Come va la caccia ai regali? Io devo ancora cercare qualcosa, ma nel complesso sono molto soddisfatta perchè forse quest'anno dovrò fare meno corse del solito e ne sono contenta.
Spinta da questo pensiero ottimista, voglio proseguire e riprendere in mano una vecchia rubrica.
Miti e Leggende è una rubrica a cadenza casuale in cui parlo delle leggende e dei miti che più mi incuriosiscono approfondendo un argomento che mi ha sempre affascinata.Oggi ho deciso di parlarvi della leggenda della fondatrice della mia Napoli: Partenope.
Questa volta però ho deciso di farlo in modo diverso: attraverso i miei libri.
In Travolti dall'amore e in Non riesco a non amarti quest'argomento è affrontato dai protagonisti anche se per motivazioni diverse. Le loro due diverse versioni però non sono le uniche.
Secondo Alessandro, il docente protagonista di Travolti dall'amore l'origine di Napoli deriva da un amore infinito tra Partenope e il suo amato. Ostacolati dal padre di lui, i due innamorati fuggirono in un paese sconosciuto dove avrebbero potuto amarsi liberamente. Il posto in cui si rifugiarono era bellissimo, incontaminato e ben presto si sparse la voce cosicchè il loro paradiso divenne il posto in cui tutti volevano trovare la stessa pace. Quel paradiso era Napoli che ben presto si popolò sempre di più. Partenope divenne madre di 12 figli ed era amata e rispettata, la sua parola era legge e regnò in pace per molti anni. E' ancora oggi considerata protrettrice di Napoli e il nome originario di questa città è appunto Partenope da cui tutto ebbe inizio.
Un'altra versione vede protagonista un re greco che inviò dei giovani a raggiungere la Magna Grecia, sperando di bloccare la carestia che regnava tra il suo popolo. Quando raggiunsero la meta, la più giovane delle tre principesse perse la vita: il suo nome era Partenope. Celebrarono il funerale appena approdati su quella terra sconosciute ma le sue spoglie non furono mai trovate. Molti sostengono che si sia trasformata nella morfologia di Napoli: la sua testa è la collina di Capodimonte e la sua coda si posa lungo la collina di Posillipo.
Secondo scrittori importanti come Matilde Serao, Partenope non è morta ma rende la città stupenda, piena di colori e immortale. Napoli è sicuramente figlia di un prodigio con lei che immortale protegge.
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Poi c'è la versione di Sofia di Non riesco a non amarti dove la sirena più bella di tutto il golfo, Partenope, tentò di sedurre col suo canto l'eroe Ulisse. Per non cadere nell'incantesimo, Ulisse si fece legare dai suoi uomini all'albero maestro della nave. Riuscì a passare e Partenope si lanciò nel gelo delle acque pronte a morire visto che non poteva avere l'amore.
Il mare però era suo amico e non le permise di morire, la portò a riva. Al tramonto il suo corpo giaceva sulla sabbia brillando sotto il sole e quando arrivò la notte, grazie alle stelle e alla luna iniziò a brillare. Diventò un mucchio di scintille che una lieve brezza portò via spandendole nel cielo. Simili a stelle volarono fino a posarsi sulla sabbia. A quel punto la terra cambiò fino a diventare la Napoli che conosciamo oggi creata proprio da lei: la sirena. Partenope.
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Infine c'è la versione che coinvolge Zeus il Re degli Dei dove dice che Partenope era una sirena che abitava sulle coste del golfo di Napoli. Un giorno incontro un centauro di nome Vesuvio. Eros scoccò la sua freccia in quell'esatto momento e i due giovani si innamorarono.
Zeus invidioso di quell'amore, anche perchè innamorato anch'egli di Partenope decise di dividerli. Trasformò Vesuvio in un vulcano ai confini del golfo cosicchè la sirena poteva vederlo ma non toccarlo. Partenope impazzì dal dolore e si uccise. Le onde trascinarono il suo corpo sulla costa dell'isolotto diMagaride e assume la forma di una città incantevole.
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Devo dire che ognuna ha un suo particolare fascino e tutte mostrano come Napoli debba molto a Partenope per essere quella che è oggi.
Decisamente è bello pensare che dietro tanta bellezza ci sia una grande storia.
E voi quale versione preferite? Le conosevate tutte o soltanto una?
Vi aspetto nei commenti.
Che belle leggende, Susy, non le conoscevo! Purtroppo non ho mai nemmeno avuto l'occasione di vedere Napoli, ma mai dire mai ;-)
RispondiEliminaGiustissimo Ariel, un motto da tener sempre presente è proprio questo: mai direi mai!!
EliminaMa che carino questo post Susy...io Napoli l'ho visitata solo una volta...ma mi piacerebbe tornare!!!!
RispondiEliminaGrazie Francy <3
EliminaSarebbe bellissimo rivedersi di nuovo *_*
RispondiEliminaCiao Susy :) Queste leggende non le conoscevo -mannaggia a me perché, capperini, adoro le storie epiche e mi dispiace ogni volta cascare sul bagnato ahah-, ma, forse per il mio lato intrinseco votato alla tragedia, preferisco la terza, quella con Zeus per intenderci ^_^
La terza richiama un pò i miti greci e quindi ispira anche me di più anche se devo dire che tutte e tre hanno un non so che particolare.
EliminaPoi vai tranquilla nemmeno io le conosco tutte ma mi piacciono tantissimo *_*