sabato 12 giugno 2021

Una proposta di matrimonio di Susy Tomasiello

Ciao a tutti amici lettori e buon sabato.
Dal momento che questo giorno è ormai dedicato alla mia seconda passione ossia la scrittura ho deciso che oggi vi propongo il mio racconto inedito che fa parte di un'antologia dedicata ai personaggi secondari dei romanzi di Jane Austen.
Mi sono divertita molto a partecipare a questo concorso, come ormai sapete amo il genere regency e per quanto sia una novità per me visto che scriverlo non è per niente facile, mi sono divertita tanto a partecipare sfruttando questa mia passione.
Il concorso è stato indetto da Jasit Jane Austen Society of Italy e potete trovare tutti i racconti in pdf gratuitamente scaricabili QUI
Potendo scegliere tra i vari protagonisti dei tanti romanzi della zia Jane ho deciso di "utilizzare" Georgiana Darcy, la sorella del più conosciuto Mr Darcy protagonista indimenticabile di Orgoglio e Pregiudizio. Ho deciso che anche lei, poverina, doveva avere un lieto fine amoroso quindi avvalendomi dell'aiuto della mia amica e collega autrice Monica Brizzi ecco il mio racconto.
Buona lettura!

                              

Mrs Reese era molto affezionata a quella dolce e delicata fanciulla che le era stata affidata. 
Se avesse avuto dei figli, avrebbe voluto che fossero proprio come lei. 

Quando Mr Darcy l’aveva assunta, non avrebbe mai immaginato di tenere così tanto a una ragazza a lei estranea, invece, giorno dopo giorno, Miss Georgiana le aveva rubato il cuore e adesso desiderava soltanto la sua felicità. Negli ultimi giorni, però, c’era un’ombra che offuscava il suo sorriso e lei era intenzionata a farla sparire, almeno nel limite delle sue possibilità, ecco perché dopo una ricca colazione la portò nella sala del pianoforte. Sapeva bene quanto la sua allieva amasse quello strumento e la incitò a suonarlo. Man mano che le note riempivano la sala e l’intera casa, il viso di Georgiana si rilassò e Mrs Reese sorrise compiaciuta.
«Chiedo scusa» le interruppe il maggiordomo con un discreto bussare alla porta. «C’è un visitatore alla porta, Mr Brown che aspetta di essere ricevuto, ha chiesto di poter parlare con la signorina Georgiana Darcy».
Non appena quel nome riempì la sala, il calore sulle guance di Georgiana sparì, il cuore iniziò a battere a una velocità impressionante e il respiro sembrò venirle meno. Mrs Reese si alzò stringendo forte la mano della giovane, poi guardò il maggiordomo.
«Fatelo entrare tra qualche minuto, lo riceveremo qui».
Georgiana aprì la bocca per parlare, ma non uscì alcun suono. La sua espressione allarmata spiegava perfettamente il suo stato d’animo.
«Non si scappa dai problemi, ragazza mia, devi affrontarli a testa alta».
Miss Darcy aveva molto rispetto per quella donna che la trattava come una figlia e capì quanto avesse ragione, quindi annuì e fece un respiro profondo per calmarsi. Era partita in tutta fretta verso il luogo a lei più caro, Pemberley, ed era stata una gioia tornare a casa e trovarla ancora più rassicurante di come la ricordava. Fitzwilliam era rinato da quando da Lizzie aveva accettato di diventare sua moglie, finalmente era un uomo completo, eppure non aveva mai smesso di preoccuparsi per lei. Se quella mattina non fossero stati attesi altrove, molto probabilmente avrebbe indagato sul suo arrivo senza preavviso e non dubitava che, una volta tornati a casa, avrebbe preteso i dettagli. Georgiana aveva giurato di non tenergli segreto più niente dopo la disastrosa avventura con George Wickham.

Ripensando a quanto fosse stata stupida, si vergognava ancora. Voleva rendere fiero il fratello che, dopo la morte dei genitori, si era occupato di lei meglio di un padre, e adesso temeva che col suo comportamento avventato l’avrebbe deluso ancora una volta.
«Buongiorno Mrs Reese, Miss Darcy» s’inchinò appena Mr Brown. Aveva la divisa militare con cui l’aveva conosciuto, la stessa voce carezzevole e quel sorriso appena accennato che l’aveva conquistata subito. Dovette forzare sé stessa per distogliere lo sguardo da lui e dal pericolo che rappresentava per il suo cuore.
«Perdonate la mia visita senza preavviso, ma avevo necessità di parlare con Miss Darcy» proseguì in tono tranquillo. La fanciulla udì i suoi passi avvicinarsi ma si costrinse a negargli lo sguardo.
«Prima di correre qui a Pemberley ho parlato con il colonnello Darcy, e ripeterò le stesse parole anche a vostro fratello non appena tornerà a casa».
«Ripetere cosa?» chiese confusa e agitata Georgiana azzardando una piccola occhiata nella sua direzione. Pessima mossa, i battiti del suo cuore aumentarono ancora di più quando si accorse che lui stava diminuendo la distanza che li separava.
«La mia famiglia non è ricca come i Darcy, ma è piuttosto benestante» spiegò. «Vostro cugino può confermare ogni parola, conosce i Perry da tanto tempo. Mi sono presentato come Brown perché utilizzo il cognome di mia madre, un modo onesto per non avere vantaggi nell’esercito grazie al nome di mio padre. Oggi però sfrutterò quei benefici perché voglio convincere l’angelo che amo della mia sincerità».

Georgiana sussultò a quelle parole che non udiva per la prima volta.
Era a passeggio con Mrs Reese quando aveva incontrato John Brown. Era ferito a una gamba e lei aveva ordinato al valletto della carrozza di aiutarlo a rimettersi in piedi. Aveva chiamato un medico affinché si occupasse di lui e mentre quell’uomo sconosciuto si riprendeva, il cuore di Georgiana si era acceso di un sentimento nuovo che non aveva mai provato prima: l’amore. Durante la convalescenza avevano imparato a conoscersi e lei si era a poco a poco innamorata di quell’uomo così spiritoso e galante. Lui la chiamava “il suo angelo”, anche se la fanciulla non gli aveva rivelato il suo vero cognome. Era stata attenta a non passare del tempo da sola con lui fino a quando non si erano confessati i reciproci sentimenti. Era stato allora che aveva scoperto, grazie a una cameriera, quanto le sue omissioni fossero servite a poco. John conosceva il suo cognome e, presa dal panico, era scappata a Pemberley. Aveva il terrore di ripetere lo stesso errore e donare il suo cuore all’uomo sbagliato, uno che voleva solo i suoi soldi.
Ho chiesto la vostra mano a vostro cugino» proseguì John con solenne intensità. «Rifarò la proposta anche a vostro fratello appena torna, ma non mi basterà se prima non riceverò il vostro sì col sorriso negli occhi. Non m’interessano i vostri soldi, Georgiana, non m’importa quanto ricca sia la vostra rendita mensile perché io posso badare a me stesso e a voi, se me lo permettete. Voglio rendervi felice ogni giorno della mia vita».

                            

Mr Brown s’inginocchiò davanti a lei prendendo la sua mano tremante e con un timido sorriso inebriò il mondo di Georgiana di tante meravigliosi luci colorate.
«Volete farmi l’onore di diventare mia moglie?»
«Non c’è altro che desideri di più al mondo» mormorò Georgiana con le lacrime agli occhi. John si rialzò felice, Mrs Reese sorrise commossa e Miss Darcy abbracciò il suo promesso sposo con una nuova gioia nel cuore. «Mio fratello tornerà a breve e senza il suo consenso non partirò con voi» ci tenne a precisare. Sperava che Fitzwilliam non ponesse obiezioni, ma piuttosto che arrecargli dolore avrebbe messo a tacere i suoi sentimenti.
«Vostro fratello avrà pena di un povero cadetto innamorato» dichiarò convinto l’ufficiale. «Lo convincerò a costo di bussare alla sua porta ogni giorno della mia vita finché non mi dirà di sì. Niente mi fermerà, ve lo assicuro. Quando siete andata via ho visto il mondo crollare a pezzi, ma adesso che vi ho trovata, niente potrà più separarci».
Suo fratello voleva solo la sua felicità e Georgiana volle pensare che avrebbe dato la sua benedizione senza problemi una volta compresa l’intensità dei suoi sentimenti. Era fiduciosa, ma non riuscì a scacciare una punta d’ansia quando udì l’inconfondibile rumore di zoccoli di cavalli. La carrozza era tornata a casa.
«Ottimo tempismo» sorrise l’ufficiale. «Non vedo l’ora di conoscere i Signori Darcy» affermò portandosi la sua mano alle labbra. Georgiana ricambiò quel sorriso innamorato e capì che sarebbe andato tutto bene.

                               

Il mio racconto breve è giunto al termine e adesso aspetto i vostri commenti: cosa ne pensate?

                                         

Copyright @ 2021 Susy Tomasiello
Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.

                  



 




2 commenti:

  1. Ciao! Inutile dire quanto io ami la Austen e orgoglio e pregiudizio in particolare. Georgiana l'ho sempre adorata anche se compare poco nel romanzo ed è bello leggere di lei, hai avuto un'ottima idea. Il racconto è molto tenero e si sposa perfettamente con il temperamento di Georgiana, dopo tutto quello che le è successo. Complimenti! ^^

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    1. Grazie mille Serena.
      Anche a me Georgiana piace tanto e trovavo giusto darle un piccolo lieto fine a modo mio. Sono felice che l'idea ti sia piaciuta

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