giovedì 24 novembre 2022

Recensione: I grifoni della maremma di Francesco Falconi

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi vi parlo di un saga familiare molto interessante da leggere.

Ringrazio La Corte Editore per la copia omaggio.


Trama
Una saga familiare che racconta la parabola di due intere generazioni, seguendo le vicende di un'Italia dai mille volti, che cade ma sa rialzarsi. 1944, ultimi mesi prima della liberazione da parte degli Alleati. Mario Innocenti ha undici anni e vive con la madre Italia, il padre Beppe e il fratello maggiore Emireno nel cuore della Maremma. Conducono la vita semplice della gente povera durante il periodo di guerra. La situazione, però, non è destinata a rimanere tranquilla, dato il passaggio delle truppe tedesche e i numerosi rastrellamenti a cui è sottoposta la macchia. Anche la famiglia di Mario ne è vittima e Santa, sorella di Italia, improvvisamente scompare. Quando la guerra finisce, Beppe convince la famiglia a trasferirsi a Grosseto per aprire un bar in società con Roberto, detto il Tartaglione, l'amico partigiano con cui ha condiviso l'infanzia. Il desiderio di cambiamento è tanto, così come quello di ritornare a una vita piena che non sia solo sofferenza e sacrificio. Gli anni passano e un'estate gli Innocenti conoscono i Coppola, una famiglia di Napoli in vacanza nella riviera maremmana con la figlia Rosa. Sono molto distanti a livello sociale, culturale e ideologico, ma questo non impedisce a Rosa e Mario di instaurare quella che da subito sembra ben più di una semplice amicizia. Un romanzo tratto da una storia vera. Le vicissitudini di due famiglie agli antipodi che hanno lo stesso desiderio di rivalsa di un'Italia in pieno fermento politico e sociale.

Penso che le saghe familiari siano sempre belle perchè permettono di scoprire un pezzo del passato che spesso si intreccia al presente con risolti sempre interessanti.
La storia che ci viene raccontata in questo libro mi ha fatta riflettere molto, mi ha emozionato, provocato rabbia e gioia e in alcuni punti anche delusione e soddisfazione. Sì, sono tante cose ma è proprio la bellezza di quando si raccontano storie vere e anche sentite.
Tutto inizia con Federico che trova una sorta di diario in cui è raccontata tutta la storia della sua famiglia, una storia che lui conosceva solo in parte.
In un momento piuttosto critico della sua vita immergersi in quei racconti è un po' come mettere in standby i suoi problemi e così scopre molte cose su suo padre Mario, sulla nonna e sugli zii.
E' Mario infatti la voce narrante di quelle vicende, ha undici anni come quando comincia a raccontare e ci sembra di vivere con lui ogni singola esperienza in un periodo storico per nulla facile.
Prima che Mario conosca Rosa, la madre di Federico dovranno succedere molte cose: la scomparsa di Santa, sorella di Italia e madre di Mario, l'arrivo dei soldati tedeschi in città che creano scompiglio e lasciano qualche ricordo che la famiglia Innocenti porterà per tutta la vita.
E poi c'è un padre perennemente insoddisfatto della sua vita, costringe la famiglia a cambiare città e non riesce ad essere un uomo che i suoi figli vorrebbero imitare. 

                                         


Mario viene da una famiglia semplice che come tutti ha tanti problemi.
La madre è senza dubbio il personaggio che più ho apprezzato per la sua forza, la pazienza, la perseveranza e anche se qualcuno storcerà il naso di fronte a certi suoi atteggiamenti alcune volte permissivi secondo me bisogna ricordare che non si trova nella nostra epoca dove sicuramente c'è più libertà, ma che la mentalità di un tempo era sicuramente qualcosa di parecchio più difficile da superare.
Sinceramente non mi è molto piaciuto il personaggio di Mario. Benché a modo suo dimostrasse l'affetto per la moglie e per i fratelli, è rimasto fino alla fine una persona con poche aspirazioni.
Sicuramente il passato ha scavato a fondo dentro di lui un senso di impotenza per un episodio che non dimenticherà mai e diciamo che in fondo lo si può comprendere, tuttavia ho capito anche sua moglie Rosa e il desiderio di vederlo emergere.
Federico leggendo quella storia ha finalmente chiari dei punti su quel padre che non conosceva affatto e a un certo punto capisce cosa deve fare prendendo finalmente in mano la sua vita. E' come se fosse stato un segno quello di ritrovare queste pagine e vedere, nero su bianco, la vita del padre per non commettere i suoi stessi errori perchè a un certo punto è come se le due storie si fondessero.
Una lettura interessante che mette in luce pregi e difetti, gioie e debolezze di una vita per nulla facile dove vince soltanto la perseveranza.
La famiglia Innocenti, come tante altre, ha vissuto momenti duri, momenti in cui credeva di non farcela vissuti con mille sacrifici, perchè prima, soprattutto in quei periodi nulla era regalato, nulla era facile soprattutto se nascevi povero e dovevi cavartela con le tue sole mani.
L'ambientazione di questa storia spinge a tante riflessioni, penso che l'autore sia stato bravissimo a rappresentare in maniera così veritiera una realtà vissuta così intensa come di questa famiglia.
Se volete approcciarvi a una lettura cruda ma profonda, sicuramente questo libro fa al caso vostro perchè, alcune volte, abbiamo bisogno di guardare indietro per renderci conto di quanto siamo fortunati e di come potremmo sempre migliorare di più.

                                 
                                                     









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