Questo inizio settembre si preannuncia ricchissimo e anche stamattina vi terrò compagnia due volte per parlarvi di due libri completamente diversi che però sono particolari e interessanti.
Cominciamo col primo, una stori che vi travolgerà del tutto, io sono ancora scombussolata dopo aver ultimato la lettura e sono certa capiterà anche a voi.
Ringrazio la Mondadori per la copia omaggio e Esmeralda di viaggi e libri per la copia omaggio.
Ricordatevi di passare anche dalle altre blogger per leggere i loro pensieri su questa storia.
Trama
Giovanni – ma preferisce essere chiamato J – ha diciotto anni e vorrebbe una vita normale. Ne ha abbastanza dei continui controlli, delle visite in ospedale, dei progetti a breve termine-perché-chissà-quanto-tempo-gli-concederà-ancora-la-malattia. Per una volta tanto, vorrebbe lasciare da parte il dolore che si abbatte sulle sue giornate come la pioggia sulle strade di Londra. Per una volta tanto, non vorrebbe più pensare alle cose di cui ha nausea, ma a quelle di cui ha fame.
Anche Barbara – odia quando la chiamano Barbie – ha diciotto anni. E non è mai uscita con un ragazzo. Potrebbe essere la zitella più giovane del mondo, lo sa bene. Ma sa bene anche che se hai dei sogni alti, ti ci devi dedicare con tutta te stessa – almeno questo le ripete sempre suo padre, primario nell’ospedale in cui è in cura J.
Per ragioni diverse, si sentono entrambi profondamente soli. E, quel che è peggio, entrambi sono convinti che il loro destino sia osservare immobili le vite degli altri.
Poi un giorno si incontrano, per caso. Bevono un caffè e un mezzo cappuccino insieme. Si piacciono, eppure, alla fine, ognuno dei due va per la sua strada. Una piccola crepa, però, seppur ancora impercettibile, inizia a formarsi nelle loro esistenze sempre uguali.
Quando si rivedono, mesi dopo, J e Barbie non commettono lo stesso errore. Questa volta decidono di rimanere. Dopo tutto, quando capisci che stare con una persona ti rende la vita luminosa come l’alba, è inevitabile volerla accanto, e provare a entrare nel suo mondo. Anche se è difficile comprenderla, visto che sembra il tuo esatto opposto. Anche se è difficile lasciare andare le vecchie abitudini, le vecchie paure. Anche se tutto, il tempo soprattutto, sembra essere contro di te, di voi. Ma niente, proprio niente è impossibile per due cuori che battono emozionati per il loro primo amore. L’importante è guardare nella stessa direzione e camminare, insieme. Un giorno alla volta.
Non avevo mai letto quest'autore, la trama a onor del vero richiama qualcosa di già sentito eppure mi incuriosiva e adesso sono contenta di averla letta, perché questa è una di quelle storie che ti resta impressa e fai fatica a staccarti.
Raccontata attraverso due pov alternati, conosciamo J. e Barbie i due personaggi principali le cui vite si intrecciano dopo un primo incontro atipico.
Barbara ha le idee chiare e un progetto futuro che non vede cambiamenti: vuole diventare oncologo e frequenta i corsi con mesi di anticipo dietro l'appoggio e l'incoraggiamento di suo padre che è il primario dell'ospedale.
Giovanni invece è un ragazzo che lotta contro il cancro da un tempo interminabile, rassegnato per quello che lo attende vive giorno per giorno al contrario della futura dottoressa che ha pianificato ogni cosa della propria vita. Hanno modi di vedere le cose completamente diversi e spesso si scontrano per il modo di pensare completamente differente, eppure si completano e sono perfetti insieme nella loro imperfezione.
Il loro rapporto non nasce subito, ma cresce col tempo, matura fino a diventare importante, una cosa che ho apprezzato molto. Sono due giovani ragazzi che, per motivazioni diverse, hanno sofferto tanto nella loro vita e cercano un modo per uscirne fuori. Se Barbie vuole onorare la promessa fatta a suo padre elemosinando quell'affetto di cui ha bisogno, J. si isola da chiunque per combattere la sua battaglia interiore e sperare di avere un futuro più lungo. Le loro vite sembrano destinate a seguire un percorso preciso, ma quando si scontrano ogni cosa cambia significato e tutto assume un valore diverso.
Ho apprezzato molto lo stile dell'autore che in modo diretto e senza girarci intorno ci parla della malattia e di cosa succede a chi sta intorno alla persona malata. Non è solo il malato ad essere vittima di qualcosa di orribile da sopportare, ma i familiari, gli amici e tutti coloro che stanno intorno a quella persona subiscono indirettamente ogni passaggio e non è piacevole. Ci vuole una forza, un coraggio e una pazienza non indifferenti e penso che per capire veramente questo stato d'animo bisogna provarlo in prima persona.
J. è un personaggio che mi è piaciuto molto. Introverso, schivo e per niente perfetto, lui cerca di resistere ma è stanco, profondamente spossato da tutte le terapie cui è costretto a sottoporsi e alterna momenti di buio totale a quelli di allegria. Comprendere i suoi sbalzi d'umore è difficile, anche qui penso che sia necessario viverlo in prima persona per arrivare a capire cosa provi davvero. Ma ha una grossa fortuna: non è solo. C'è la sua migliore amica - anche se devo dire che questa ragazza io non l'ho sopportata fin dal primo momento -, la sua famiglia e poi c'è Barbie che prende davvero a cuore questo ragazzo così restio ad avere amici.
Non serve allontanarla perché lei torna sempre dimostrando di avere un cuore che i dottori a volte non posseggono per svolgere bene il proprio lavoro distaccandosi dai sentimenti. La particolare attenzione che l'autore sui medici è molto interessante. Non deve essere facile da medico spegnere le emozioni e svolgere il proprio lavoro senza lasciarsi condizionare dalla storia di un paziente, ma come ci spiega J. a volte proprio quel paziente necessita di umanità perchè i malati non sono cavie o macchine da aggiustare, ma restano persone che soffrono e che combattono ogni singolo istante della giornata.
Grazie a J., Barbie capisce quello che vuole diventare davvero mostrandoci che a volte dobbiamo proprio dare un calcio alla stabilità se questa non ci rende felici. Con lui scopre l'ebbrezza e la felicità di un primo amore e si rende conto che le cose vissute giorno per giorno sono le migliori.
Anche J. muta atteggiamento verso la vita da quando fa entrare Barbie nella sua. Il loro rapporto è ricco di alti e bassi eppure è reale, vive e pulsa con prepotenza per ricordare ad entrambi che l'amore non è niente di semplice, ma esiste se è profondo è sincero.
La loro storia mi ha trasmesso tanti messaggi positivi, ho gioito e sofferto con i personaggi e per quanto la fine sia per me ancora un capitolo aperto mi piace pensare che da questo momento in poi tutto andrà bene.
Questo libro non è adatto a chi cerca storie leggere e senza sofferenza, ma lo consiglio a chi vuole una storia profonda e intensa che cattura l'attenzione fin dall'inizio. Non è breve eppure si legge in fretta e si è catapultati nella vita dei due protagonisti arrivando a tifare per loro fin da subito.
Intenso, profondo e ricco di emozioni la storia di J. e Barbie mi ha dato tanto e se decidete di leggerlo sono certa che darà tanto anche a voi.
Valutazione 4/5
Ciao Susy! Credo proprio che questo libro potrebbe fare al caso mio! Prossimamente mi piacerebbe tanto recuperarlo! :)
RispondiEliminaCiao Sara.
EliminaE' molto tosta come storia ma bella, se la leggi fammi sapere ;)
L'ho visto proprio ieri in libreria, dopo aver letto la tua recensione. Mi sono trattenuta dal prenderlo solo perché mi sono buttata sull'offerta bis della Mondadori.
RispondiEliminaHai fatto bene per l'offerta come ti ho detto, ma questa storia strappalacrime e intensa è davvero bella
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