Non è soltanto la settimana che sta giungendo al termine ma anche questo marzo lungo e intenso. Diciamo che questo 2020 non è inizato nel migliore dei modi con questo panico che sta divagando ovunque, la mia speranza è che rientri presto per tornare alla normalità e il mio consiglio per tutto - anche se può sembrare banale e scontato - è leggere tanto.
La lettura è un ottimo antidoto su tutto quindi oggi vi parlo dell'ultimo che ho letto.
Trama
Quanti di noi scendono oggi da un treno a Roma Termini ricordano i Cinquecento cui è dedicata la piazza antistante la stazione? E' il febbraio del 1887 quando in Italia giunge la notizia: a Dogali, in Eritrea, cinquecento soldati italiani sono stati uccisi dalle truppe etiopi che cercano di contrastare le mire coloniali. Un'ondata di sdegno invade la città. In quel momento Lafanu Brown sta rientrando dalla sua passeggiata: è una pittrice americana da anni cittadina di Roma e la sua pelle è nera. Su di lei si riversa la rabbia della folla, finché un uomo la porta in salvo. E' a lui che Lafanu decide di raccontarsi: la nascita in una tribù indiana Chippewa, lo straniero dalla pelle scurissima che amò sua madre e scomparve, la donna che le permise di studiare ma la considerà un'ingrata, l'abolizionismo e la violenza, l'incontro con la sua mentore Lizzie Manson, fino alla grande scelta di salire su un piroscafo diretta verso l'Europa, in un Grand Tour alla ricerca della bellezza e dell'indipendenza. Nella figura di Lafanu si uniscono le vite di due donne afrodiscenti realmente esistite: la scultrice Edmonia Lewis e l'ostetrica Sarah Parker Remond, giunte in Italia dagli Stati Uniti dove fino alla guerra civili i neri non erano nemmeno considerati cittadini. A Lafanu si affianca Laila, ragazza di oggi, che tesse fili tra il passato e il destino suo e delle cugine rimaste in Africa e studia il tòpos dello schiavo nero incatenato presente in tante opere d'arte.
Ringrazio la Giunti Editore per la copia omaggio.
Premetto subito col dire che questa non è una storia semplice, non la consiglierei a tutti ma sicuramente la farei leggere a chi cerca la realtà e ama i libri che danno spunti di riflessione.
Ciò che mi ha colpito maggioramente è il modo diretto che ha l'autrice di spiegare le cose, come se ti trovassi in quel determinato luogo a gioire o soffrire insieme alla protagonista.
Lafanu Brown è una donna con cui ho provato empatia immediata, una donna che non ha fatto nulla di male se non avere una pelle di un colore diverso.
Lei è solare, gentile, buona e aperta alla vita ma questo non basta per tenerla al sicuro da persone ignoranti e prevenute. Ho provato tanta rabbia verso coloro che l'hanno trattata male senza un vero motivo apparente, tanta tristezza per come la sua vita è stravolta eppure anche molta ammirazione per come è riuscita a risollevarsi e a crearsi un piccolo posto nel mondo.
Lefanu ci mostra come una donna debba sempre credere nelle proprie capacità anche quando nessun'altro ci crede, lei ci insegna che i sogni si realizzano se lo vogliamo davvero. E questo messaggio mi è piaciuto davvero tanto perchè dona speranza, quella vera.
Lefanu è un'artista di talento, ha un dono: dipingere col cuore. Lei cattura l'anima della persona che dipinge o del paesaggio che rappresenta e i suoi dipinti sono bellissimi da ammirrare perché sembrano veri. Tuttavia c'è anche chi la ostacola, non la capisce e Lefanu dovrà fare affidamento sulle sue sole forze per andare avanti. Nella sua vita ha incontrato delle persone che l'hanno aiutata davvero, che non l'hanno fatta sentire diversa e per un breve attimo ha anche conosciuto l'amore ma per la maggior parte del tempo è stata sola contro il mondo e devo ammettere che questa particolarità mi ha stretto il cuore.
Ho sempre apprezzato le storie in cui le persone unite sconfiggono ogni cosa invece Lefanu è fondamentalmente sola eppure ce la fa lo stesso, anzi ci dimostra proprio che credendo in se stesse possiamo fare veramente tutto. La sua forza, la grinta e il coraggio che mette in tutto quello che fa riesce a farla emergere. Nonostante ogni cosa fosse contro di lei, tutto le remasse contro lei sceglie coraggiosamente di proseguire per la sua strada e alla fine ha un riconoscimento fondamentale: trova quello che voleva.
La linea del colore - titolo perfetto aggiungerei - è un libro che è un'inno alla speranza, ai sogni realizzati e ci fa venire voglia di intraprenderli tutto fino in fondo per vederli finalmente reali davanti a noi.
La storia di Lefanu però non è la sola, si alterna a quella di Leila una donna dei giorni nostri che però è descritta in modo meno approfondito e della quale, ammetto mi sarebbe piaciuto conoscere qualcosa in più. La sua vita è intrecciata a a quella di Lefanu in un modo indelebile e scopriamo il perchè pagina dopo pagina ed è proprio quella di quest'ultima che viene raccontata benissimo attraverso i suoi ricordi e le sue parole.
Un piccolo appunto lo farei per Ulisse, l'uomo che ha salvato Lefanu da una folla impazzita e si invaghito di questa donna bellissima ma tanto misteriosa. E' un tenerone quest'uomo, uno di quelli che difficilmente sembrano reali nella vita vera e lei è stata davvero fortunata ad incontrarlo. Ha un ruolo marginale nell'intero libro, ma a me ha colpito tanto e il suo finale direi che è perfetto perché è esattamente quello che si meritava.
Nel complesso è una storia che si legge velocemente nonostante non sia breve grazie allo stile scorrevole dell'autrice. Un libro che è perfetto per chi ama le storie con un significato profondo e per chi cerca una protagonista fuori dal comune.
Lefanu vi conquisterà per la sua tenacia, vi farà gioire per le sue conquiste e proverete tanta tristezza per le tante ingiustizie che sarà costretta a subire ma alla fine sarete contenti per quello che riuscirà a realizzare.
Valutazione 4/5
Che volume interessante! Non l'avevo mai sentito nominare, ma sembra decisamente qualcosa che mi potrebbe piacere :)
RispondiEliminaE' stata una sorpresa anche per me e decisamente una storia interessante da scoprire
Elimina