Recensione: Ci proteggerà la neve di Ruta Sepetys

Buongiorno amici lettori e lettrici.

Con la temperatura di ieri sembrava di essere di nuovo in estate, sono tornata a maniche corte mentre pochi giorni prima avevo il giubbino pesante. Mha, speriamo che non mi ammali con questo tempo pazzo...

Ma non voglio pensare negativo e quindi distriamoci parlando di un libro.

Questo non è un genere che leggo sempre, ma è riuscito a conquistarmi.

Trama

Joana ha 20 anni ed è fuggita dal suo paese, la Lituania. E' fuggita da una colpa a cui non riesce a dare voce. Ma ora davanti a sè ha una distesa di neve e un nuovo nemico: è il 1945 e il Terzo Reich è invaso dai russi. Lei non può che scappare verso l'unica salvezza possibile: una nave pronta a salpare nel mar Baltico. Il porto è lontano, chilometri e chilometri fatti di sete e fame. Accanto a lei ci sono altre anime in fuga: Emilia, una ragazza polacca che a soli 15 anni aspetta un bambino, e Florian, un giovane prussiano che porta con sè un segreto inconfessabile. I due hanno bisogno di Joana. Perchè la ragazza sa che non si finisce mai di combattere per la propria vita, ed è pronta ad affrontare ogni ostacolo. Finchè guardando in alto vedrà un cielo infinito pieno di neve, il suo candore le darà la forza per non arrendersi. 

Voglio ringraziare la Garzanti per avermi inviato una copia digitale del libro.

La storia inizia in un modo un pò caotico, ammetto di avere fatto un pò fatica all'inizio per ricordare ogni nome e il rispettivo punto di vista. Si, perchè questo libro è scritto in prima persona e si passa da un punto di vista all'altro dei tanti personaggi che compongono la storia.

Una volta passata l'iniziale caos, la storia prosegue in modo così spigliato che è stato difficile staccarmi dalla lettura perchè volevo vedere come andava a finire.

Una storia che ci riporta indietro nel tempo quando Hitler seminava il terrore e dove l'unico pensiero che accomuna tutti è uno solo: sopravvivere.

Morte, distruzione, speranze evaporate e vite strappate. Un romanzo che mostra la realtà, ci fa vedere come quei tempi siano stati difficili, come ogni giorno le persone lottavano per restare in vita vedendo cose che poi ricorderanno per il resto della loro vita.

Abbiamo Emilia una ragazza giovane, che ha un bagaglio di esperienze di una donna adulta perchè la vita non è stata tanto generosa con lei. La sua vita si intreccia a quella di Florian che lei chiama il Cavaliere perchè di lui si fida, sente che lui è una delle poche persone che potranno seriamente aiutarla.

Florian è uno di quei personaggi enigmatici che si scoprono solo leggendo. Lui insieme a Joana una giovane infermiera aiuterà come può la giovane Emilia nella lotta per la sopravvivenza.

E poi c'è Alfred, un uomo alquanto bizzarro che ammetto in più di un'occasione mi ha fatto alzare gli occhi al cielo per certi suoi atteggiamenti. E' forse il personaggio che personalmente ho meno apprezzato, ma che ci ha mostrato anche un'altra tipologia di persona che poteva nascere in quel periodo.

Tra Joana e Florian inizia un tenero sentimento che però vive di frammenti di momenti per via di quello che sta succedendo loro intorno. Ho trovato i loro dialoghi molto carini e intensi. Ovviamente quando c'è una storia d'amore non posso che apprezzarla in pieno e sebbene qui non sia la storia principale, mi è piaciuta molto.

Un libro che sicuramente porta alla riflessione, che ci fa capire quanto abbiano patito queste persone. Alcune sono sopravvissute, altre no e questo porta a pensare quanto la distruzione di vite alcune vite sia stata totalmente inutile.

L'autrice è risucita a descrivere bene i sentimenti, le emozioni tanto da pensare di essere lì con loro con quella nave. Mi sono coinvolta a tal punto che non vedevo l'ora che la nave salpasse per metterli tutti al sicuro, perchè la guerra distrugge anche la vita di persone innocenti e per quanto sia ingiusto e senza senso, è purtroppo qualcosa che è successo e che sfortunatamente succede tutt'ora.

Ho apprezzato come è riuscita a farmi apprezzare questo libro sebbene sia triste, malinconico ma tanto profondo.

Valutazione 4/5