettagli, la mia attenzione non è stata fissa per tutto il libro ma altalenavo momenti di puro interesse soprattutto quelli sul finale ad altri in cui purtroppo non sono stata coinvolta come volevo. Di certo ha influito sicueramente la mia scarsa preparazione in arte, sicuramente se fossi stata un'appassionata, un'esperta o comunque una persona in grado di capire la potenza per una passione così grande come la pittura l'avrei intesa diversamente. Ecco perchè credo che questa storia sia adatta a tutti colori che invece amano queste cose, di certo l'apprezzeranno più di me. 
Io nel complesso posso dirmi soddisfatta di aver colmato qualche lacuna e di aver conosciuto un'autrice che non avevo mai letto perché spingersi oltre la confort zone è sempre interessante, ogni volta.

Valutazione 3/5

                             

                                        

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