sabato 11 settembre 2021

Rubrica: Storytelling Chronicles: Una verifica importante di Susy Tomasiello

Buondì amici lettori e buon sabato.
Oggi torna con grande piacere la rubrica di racconti la Storytelling Chronicles.
Quanto mi era mancato scrivere! Ad agosto purtroppo ho avuto pochissimo tempo a disposizione per fare quello che più mi piace e quindi tornare a scrivere per la rubrica è stato davvero un toccasana per me. Pensavo, in realtà di non farcela in tempo, invece il foglio word davanti ha fatto la sua solita magia e ora sono contenta di star qui.


Storytelling Chronicles è una Rubrica a cadenza mensile ideata da Lara del blog  La Nicchia Letteraria in cui ogni mese i blog partecipanti scrivono un racconto su un tema scelto nel gruppo apposito. La grafica è invece a cura di Tania del blog My Crea Bookish Kingdom
L'argomento di questo mese era ambientare il nostro racconto in un'università o un liceo, un'idea di Stephanie secondo me perfetta visto che siamo proprio nel periodo ripresa delle scuole.
Pronti a conoscere il mio racconto?
Allora cominciamo


Il vociare confuso che c’era appena cinque minuti fa, ha lasciato spazio a un silenzio quasi assordante e, senza che possa evitarlo, sento il mio cuore battere più forte.
Cautamente azzardo un’occhiata al mio fianco e mi accorgo che, come me, sono tutti seccati per questo test a sorpresa ma nessuno osa parlare perché sappiamo benissimo quando il prof sta per raggiungere il suo limite di pazienza quotidiana. A essere onesti, oggi l’abbiamo abbastanza ignorato e forse questo compito spuntato dal nulla ce lo meritiamo, ma ovviamente eviterò di dirlo altrimenti potrei crearmi qualche nemico di troppo e oggi non è proprio giornata.
Ho un mal di testa che mi sta uccidendo e l’unico responsabile è Giovanni, il mio ragazzo o ex se devo essere corretta visto quello che ha combinato.

                           
Se ci ripenso, mi assale di nuovo una furia cieca che è meglio tenere sotto controllo, quindi respiro con calma e cerco di rilassarmi, ma questo non aiuta al mio cervello di reagire come dovrebbe perché la mia mente mi riporta sempre lì, a quell’imbecille che stamattina non si è nemmeno presentato a scuola.
Il banco in fondo che di solito occupa insieme al migliore amico è vuoto e detesto che ci abbia lanciato più di un’occhiata da quando sono entrata in aula. La verità è che mi manca anche se non lo vorrei. 
Ho sedici anni in fondo e sebbene Giovanni sia il mio primo ragazzo non vuol dire che sia l’ultimo, questo è quello che dice sempre mia cugina Gina e lei ha quasi diciannove anni perciò devo affidarmi alla sua esperienza.
«Ancora quindici minuti di tempo» ci avvisa la voce grave e anche compiaciuta del prof. Sta girando intorno ai banchi che ha voluto separati cosicché non potessimo parlare tra noi e io quasi sobbalzo anche se fingo il contrario. Riporto l’attenzione sul foglio e mi rendo conto di non aver ancora scritto niente, ma posso farcela. Giovanni mi ha spezzato il cuore, non rovinerà anche la mia media scolastica soprattutto in matematica, la materia in cui vado meglio. I numeri non mentono mai, bisogna seguire solo una logica e mi evitano anche di lasciar correre la mente a pensieri poco piacevoli.
Mentre i minuti scorrono veloci, ho quasi completato buona parte del foglio e sono molto fiera di me stessa. Sono così concentrata sulle ultime due domande a cui devo rispondere che noto appena il trambusto intorno a me, distrattamente mi domando come mai il prof non abbia ancora fermato questa confusione. Sto per risolvere l’ultimo problema quando, in rapida successione, la mia vicina di banco mi pungola un fianco, il mio compagno dietro mi tira un calcio sotto la sedia e il nome viene chiamato a voce alta dalla persona a cui cerco di non donare nemmeno un attimo della mia attenzione.
«Ciao Barbara».
Faccio appena in tempo a registrare che lui sia qui davanti a me invece del suo posto in classe, quando la visuale del ragazzo che conosco bene viene coperta da un enorme mazzo di rose rosse che posa sul mio banco.

                                 

«Sono dodici come i mesi che siamo insieme, volevo regalarteli dopodomani per il nostro anniversario ma visto che hai frainteso ogni cosa eccomi qui, pronto a spiegarti tutto».
Sì, stiamo insieme da un po’ ma Giovanni non ha mai fatto queste dichiarazioni pubbliche e adesso mi sento parecchio in imbarazzo di fronte alla classe e al professore che ci guarda malissimo.
«Ha consegnato il suo regalo signor Rossi, adesso venga con me in presidenza. All’istante!»
Ha usato il suo tono peggiore, è arrabbiato nero e la dimostra la sua faccia paonazza, ma Giovanni lo ignora e mi guarda in quel modo magico che mi ha colpito la prima volta che l’ho visto proprio in questa classe quando ci siamo presentati.
«Non sapevo che la fioraia avrebbe taggato il mio profilo Instagram mentre sceglievo i fiori da regalarti, volevo farti una sorpresa non certo scatenare quest’equivoco grosso come una casa» spiega. «Mi hai impedito di chiarire mandandomi solo messaggi assurdi, così stamattina sono tornato lì e le ho chiesto di darmi una mano».
«Signor Rossi!» esclama il professore, qualcuno ridacchia per la noncuranza di Giovanni che invece mi mostra un video della stessa ragazza a cui ho augurato la morte peggiore soltanto ieri sera.
«Ciao» dice nel video la ragazza bellissima e perfetta che ho avuto modo di controllare sui social mentre le inveivo contro. «Non ci conosciamo e forse non vorrai nemmeno saperlo, ma mi chiamo Melany e mi dispiace se per colpa mia hai litigato col tuo ragazzo.

                                

Vedo tante persone venire nel mio negozio, ma uno così innamorato è merce rara e per questo ho pensato che poteva aiutarmi a pubblicizzare un po’ il mio negozio, è stata un’idea mia te l’assicuro.
Al tuo posto anch’io sarei gelosa marcia, ma noi ragazze dobbiamo essere solidali e non ruberei mai il ragazzo a un’altra, perciò stai tranquilla e tienitelo stretto».
Mi fa l’occhiolino e poi il video termina mentre nell’intera classe si è creato un silenzio surreale che avvolge anche me.
Mi sento parecchio stupida adesso. 
Imbarazzata, a disagio e stupida. 
Sono davvero pessima, quando mi arrabbio non ascolto nessuno, la mamma me lo ripete in continuazione e ora questo peggior difetto ha causato un danno enorme.
«Adesso basta!» tuona il professore di matematica furioso. «Siamo in una classe, non in un centro d’ascolto per cuori infranti. Mi costringe a prendere provvedimenti seri».
Marcia spedito fuori dalla stanza continuando a urlare. In un altro momento gli avrei dato più considerazione perché in fondo non ha tutti i torti ad arrabbiarsi in questo modo, ma adesso sono così presa da altro che i sentimenti del prof sono l’ultima delle mie preoccupazioni.
La sicurezza di Giovanni sembra vacillare di fronte al mio silenzio, adesso assume un’espressione insicura mentre mi guarda con attenzione.
«Barbara? Mi credi vero? Io...»
Non lo faccio finire di parlare, non serve più adesso e mi getto tra le sue braccia per baciarla. Sento vagamente dietro di me un coro di fischi e qualche applauso che partecipa alla nostra riconciliazione, poi lui mi sorride trattenendomi nella cerchia delle sue braccia.
«Non mi hai ancora detto se ti piacciono i fiori che ho scelto per te».
«Sono bellissimi».
«Non li hai visti con attenzione».
«Li ho...» comincio, ma m’interrompo quando lo vedo sorridere. Recupero il mazzo di rose poggiato sul  banco e mi accorgo di una bianca in mezzo a quelle tutte rosse, lo guardo interrogativa mentre il profumo dolce e delicato di quei fiori mi avvolge.

                       

«Secondo Melany, una rosa bianca in mezzo a un mazzo di rosse indica che un rapporto debba durare per sempre e mi sembrava giusto dirtelo perché io voglio stare con te ancora per parecchio».
Ok, forse non è un imbecille e tutti gli aggettivi bruttissimi che gli ho affibbiato questa notte. È meraviglioso e romantico e bellissimo, ma soprattutto è tutto mio.
«Sai una cosa? Lo voglio anch’io, tantissimo».
Sorride e poi mi abbraccia di nuovo mentre qualcuno comincia a filmarci, altri spettegolano e altri ancora lo rimproverano per essere troppo smielato, ma io ignoro tutti e lo bacio ancora.
«Scusami se ho un caratteraccio, ti prometto che mi farò perdonare».
«Vuol dire che parlerai in mio favore quando andrò dalla preside?»
«Non ce n’è bisogno, tua madre sa quanto ti amo e riuscirà ad avere un occhio di riguardo» gli rispondo sicura mentre penso che oggi sia il più bel giorno di sempre anche se è giorno di verifica. Mi viene in mente che non ho completato il mio test e mollando i fiori a un Giovanni spaesato mi rimetto a scrivere velocemente facendo dei calcoli mentali veloci.
«La mia adorata secchiona» mi prende in giro lui. «Ti senti più serena adesso?»
«Sì» confesso con un gran sorriso. «Questa verifica è importante, me la ricorderò per la giornata bellissima che mi hai fatto vivere e non potevo lasciare che finisse con un brutto voto».
Il mio ragazzo apre la bocca per dire qualcosa, probabilmente una battuta sulla mia pignoleria quando ci sono i compiti in classe, ma poi cambia idea e scuote la testa come se fossi un caso irrecuperabile e forse non ha tutti i torti.
Prendo le mie rose e annuso quel bel profumo poi stringo forte la sua mano. Stamattina mi sembrava di vedere tutto nero, adesso intorno a me c'è solo una grande esplosione di colori e io sono pronta ad affrontare qualsiasi cosa ora che Giovanni è al mio fianco.
«Andiamo a parlare con tua mamma».

                              
Il racconto è finito e ora vi aspetto nei commenti.
Cosa ne pensate?
                                                  

 Copyright @ 2021 Susy Tomasiello

Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.

 

8 commenti:

  1. Ciao Susy!
    Questo ritorno a scuola è davvero dolce, con la poesia dei primi amori. La storia di Giovanni e Barbara è semplice e d'effetto: il romanticismo non manca e mio malgrado (perché anche io mi sono ritrovata ogni due per tre a richiamare l'ordine in classe e non sempre si riesce a risolverla in modo leggero ed ironico) devo dire che tutta la vicenda nel bel mezzo della verifica è stata esilarante. Ti segnalo un "per baciarlA" invece che "per baciarlO" verso la fine. Poi, dare del lei e chiamare "signor" mi sembra da Università, alle superiori ormai non si usa più.
    Per il resto, complimentissimi ed alla prossima :-)

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    1. Il tuo aiuto da interna come insegnante mi aiuta, grazie mille Silvia <3
      E grazie anche per le correzioni, mi fa piacere che ti sia piaciuta questa piccola storia che voleva appunto celebrare il primo amore

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  2. Ciao. La storia rispetta la consegna in tutto, hai creato un'ambientazione perfetta per il tema. Il compito, l'ansia del momento misto ai sentimenti della protagonista mi ha riportato un po' indietro nel tempo. Da adolescenti non avevamo forse troppe preoccupazioni, ma anche quelle poche che c'erano, sicuramente ci impegnavano parecchio. Hai reso tutto verosimile e hai creato una storia molto carina.
    A presto

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    1. Ti ringrazio molto Christine. Mi fa piacere essere riuscita a coinvolgerti e sono d'accordo, a quell'età i problemi che c'erano non erano nulla rispetto a quelli di adulti ma anche per questo ci sembravano più insormontabili

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  3. Oh Susy! Che bella questa storia!
    Non lo sai, ma le ore di matematica sono il mio incubo delle superiori e capisco benissimo Barbara, anche perché ero come lei a scuola :D è stato bello scoprire questa versione della scuola, anche perché tu hai uno stile fantastico!
    I tuoi personaggi poi sono sempre delle garanzie, adorabili <3

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    1. Anche per me matematica non era la mia materia preferita ahah e infatti - guarda caso - amavo fare i temi.
      Grazie mille per le tue parole come sempre sei gentilissima <3

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  4. Ciao Susy! Come sempre, con la tua dolcezza nello scrivere, riesci a farmi sognare, accompagnandomi in un mondo tutto nuovo. Anche questa volta non ti sei smentita, raccontando una scena tenera e davvero emozionante! Tema del mese perfettamente centrare e, oserei dire, in maniera davvero originale. Bravissima!

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    1. I tuoi giudizi per me sono davvero importantissimi quindi grazie mille per il tuo supporto costante <3

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