Concludiamo la settimana con un po' di storia.
Ringrazio Sonzogno per la copia.
Trama
Un’aggressione violenta a Granada, e Luz in una notte perde tutto. Unico, misterioso lascito della madre: una scatola bianca con un logo a forma di labirinto, una lettera di presentazione fasulla e un biglietto per Venezia. È così che la ragazza, sedici anni e muta per scelta, si ritrova a lavorare per Mariano Fortuny, l’alchimista delle stoffe. Nel suo palazzo di campo San Beneto, già si stampano con tecniche segrete gli scialli knossos, ambiti dalla buona società di tutta Europa, ma il suo genio instancabile è ossessionato dalla creazione di un abito senza tempo, la cui piega perfetta possa disegnare il corpo e l’anima di chi lo indossa. Da questa visione e dalle intuizioni della compagna, l’affascinante Henriette, nascerà il delphos, un vestito destinato a entrare nella storia della moda. Testimone e poi artefice di questo mondo di tessuti e colori, Luz dovrà scavare tra i meandri del passato e affrontare le incertezze del primo amore e del futuro, per dare finalmente forma alla sua vera identità. A fare i conti con i propri fantasmi è anche Mariano, che vive da sempre sotto l’ala protettrice della madre e oscurato dall’ombra del padre – il famoso pittore Marià Fortuny y Marsal, ufficialmente morto di malaria ma con i sintomi di un avvelenamento da piombo. E tra le pieghe della seta, di una città, di una storia, sia Luz che Mariano dovranno scoprire chi sono davvero.
Attraverso questa lettura ho scoperto di più sulla creazione del delphos un abito femmile che è diventato iconico.
L'autrice, attraverso le note finali, ci spiega come è riuscita a far coesistere fantasia e realtà intrecciando qualcosa di veramente esistivo alla sua vena creativa e devo dire che è stato molto interessante il processo, ma anche il modo ha saputo realizzare ogni cosa con assoluta perfezione.
Prima di leggere questa storia non conoscevo molto del delphous e invece ho scoperto che è famoso perchè ha pieghe finissime e regolabili con coulisse e perline di vetro di Murano.
Il suo "creatore" è Mariano Fortunay un alchinista delle stoffe che da sempre cerca il vestito perfetto in grado di accarezzare l'anima della donna che lo indossa.
Mariano è un uomo molto particolare, dedito alla sua passione per le stoffe e a volte un po' cieco a ciò che gli succede intorno. Molto legato a sua madre comincia pian piano a comprendere che la donna non sempre è stata sincera con lui, unito da Henriette una donna francese si rende conto che lei è l'unica persona in grado di aiutarlo in tutti i sensi.
E poi c'è Luz.
Luz è una giovane ragazza di sedici anni che si ritrova catapultata a Venezia con una scatola e poche spiegazioni. Sua madre le ha detto poco niente quando l'ha spinta a prendere un treno che l'avrebbe portata lontana dalla sua quotidianità. Muta si appresta a lavorare in questa casa dove Mariano è il padrone e dove pian piano inizia a instaurare un rapporto di rispetto con Henrietta.
Anche se non parla, Luz ascolta ogni cosa ed è dotata di un'inventiva e di un ingegno che diventano sempre più impossibili da non notare.
Sarà lei ad aiutare Henrietta e di conseguenza Mariano, sarà lei a fare la differenza, ma soprattutto sarà lei a scoprire la verità sulle sue origni.
Devo dire che il il suo personaggio mi è piaciuto molto, ho letto con grande interesse la sua storia e penso che l'autrice sia stata brava a delinarla nel suo carattere. Tuttavia mi sarebbe piaciuto avesse raccontato meglio alcune cose che sono state spiegate in maniera frettolosa e mi sarebbe piaciuto avesse invece approfondito altri aspetti lasciati troppo in superficie perchè secondo me Luz è un personaggio con un grandissimo potenziale che, a mio personale parere, avrebbe potuto dare di più e che invece mi è parso limitato per lasciare spazio al vestito, a Mariano e alla sua storia personale.
Si nota tantissimo come l'autrice abbia svolto delle ricerche approfondite perchè l'ambientazione è vivida di dettagli ed è come essere lì ai quei tempi con tutte le difficoltà che ne derivano, ma anche con tutte le bellezze.
La scrittura non l'ho trovata sempre scorrevole e nel complesso ho notato alcune cose che per me sono state mancanze, anche il finale l'ho trovato non chiuso completamente, mi sarebbe piaciuto qualcosa in più che spiegasse tante cose a mio parere lasciate in sospeso o a libera interpretazione.
Il grande segreto sull'identità di Luz è stato un bel colpo di scena, ma anche qui avrei preferito un aggiunta in più di qualcosa che mi è mancata.
Peccato perchè secondo me poteva dare molto di più, tuttavia non la considero una lettura da depennare, anzi penso possa appassionare chi come me ha piacere scoprire cose nuove, agli appassionati di moda, ma anche a chi ama la storia perchè in questo libro ci sono personaggi realmente esistiti e non parlo solo di Mariano, anche di Gabriele D'Annunzio e di Proust, ecco perchè dico che l'autrice ha svolto un lavoro di ricerca esemplare riuscendo a inserire benissimo una trama ben intrecciata e riuscendo a mescolare benissimo fantasia e realtà.
Valutazione 3/5
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