Oggi vi parlo di un libro corale.
Ringrazio Mondadori per la copia omaggio.
Trama
Ogni giorno alle 8.05 Iona Iverson prende il treno per andare al lavoro e percorre dieci fermate, da Hampton Court alla stazione di Waterloo, accompagnata dal suo cane, Lulu. Ogni giorno vede le stesse persone, su cui fa ipotesi e che conosce solo per i soprannomi che lei stessa gli ha affibbiato. Naturalmente, non parlano tra loro. Da pendolare esperta, infatti, Iona sa che sul treno ci sono regole precise che tutti dovrebbero seguire: - Avere un lavoro a cui recarsi. - Non consumare cibo caldo. - Essere pronti a ogni evenienza. - Non parlare mai con gli sconosciuti. Ma una mattina uno dei passeggeri, che Iona ha soprannominato "Chic ma Sessista", rischia di strozzarsi con un acino d'uva proprio davanti a lei. Sarebbe morto se non fosse stato per il tempestivo intervento di "Sospettosamente Simpatico", ossia Sanjay, un infermiere che gli pratica la manovra di Heimlich. Questo singolo evento dà il via a una reazione a catena, e un gruppo di persone che non hanno quasi nulla in comune se non i loro spostamenti quotidiani scopre che un incontro casuale può trasformarsi in molto di più e che parlare con gli sconosciuti può insegnarci qualcosa sul mondo che ci circonda e su noi stessi. Ma quando la vita di Iona inizierà a crollare, i suoi nuovi amici saranno presenti nel momento del bisogno?Attirata da trama e cover, ho pensato che potesse essere una lettura carina e infatti è stata molto rilassante.
E' una storia corale quindi non abbiamo due protagonisti, ma vari e la cosa all'inizio mi ha creato qualche difficoltà perchè sono tanti i nomi da ricordare e a volte si passa dall'uno all'altro senza un segnale di distinzione, tuttavia man mano la lettura diventa più godibile e ho cominciato ad affezionarsi ad ognuno di loro. Se devo essere sincera non ho molto apprezzato lo stile narrativo che ho trovato confusionario, ma la storia è molto carina e offre molti spunti di riflessione perchè conoscere queste persone è un po' come andare a scandagliare vari personaggi conoscendo pregi e difetti.
Sono persone diverse, ognuno prese dalla vita di tutti i giorni che condividono questi momenti insieme prima di cominciare la giornata lavorativa che tendenzialmente non parlano tra loro seppur conoscendosi di vista fino a quando non accade qualcosa di insolito.
Un uomo sta per strozzarsi e l'intervento di soccorso crea un modo per far interagire tra loro queste persone che diventano improvvisamente più che conoscenti.
Inizialmente li conosciamo attraverso i soprannomi che ha dato Iona, una delle protagoniste, e poi man mano scopriamo le loro storie, le loro vite comprensive di gioie e dolori e man mano anche loro cominciano a dare un significato diverso a quel binario, a quel treno e a quel momento condiviso in treno.
Una storia che ho trovato molto realistica perché io prendo autobus e metropolitana tutti i giorni per spostarmi, per andare al lavoro e quando gli orari coincidono si incontrano spesso le stesse persone con le quali è inevitabile instaurare un rapporto di continuità che crea una connessione.
Mi è capitato molte volte e devo dire che spesso si fanno incontri interessanti con persone di svariate età con cui è un piacere conversare e con cui è piacevole intavolare una conversazione magari nata dal niente che poi porta a tanti. Credo, anzi che parlare con uno sconosciuto a volte sia liberatorio perchè ti permette di poter chiacchiere senza sentirti giudicato perché l'altra persona non ti conosce e non ti può rimproverare ma imparare soltanto a conoscerti tramite le parole.
E' molto bello il rapporto che si crea man mano tra queste persone che da semplici conoscenti diventano amici.
Grazie a piccoli consigli, all'ascolto diretto molte persone cambiano atteggiamento verso la vita, riescono a riprendere in mano le redini e comprendono quanto sia giusto e corretto scegliere una certa strada anziché un'altra.
E' una di quelle storie che ci fa pensare quanto a volte abbiamo bisogno di un consiglio esterno, di una piccola spinta per capire cosa vogliamo davvero perchè a volte siamo così concentrati a inseguire la strada più facile, magari già preimpostata che è difficile invece tornare indietro e renderci conto che quella più difficile è anche la migliore per noi.
Mi è piaciuto tantissimo il messaggio che questa lettura ha lanciato riuscendo con poco a portare a molti spunti di riflessione, a pensare a qualcosa che apparentemente sembra banale, ma che invece dovremmo fare tutti perchè imparare ad essere felici facendo ciò che ci piace o non qualcosa per ingannare il tempo è davvero importante e ci aiuta a diventare sicuramente più felici acquistando una serenità interiore che ci fa vivere meglio ogni cosa.
Valutazione 3/5
Ciao Susy! Mi piace molto la trama di questo romanzo e che l'ambientazione sia un treno di pendolari. Finirà sicuramente tra le prossime letture!
RispondiEliminaFelice di averti incuriosita Serena
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