venerdì 17 settembre 2021

Blogtour La supplente di Cristina Frascà Una vita da supplente

Ciao a tutti amici lettori e buon venerdì.
Terminiamo la settimana con due eventi importanti: pronti?
Si conclude il blogtour dedicato a un libro di narrativa molto particolare.


                          


Ringrazio la Garzaneti per la copia omaggio e Esmeralda viaggi e libri per la grafica.

Vi suggerisco di seguire anche le altre tappe così potete avere un quadro più completo della storia.


Trama

Anna ha trent’anni e non ne fa una giusta. Sarà per questo che non ha ancora realizzato il sogno di insegnare; o forse perché la strada per ottenere un posto di ruolo – si sa – è lunga e tortuosa. Così, quando scopre di aver ottenuto una supplenza per un intero anno non può credere alle sue orecchie, e poco le importa che in quell’istituto professionale le sue amate materie umanistiche non siano le più importanti. Anna è armata di buone intenzioni e nessuno le impedirà di essere il perfetto insegnante in stile “Attimo fuggente”. Quando però si trova davanti Rimmel, Bruzzo, Mito, il Principe e Panik le sue certezze vacillano: i nomignoli dei nuovi alunni sono anche simpatici, ma loro non lo sembrano affatto, e non hanno alcuna intenzione di ascoltarla. Ma Anna ha una strategia segreta per provare a coinvolgerli: niente libro di testo, niente cattedra. La poesia è un linguaggio che arriva al cuore di tutti e persino il dizionario Treccani, se usato alla ricerca dei neologismi più strani, non è poi così difficile da consultare. Giorno dopo giorno, si avvicina sempre di più ai suoi studenti, scoprendo che, sotto una solida corazza, nascondono le paure di tutti gli adolescenti. Per loro, l’amicizia e l’amore hanno ancora il gusto pericoloso ma unico dell’ingenuità, e, più che di un voto, hanno bisogno di essere ascoltati. Quello che non avrebbe mai immaginato è che sarebbero stati loro a cambiare la sua vita. A insegnarle che le sue fragilità sono una risorsa e che l’incontro inaspettato con Sasha e la sua passione per gli scacchi è più speciale di quanto credesse. Anna ha finalmente capito quale è il segreto dell’insegnamento: non smettere mai di imparare. 
Dopo averne letti posso dire con certezza che i libri editi Garzanti sono sempre quelli che fa riflettere, che portano a pensare alla vita e alle cose belle, che ci spingono ad essere migliori e la lettura di oggi non è da meno.
Con il suo esordio Cristina Frascà ci parla di uno spaccato di vita quotidiana, ci porta a conoscere la realtà delle cose più semplici, quelle che a volte mettiamo in secondo piano ma che invece dovremmo tenere più in considerazioni perchè vere e sincere.
Anna, la voce narrante è protagonista di questo libro è una giovane donna che come tante cerca di dare alla propria passione un lavoro vero e proprio.
Non tutti sono così fortunati, non tutti riescono a unire sogni e mestiere retribuito e quelli che ci riescono dovrebbero tenerselo stretto perchè è un privilegio più unico che raro.
Anna ama insegnare ma finora il suo lavoro è sempre stato altalenante almeno finchè non riceve una chiamata importante, d'ora in avanti sarà la supplente per un anno intero di una classe di adolescenti.
E' felice, euforica di questa notizia e in fondo sarà facile, o almeno è quello che crede.  


                         


Essere una supplente non è per niente facile soprattutto se i ragazzi verso cui ti approcci sono adolescenti che stanno vivendo una fase della loro vita particolare.
Non è facile lavorare con loro, non è semplice conquistare la loro fiducia nè è scontato che debbano piacersi reciprocamente. Penso che lavorare con i ragazzi di tutte le età sia difficile perchè non tutti hanno l'approccio giusto, non tutti ti trattano allo stesso modo e soprattutto non tutti sono pronti al cambiamento.
Dalla mia esperienza personale posso dire che essere se stessi è l'arma migliore, Anna l'ho compresa e capita in più di un'occasione. Lei è stata sempre sincera, genuina anche se a volte parecchio impacciata però proprio questa sua semplicità ha comportato la buona riuscita del suo ruolo che a un certo punto è diventato anche qualcos altro.

                           

Credo che le insegnanti non siano solo lì per insegnare qualcosa ai ragazzi, ma debbano essere nella maggior parte dei casi dei punti di riferimento importante e Anna lo è diventata per i suoi alunni. Inoltre è stato anche grazie a loro che ha imparato delle cose anche su stessa perchè nella vita non si finisce mai di imparare e persino da ragazzi più giovani gli insegnamenti sono bene accetti, anzi è proprio da loro che vedono la vita secondo un'ottica diversa che possiamo trarre beneficio.
Mi è piaciuto come Anna si sia messa in gioco lottando contro i pregiudizi e restando fedele ai suoi ideali fino alla fine, ho apprezzato come una supplente sia diventata in realtà fondamentale per i ragazzi e come questi ultimi abbiano rappresentato per lei un punto fondamentale della sua esistenza. E' stato uno scambio reciproco che poi è terminato nel migliore dei modi.
Essere supplenti non è facile, Anna ce lo insegna. Essere una classe dove arriva una perfetta sconosciuta non è semplice e i ragazzi di questa storia ce lo dimostrano in tutti i modi. Eppure con costanza, pazienza e la voglia di trovare un compromesso possono rendere tutto più bello e interessante.

La storia è particolare, simpatica e anche riflessiva, spero di avervi incuriosito abbastanza.

                                                      

4 commenti:

  1. Ciao Susy! Come credo tu sappia ho anche io un po' di supplenze sul curriculum e questo romanzo mi interessa decisamente :-)

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    1. Ciao Silvia.
      Penso sia perfetto per chi è "proprio del settore" forse si apprezza di più che invece è fuori come me

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  2. Ha l'aria di essere interessante ed educativo

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