mercoledì 26 febbraio 2025

Recensione: Dimmi una cosa di te di Chaz Hayden

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi vi parlo di una storia molto intensa.

Ringrazio Mondadori per la copia omaggio.


Trama
Quando Harris si trasferisce con la famiglia dalla California (il regno di spiagge bellissime ma inaccessibili) al New Jersey (il regno di pizza e bagel fa-vo-lo-si), è determinato a cogliere l'occasione per ricominciare da capo. Stanco di essere considerato da tutti sempre e soltanto come "il ragazzo sulla sedia a rotelle", vuole lasciare il segno e rendere fantastica la sua vita. Per farlo, ancora una volta, potrà ricorrere alla sua domanda rompighiaccio ("Qual è il tuo colore preferito?"), fondamentale per capire dal primo istante se chi ha di fronte è una persona da evitare - i verdi e i viola, per esempio, non possono essere buoni amici perché troppo simili al suo blu - o una con cui stringere amicizia - come i gialli, gli arancioni e persino i rossi. Prima di tutto, però, Harris deve trovare un'infermiera che lo accompagni a scuola. Ormai ha quindici anni, mica può continuare a farsi scortare da sua madre, no?
Ecco quindi entrare in scena Miranda, una giovane studentessa di infermieristica, bella, sicura di sé, un perfetto mix di arancione e rosso, ma soprattutto una che vede Harris per quello che è veramente: un ragazzo divertente, intelligente, dalle mille risorse. Con Miranda al suo fianco, Harris si sente forte e pronto ad affrontare le gioie e i tumulti emotivi che lo attendono, come il sentimento che prova per Nory, la compagna di classe per cui ha perso la testa e che, ostinatamente, si rifiuta di rivelargli quale sia il suo colore preferito...
Harris è affetto da una forma di distrofia muscolare, è costretto sulla sedia a rotelle e non può muovere gli arti motivi per cui ha costantemente bisogno di assistenza. 
Se poi aggiungiamo che ha quindici anni ed è in quella fase adolescenziale in cui ogni cosa è un dramma potete immaginare quanto sia frustrante la sua vita.
E' un ragazzino sveglio, molto intelligente per la sua età e infatti segue molti corsi avanzati. Per ovvie motivazioni non può svolgere tutte le attività che vorrebbe e non ha molti amici. Ha una teoria tutta sua sui colori convinto che se associa un colore a una persona lui riesce a capire se sono compatibili oppure no.
Ho trovato questa metologia molto originale perchè se ci pensiamo bene i colori sono forme indistinte che hanno uno scopo preciso, ci sono colori forti che mettono allegria, altri tristezza e ci piace circondarci di quel tipo di colore a seconda dell'umore della giornata. Abbiamo un colore preferito per una motivazione e secondo Harris anche il carattere dipende dal colore, teoria interessante no?

                                      

La famiglia di Harris non lo tratta in modo diverso o lo trascura, finalmente in un libro troviamo una vera famiglia presente e disponibile senza particolari drammi da questo punto di vista. Sua madre Claire in realtà è una vera forza, si occupa ogni giorno tutto il giorno di suo figlio senza mai lamentarsi un momento. Ha rinunciato a lavorare per poter essere sempre disponibile per Harris e si preoccupa di farlo sentire sempre a suo agio, lo sprona per parlare con gli altri, per crearsi nuove amicizie. E' una madre tosta, straordinaria che ho ammirato tantissimo.
Harris è taciturno, fatica a credere in se stesso e anche se gli piace la sua compagna di scuola Nory è titubante a dichiararsi almeno finché nella sua vita non appare Miranda.
Miranda studia medicina e si rivela un'infermiera perfetta perchè contrariamente alle precedenti infermiere sa quello che fa e in più tratta Harris non come un cliente ma un vero amico.
Tra loro si crea molta complicità, hanno quattro anni di differenza che però per quell'età sono enormi e grazie a Miranda, Harris riesce a trovare quella fiducia in se stesso che gli mancava, trova il coraggio di parlare con Nory che rifutandogli di dirgli il suo colore preferito lo fa ammattire, riesce ad essere una persona finalmente consapevole della sua forza e del suo coraggio.
Miranda ha fatto molto bene nella vita di Harris, ma anche lui le ha insegnato tante cose perchè Miranda porta un bagaglio emotivo non indifferente per la sua età.
Mi è piaciuto come questo ragazzo a tratti egoista e ingrato sia diventato più empatico e anche sicuro. Penso che nella sua condizione chiunque non potrebbe essere sempre allegro ma grazie a Nory può finalmente dire che la sedia a rotelle non lo identifica come persona, lui è altro.
Lo stile di scrittura è scorrevole e diretto tanto che ti ritrovi alla fine senza quasi rendersene conto soprattutto per la presenza di dialoghi e di messaggi telefonici che Harris si scambia con i vari personaggi.
Mi è piaciuta tanto l'evoluzione di questo personaggio all'inizio troppo sulle sue, la lettura offre tanti spunti di riflessione uno tra tutti quello di renderci conto di quanto siamo fortunati, ci aiuta a pensare che tutto può essere risolto e ci insegna che la vita senza amici, senza qualcuno che ci supporta, ci vuole bene, è una vita vuota.
Per mia opinione personale il finale non mi ha soddisfatto totalmente anche se ho comrpeso le motivazioni di certe scelte non sono per me del tutto corrette, ma pensiero mio. Penso che sia una storia che va conosciuta per sensibilizzare certi argomenti e per conoscere meglio l'approccio con persone come Harris.

Valutazione 3/5

                                

                                              

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