giovedì 11 maggio 2017

Recensione: La moglie americana di Katherine Wilson

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi voglio parlavi di un libro molto simpatico che parla della mia città: Napoli.
Ringrazio la Piemme per avermi inviato una copia digitale del libro che ho letto con molto piacere.


Trama

Napoli è un pò come New York, una città di estremi, o la ami o la odi. Ma se la ami, la ami spassionatamente. Quando Katherine, giovane americana fresca di laurea a Princeton, sbarca a Napoli per uno stage presso il consolato americano, si innamora perdutamente della città, della sua bellezza sconcertante. L'energia caotica che sprigiona è quanto di più lontano dalla sua educazione di brava ragazza ligia alle regole di famiglia, l'amore per la vita e per il cibo degli italiani, e più ancora dei partenopei, sono all'opposto del suo stile di vita, della sua dieta disordinata e di una certa incapacità ad accettarsi. Nonostante tutto, però, non le ci vuole molto per sentirsi a casa. Merito di Salvatore, studente di giurisprudenza di cui inaspettamente si innamora, e della famiglia di lui, soprattutto della madre Raffaella, che la accoglie in un caldo abbraccio. A contatto con Raffaella, cuoca sublime e gran donna, Katherine impara i segreti della cucina e del vivere bene. Impara a lasciarsi andare senza paura alla bellezza, alla bontà e alla carnalità.
Scrivere questa recensione cercando di restare obiettiva è un pò difficile ma ci proverò. Immergermi tra le pagine di questo libro è stato molto bello perchè è stato come fare un viaggio per Napoli con gli occhi di un turista.

Non viene descritta Napoli come città e quindi come paesaggio e ambientazione, ma viene descritta Napoli come posto di cui innamorarsi e sentirsi parte di qualcosa attraverso piccole grandi cose.

Il libro è raccontato da Katherine voce narrante. Una giovane donna americana che si trova a Napoli per uno stage. Il suo arrivo a Napoli dall'America è alquanto traumatico anche se trova persone che l'aiutano si sente per molto tempo un pesce fuor d'acqua nonostante cerchi di adattarsi.
Viene accolta con molto calore da Raffaella Avallone e dalla sua famiglia e lentamente comincia a provare qualcosa per il suo figlio maggiore Salvatore nonostante sia molto diverso da lei.
Passando molto tempo a casa Avallone, Katherine comincia a impare gli usi e costumi di questa città che conosceva solo di facciata, si innamora del clima, del buon cibo e dell'affetto e del calore che questa città le mostra.
La sua storia prosegue fino a sentirsi metà americana e metà napoletana grazie al rapporto con Salvatore e al rapporto bellissimo che instaura con Raffaella. Grazie a lei imparerà come cucinare, come andare a fare la spesa e come rendere felice un uomo passando per lo stomaco.


E' una storia molto simpatica che in molti punti mi ha fatto sorridere, annuivo mentre leggevo perchè ci sono molte cose in cui mi sono ritrovata, i dialetti napoletani, la passione per il casatiello a Pasqua, la fissazione dei cambi d'aria per i bambini neonati e tantissime altre cose.
Altre cose invece sono state un pò accentuate ma nel complesso posso dire che c'è molto di vero in questa storia. Sarò di parte è vero, ma leggere che qualcuno si è innamorato della mia città senza lasciarsi coinvolgere dai pregiudizi, da quello che si sente in giro ma soltanto guardando con occhi e sentire su pelle quello che c'è intorno è stato molto bello.

La storia di Katherine e Salvatore non è quella principale perchè questo libro non è una storia d'amore, ma una vera interazione tra un'americana e la città partenopea.
L'autrice è stata brava a rendere una storia semplice in qualcosa di carino e simpatico. La scrittura è scorrevole e nonostante racconti l'intera vita di Katherine sembra di leggere un suo diario di viaggio in chiave comica e buffa.

Ammetto che mi sarebbe piaciuto molto avere più descrizioni sulle zone, sui paesaggi e sui posti e invece qui la storia è stata molto carente. Questa è l'unica vera pecca del libro, da napoletana mi sarebbe piaciuto vedere di più e questo è il motivo per cui la mia valutazione non sarà altissima.
L'autrice si è prodigata invece in descrizione dei piatti, della cucina napoletana quindi per chi ama la cucina consiglio soprattutto la parte finale dove c'è un vero e proprio ricettario dei principali piatti napoletani con il relativo metodo di preparazione.

Per chi come me viene da Napoli, è una chicca da non perdersi, una storia semplice, leggera e adatta per sorridere un pò. Per gli altri invece non penso che questo libro possa essere adatto per tutti, bisogna partire a leggere questa storia con lo spirito adatto, senza aspettarsi un capolavoro ma con la consapevolezza che l'amore per una città può avvenire in modo naturale e spontaneao.

Valutazione 3/5







8 commenti:

  1. Ciao Susy, anche se non sono napoletana mi piacciono le storie dalle quali trapela amore per una città! Buona giornata :-)

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  2. sono napoletana anche io!
    In realtà sono della provincia... Nola, non so se conosci!
    Per il libro... non so!
    Buona giornata, Luisa

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  3. Ciao SUsy!
    Non potevi non leggerlo visto che è ambientato nella tua città! ;)
    Qualcosa nel libro però non mi convince... non so. Forse la trama in se stessa, o i personaggi... bho!
    Per questa volta la mia lista si salva! ;)

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    1. Ciao Jasmine,
      bhe si io dovevo per forza leggerlo :)
      La tua lista ringrazia si ah ah

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  4. Ciao Susy! A me ispira questa storia. Sicuramente non sarà eccezionale, come dici anche tu, ma conoscere più a fondo la cultura napoletana e tutte le vostre usanze mi incuriosisce parecchio! Lo segno!

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