martedì 18 giugno 2019

Review Party. Recensione: Trinkets di Kirsten Smith

Ciao a tutti amici lettori.
Questo mese libroso è davvero ricco, anzi ricchissimo di nuove uscite e star dietro a tutte è davvero difficile. Libri interessanti, che mi ispirano chi per un motivo chi per un altro e che meritano la mia attenzione, come si può dire no quando c'è la possibilità di leggere libri così interessanti?
Ecco perché, eccezionalmente oggi ci saranno due post per due eventi importanti di cui non vedo l'ora di parlarvi.
Ma andiamo con ordine e poi ci rileggiamo più tardi.

Il Review Party di oggi coinvolge varie blogger a cui vi invito di visitare per leggere le loro recensioni. Parleremo di un libro in uscita proprio oggi e che da qualche giorno è diventata una serie tv Netflix: Trinkets.



Ringrazio la Sperling per la copia omaggio e Ely de Il regno dei libri per la grafica.

Trama

Moe ha sedici anni e i suoi incontri dei Taccheggiatori Anonimi dopo la scuola sono solitamente animati dal russare di un vecchio e dal piagnisteo della casalinga più infelice del mondo. Fino al giorno in cui a varcare la soglia di quel seminterrato a Portland sono le sue compagne di liceo, Tabitha ed Elodie. Tabitha è la ragazza più popolare della scuola e ha semplicemente tutto. Soldi, amici, un fidanzato sexy che la adora e, a quanto pare, un'irrefrenabile e insospettabile propensione per il furto. Esattamente come Eloide, che, a dispetto della sua aria da santarellina, ha scritto "cleptomane" in fronte.Tabitha, Eloide e Moe non potrebbero essere più diverse tra loro, eppure finiranno presto con lo stringere un'improbabile amicizia. Un'amicizia che le porterà a scoprire di avere in comune più di quel che sembra e a imparare sulla propria pelle che non sempre le persone scompaiono e gli oggetti restano.
Come ho detto prima, alcune volte ci sono dei libri che attirano per la curiosità e di questa storia ne avevo tanta.
Differentemente alle altre storie, questo libro ha tre punti di vista e questa novità mi è piaciuta molto perché mi ha permesso di entrare meglio nella testa di tre ragazze tanto diverse eppure simili nello stesso tempo.
Moe, Eloide e Tabitha sono tre ragazze che non potrebbero essere più diverse. Non si conoscono veramente fino a che non si incontrano nel luogo più impensabile. Può sembrare un'esagerazione invece cose del genere succedono quanto più spesso possiamo pensare e non solo nell'ambito scolastico ma soprattutto nella vita reale.
Nonostante siano costrette a vedersi, a passare dei piccoli momenti insieme, questa conoscenze non decolla perché hanno poco in comune e differenti modi di pensare. Eppure anche la diversità ha il suo fascino, lentamente e in un modo del tutto naturale le tre ragazze scopriranno di assomigliarsi molto e troveranno un punto in comune dove allearsi e creare una solida e bizzarra amicizia.



Tra le tre ragazze, quella con cui ho provato più tenerezza è stata Tabitha. Apparentemente questa ragazza ha tutto dalla vita, non le manca nulla. Una bella vita, due genitori che le pagano qualsiasi cosa e un ragazzo che tutti le invidiano. A scuola tutti vorrebbero essere al suo posto, ma nessuno la conosce veramente, nemmeno uno di quei ragazzi che è convinto di conoscerla sa cosa succede  in quella casa che è perfetta solo di facciata.
Tabitha appare come una ragazza viziata e senza sentimenti, quindi perché andare oltre? Quello che lei mostra al mondo lascia poco spazio all'immaginazione, invece proprio in casi come questo niente è come sembra. A volte bisognerebbe andare oltre, se davvero quella persona ci interessa sarebbe giusto conoscerla davvero e non facendo attenzione a quello che dicono gli altri o come si mostra veramente. Tabitha ci mostra che quell'apparenza che la circonda a scuola e forse anche un po' a casa è appunto questo: apparenza. E sarà anche grazie a questa bizzarra amicizia, che lei capirà di essere stanca di tanta finzione e quindi deciderà finalmente di prendere in mano la propria vita.
Il suo esempio, di persona coraggiosa che va contro tutto e tutti è molto bello e mi è piaciuta molto. Secondo il mio punto di vista è quella che spicca di più tra le altre, che per quanto personaggi ben delinati mi hanno trasmesso qualcosa in meno di Tabitha.
Nel complesso, ho apprezzato la storia per la sua semplicità e leggerezza. Sebbene l'autrice tratti un tema non semplice e che forse è anche parecchio frequente nei ragazzi, ho trovato il suo stile immediato e scorrevole, infatti il libro si finisce davvero in fretta.
Ho apprezzato il modo diverso e bizzarro in cui ha raccontato della nascita di questa strana amicizia, ci ha dimostrato che il ceto sociale, le differenze di carattere e qualsiasi altra cosa sia consdierato diverso passa in secondo piano quando le persone si capiscono, si comprendono come poche.
Adoro le storie che parlano di amicizia, quella vera, solida e duratura e questo libro ce l'ha mostrata in tutto il suo splendore.
Ecco perché consiglio questo libro a un target sicuramente giovanile, ma anche a chi cerca qualcosa di diverso e di leggero per staccare la spina.

Valuazione 3/5




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