giovedì 17 ottobre 2024

Recensione: La regina dei buffoni di Rosalia Radosti

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi vi parlo di una bellissima graphic novel.

Ringrazio ReBelle per la copia omaggio.


Trama
Anno 1760. Jacqueline è una giovane principessa senza un castello o un regno e con dei clown a farle da corte. Le sue giornate sono caratterizzate da giochi e boutade, ma ha un problema: se non diventerà ufficialmente principessa scomparirà. Viene a conoscenza dell'esistenza di un abito d'oro che, se indossato, la farebbe diventare nientemeno che regina. Purtroppo di quanti si sono avviati alla ricerca dell'abito non è sopravvissuto nessuno. Nonostante tutto la principessa, in compagnia della sua fidata corte di clown, si mette in viaggio per cercarlo, decisa a non scomparire. Jacqueline in realtà non esiste, è solo una fantasia di Jacques, bambino della stessa età, che vive in un ambiente famigliare rude, violento, fatto di duro lavoro nei campi e di una religiosità soffocante che permea tutto il mondo intorno a lui. Un'avventura fantasy fiabesca che nasconde una sorprendente e amara realtà. Una storia ambientata nel 1760 ma più attuale che mai.
Avevo già avuto modo di leggere Selvaggia della stessa autrice, una storia potente ma molto bella e quando ho saputo della pubblicazione di questo nuovo libro ero curiosissima di leggerla anche perchè questa Ce sforna sempre libri bellissimi.
Risultato? Un colpo al cuore durissimo, ma una storia bella esattamente come credevo.
Piccolo plauso per le illustrazioni interne, sono meravigliose, l'edizione non è solo bellissima, ma di più. C'è una diversità dei colori che passano dal sogno alla realtà e ci rendono più consapevoli di quello che stiamo leggendo, un'attenzione ai particolari che rende la storia ancora più dettagliata, curata nei minimi dettagli perchè a un certo punto sembrava proprio di essere lì insieme a Jacques.

                          
Ci troviamo in un periodo storico dove le credenze, le convinzioni e sì diciamo anche l'ignoranza reganava sovrana. Jacques è un bambino costretto a lavorare duramente tutto il giorno con genitori che non si curano di lui se non trattandolo come uno strumento per guadagnare.
Il bambino però non si ribella, lavora a testa bassa e cerca di fare del suo meglio per non essere sgridato però quando è da solo sogna. Sogna un mondo diverso in cui esiste una principessa, Jacqueline che ha degli amici speciali, una corte di clow che la spalleggiano e sono sempre con lei in ogni occasione.
Jacqueline è felice nonostante non abbia un castello o un regno in cui regnare però adesso è preoccupata perchè se non diventerà principessa a tutti gli effetti potrebbe scomparire quindi, aiutata dai suoi fedeli amici, si lancia alla ricerca di un vestito magico che la farà diventare regina.
Le sue avventure si svolgono pari passo a quello che succede a Jacques nella realtà e quindi ci rendiamo conto di come molte cose accadute nel presente si ripercuotono nella fantasia del bambino trasformandole piano piano in qualcosa di diverso, di forte e in un certo senso anche di uguale a quello che gli accade.
Con attenta delicatezza l'autrice mette in mostra problematiche serie che sfociano poi in qualcosa di terribile, in legami sinceri e profondi che nascondono dal cuore regalandoci una storia che non ti aspetti e che speri fino alla fine in qualcosa di diverso.
Una storia potente che ci mostra la crudeltà dell'animo umano, la debolezza delle persone che non conoscono e cadono vittime della paura, della bellezza di un cuore puro e la completezza di legami d'amicizia che superano ogni ostacolo.
E' una storia triste, che può seriamente spezzare il cuore perchè quando prima dicevo che è un colpo al cuore non esageravo, ma è una storia che racconta uno spaccato della nostra vita con le sue bruttezze e con la cruda realtà che ci circonda.
Grandi complimenti a chi ha scelto di raccontare qualcosa di così forte usando una pacata delicatezza  e portandoci a un finale del tutto inaspettato.

Valutazione 4/5

                                 

                                                        

Nessun commento:

Posta un commento