giovedì 27 ottobre 2022

Blogtour. Recensione: La regina del nord di Anne Lise Marstrand Jorgensen

Ciao a tutti amici lettori.
Si conclude oggi il blogtour dedicato a un libro che ero molto curiosa di leggere non appena ho visto la cover.


Ringrazio la Sonzogno per la copia omaggio.


Trama

Danimarca, 1363. Margherita ha appena dieci anni quando viene data in sposa a re Håkon VI di Norvegia. Accompagnata e accudita da Kerstin, la sua enigmatica ancella, deve lasciarsi alle spalle la sua bellissima terra natale, l’amato padre, il re Valdemaro IV, e il dolore per la morte improvvisa del fratello Cristoforo. Un unico compito la attende: dare un erede al trono, così da consolidare l’alleanza tra i due regni. Ma quando, nel giro di pochi anni, perde sia il padre sia il marito, Margherita si ritrova da sola a difendere i diritti del suo piccolo Oluf, legittimo erede del grande Nord. Muovendosi in un mondo dove il potere è sempre stato prerogativa degli uomini, la regina lotta contro l’ostilità della corte, le dicerie, le sobillazioni e le continue minacce di guerra per affermare il suo disegno: i regni di Scandinavia devono unirsi sotto un unico sovrano, e quel sovrano dev’essere lei. In questo bestseller, che ha già ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, la scrittrice e poetessa Anne Lise Marstrand-Jørgensen ci restituisce il ritratto di una donna risoluta e vulnerabile insieme, divisa tra le proprie ambizioni e i giochi di potere, combattuta tra la fede e le antiche leggende pagane, tra il dovere della ragione e il misterioso richiamo della natura. Dotata di acume e tenacia, Margherita sfiderà le convenzioni e saprà piegare i pregiudizi a proprio favore, diventando una delle figure più visionarie e lungimiranti della sua epoca.


Ho visto per la prima volta la cover su Instagram e ne sono rimasta ammaliata, dal vivo poi è ancora più bella e penso che quando il biglietto da visita, cioè la copertina, è così di impatto ha già vinto un pezzo di strada nel cuore di un lettore.
Mi incuriosiva poi tantissimo la figura di questa protagonista, Margherita, e del suo percorso in un mondo così ampio che è quello del passato.
Non mi soffermerò a parlare di lei perchè il blogtour ha questa tappa specifica che vi consiglio di recuperare, vi parlerò invece di quello che mi ha trasmesso questa storia.
E' lunga, lunghissima direi, le pagine non sono poche e se devo essere sincera non tutte le ho trovate scorrevoli, non tanto per lo stile che anzi reputo perfetto e di grande importante perchè va a toccare molti argomenti delicati, ma perchè secondo me si poteva eliminare qualcosa snellendola e dando lo stesso l'impatto positivo che dona.
Si parla di accettazione, di famiglia, di credenze, di pregiudizi e di lotte al potere.
Non ho letto molti libri con quest'ambientazione storica così lontana e quindi prima di tutto penso sia doveroso fare un plauso all'autrice per la documentazione e il modo in cui è riuscita a parlare di storia senza appesantire troppo la lettura.
Ogni volta che pensiamo al passato, sappiamo quanto la donna abbia faticato per raggiungere qualsiasi obiettivo, ma qui, se possibile, era ancora peggio.
La storia è divisa in tre archi temporali: vediamo Margherita bambina che viene data in sposa giovanissima a un uomo adulta, Margherita adolescente che diventa madre e Margherita adulta che non solo deve regnare praticamente da sola, ma deve anche trovare se stessa.
Questa povera ragazza mi ha suscitato tanta tenerezza, a parte la sua ancella è stata praticamente sempre da sola e anche lei, questa ragazza enigmatica ammetto non mi ha fatto impazzire. Certo, dopo conosciamo la sua storia e possiamo in qualche modo comprendere i suoi atteggiamenti, però fino alla fine, anzi direi fino all'ultimo rigo dell'ultima pagina la sua figura appare contornata di mistero, di enigmi irrisolti e di tante cose non dette ma immaginate.
Ovviamente questo non vuole significare che Margherita sia perfetta, tutt'altro. Com'è giusto che sia lei è una protagonista imperfetta, ma questo me l'ha resa più umana e quindi più facile da empatizzare perchè con quello che comporta la sua posizione senza una vera e propria guida effettiva, è normalissimo commetta errori.
Nonostante al suo fianco avesse consiglieri, non sempre le suggerivano la strada giusta e poi c'è il suo bambino che, così piccolo, ha già sulle spalle un peso enorme un po' come la sua mamma.



Discorso diverso per Hakon il suo sposo, un personaggio che mi ha dato poco e che è servito soltanto a dare un figlio a questa ragazza, per il resto non lo considereri affatti protagonista, ma solo un personaggio di fondo. Non che abbia fatto qualcosa di orribile, in realtà ho provato solo indifferenza per lui mentre Margherita mi è piaciuta molto. La sua temerarietà, il suo coraggio per affrontare l'ignoto senza voltarsi indietro sono caratteristiche che l'hanno resa un'eroina nel suo piccolo. Affronta molte prove e alcune sono veramente difficili, eppure ne risulta sempre vittoriosa, con qualche cicatrice in più, ma in fondo è così che si cresce.
Tra guerre, tradimenti e perdite gravi come la morte del suo fratello amato Cristoforo, la storia prende una piega politica senza però risultare troppo pesante e nello stesso tempo racconta di un popolo ancora poco pronto alle novità dove le credenze a volte diventano paure e in cui si comincia a guardare al futuro dove tutto, almeno teoricamente, dovrebbe essere perfetto.
Non è una lettura per tutti e per questo non me la sento di consigliarla a chiunque, tuttavia è qualcosa di nuovo che sarà perfetta per tutti coloro che amano lo storia e apprezzano le donne protagoniste che cambiano davvero le cose. 
Io posso dire senza dubbio di aver apprezzato lo stile narrativo e che quest'autrice, per me finora sconosciuta, ha saputo sorprendermi per il modo dettagliato in cui ha parlato di sentimenti, ma anche di azioni e di come ha spiegato bene di una Norvegia che viene soltanto voglia di visitare. E poi c'è l'ambientazione storica decisamente scritta e vissuta benissimo.

Valutazione 3/5

                                   

                                                    

2 commenti:

  1. Gli storici non sempre mi fanno impazzire, dipende pure dal periodo in cui si leggono, soprattutto se hanno molte pagine. Sono curiosa sulla figura di questa donna, ma credo lo lascerò in forse, vedremo se arriverà il suo momento =)

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    1. Ci sta soprattutto perchè lo stile non sempre è scorrevole e poi serve sempre il momento giusto

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