sabato 7 novembre 2020

Fiera Virtuale Antologia. Alla scoperta di Tenebrae Verso un mondo oscuro e ammaliante. Intervista a Veronica D'Appollonio

Ciao a tutti amici lettori e buon sabato.
Le mie incursioni nel blog nel week end sono particolari e importanti e quella di oggi lo è di sicuro perché riguarda l'Antologia di Racconti a cui ho partecipato con vero piacere.
Vi ho parlato di Tenebrae QUI e da qualche giorno è cominciata una Fiera Virtuale bellissima e interessante a cui siete invitati a partecipare quando volete.
Per accedere il link del gruppo è questo

I venti autori che fanno parte di questo bel progetto (me compresa) parleranno dei loro scritti e del racconto presente nell'opera sfruttando il mondo di Internet adesso che la difficoltà di vedersi è grande.
Non è una bellissima idea?


Il mio compito oggi è quello di ospitare una delle autrici Genesis presente nella Raccolta: Veronica D'Appollonio.
Ecco quindi la mia intervista e le sue risposte.
Pronti a conoscerla un po' meglio?

Ciao Veronica. 
Lietissima di averti oggi nel mio angolino virtuale, ma benvenuta nella meravigliosa fiera virtuale dedicata all’Antologia di Halloween. 

Io sono fierissima di aver partecipato insieme a tante brave penne come le vostre, unite poi da uno scopo così nobile: la beneficenza. Penso che sia bellissimo usare la nostra passione per fare del bene.

                                        


La tua storia Lo specchio nella torre è uno di quelli che si distingue, a mio parere, per lo stile leggiadro che usi. 
1. La prima domanda riguarda proprio questo. Ti riesce naturale scrivere con questo stile delicato e particolare o l’hai adoperato per questo racconto?

Lo stile, che in maniera davvero lusinghiera definisci leggiadro, corrisponde proprio al mio modo di raccontare, spesso densamente metaforico, fantasioso e con qualche nota di poesia, tanto nei versi della silloge Libellule quanto nei romanzi e nel racconto Lo specchio nella torre. Al momento, il mio stile sembra quasi sospeso al confine tra il narrativamente poetico e il poeticamente narrativo, in attesa di nuove evoluzioni esplorando altri universi immaginari.

2. Quali altre opere hai pubblicato? Ci puoi dare indicazioni più precise? 

Oltre alla silloge poetica Libellule, edita da Genesis Publishing nel 2019, ho pubblicato all’interno della collana di narrativa della casa editrice sanremese Leucotea Edizioni il mio romanzo d’esordio L’estate di Sophie, che ha conseguito il Premio Internazionale Mario Luzi 2017/2018 nella categoria della narrativa edita. E nel mese di marzo 2020, a pochi giorni dal lockdown, Porto Seguro Editore di Firenze ha dato alle stampe il mio secondo romanzo Emozioni in prestito.

3. Nel tuo racconto parli di una Dama Nera, una donna inafferrabile e descritta così bene che viene quasi voglia di conoscerla e parlarci per scoprire i suoi segreti. Come ti è venuta l’idea della sua creazione? Pensi che potrebbe diventare un libro vero e proprio considerata la brevità del racconto che l’Antologia richiedeva?

La Dama Nera dall’inebriante profumo di violette è una personificazione della morte stessa che, a conclusione del tempo destinato a ciascuno, torna a reclamare ciò che appartiene all’ombra. Per la verità mi sono ispirata a una misteriosa leggenda lombarda, secondo la quale durante le notti estive una donna velata di nero sia solita aggirarsi lungo i viali del Parco Sempione di Milano, ammaliando i passanti con la sua intensa fragranza di violette selvatiche. Al di là dell’allegoria di morte, questa creatura avvolta nel mistero potrebbe suggestionare l’immaginario, alimentando la tradizione narrativa del romanzo gotico, popolato di inquietanti presenze spettrali.

4. Tra le tue pubblicazioni, ho visto che oltre ad essere un’autrice Genesis - davvero molto piacere “collega”- hai pubblicato per altre piccole Case Editrici. Conoscendo benissimo questo modo di pubblicare perché lo faccio anch’io da quando ho iniziato a scrivere, ti volevo chiedere: cosa consiglieresti a un aspirante autore Self o Casa Editrice? 

Non metto in discussione la legittimità della scelta di chi liberamente autopubblica i propri testi, ma personalmente continuerò come già in passato a sottoporre con umiltà i miei manoscritti alla valutazione di valide case editrici non a pagamento, come Genesis Publishing, Leucotea e Porto Seguro, senza dubbio piccole rispetto ai colossi dell’editoria, ma attive sul mercato e nella promozione degli autori, sperando che i miei scritti possano rientrare nelle loro linee editoriali. Chiunque intenda intraprendere questo percorso avventuroso nel mare delle parole deve armarsi necessariamente di una massiccia dose di tenacia per coltivare il proprio talento, alimentando al contempo la speranza, di profonda umiltà e consapevolezza autocritica per incassare in modo costruttivo i rifiuti editoriali, di inossidabile pazienza per contenere la facile smania di pubblicazione, conservando i propri manoscritti in un cassetto per qualche tempo, così come suggeriva saggiamente il poeta Orazio.

5. Non è la prima volta che pubblichi racconti, pensi che sia più facile o più complicato scriverli in un libro intero? Spiegaci cosa rende speciale un racconto e cosa dovrebbe avere per essere degno di attenzione. 

In realtà, mi sono cimentata nella stesura di un racconto breve per la prima volta proprio in vista della creazione della raccolta Tenebrae, aderendo alla splendida iniziativa di Genesis Publishing. Secondo il mio parere, scrivere un romanzo è innegabilmente più impegnativo, dal momento che richiede una più complessa architettura narrativa e una più approfondita caratterizzazione dei personaggi. Ad ogni modo, la stesura di un racconto può rivelarsi altrettanto complicata per via dell’esigenza di brevità, che impone di tratteggiare la vicenda in poche linee essenziali intorno a un tema centrale, spesso incorrendo nel rischio della banalità e del già raccontato. I limiti di lunghezza, però, non precludono la possibilità di sperimentare nuove soluzioni sul piano narrativo, come nel caso del mio racconto Lo specchio nella torre, tutto costruito sulla focalizzazione mista, in cui alla narrazione in terza persona tipica del narratore onnisciente segue il racconto in prima persona, condotto secondo il punto di vista del personaggio che si rivelerà voce narrante della storia.

6. Prima di ringraziarti per averci dedicato il tuo tempo e per la disponibilità a queste domande ti chiedo: progetti futuri? Ci puoi anticipare qualcosa che bolle in pentola per le prossime pubblicazioni? 

Attualmente sto lavorando alla stesura del mio terzo romanzo, a fasi alterne a causa di intensi impegni lavorativi, ma preferisco mantenere il riserbo a riguardo, non anticipando nulla, quasi per una sorta di rituale scaramantico. Ringrazio infinitamente la nostra instancabile Direttrice Editoriale Annarita Calaudi, te cara Susy Tomasiello e Tania Sarnà per l’organizzazione impeccabile, per la collaborazione e per la disponibilità. A presto, con nuove emozionanti avventure nel mare delle parole!!! 

L'intervista termina qui, spero che la vostra curiosità sia stata stuzzicata a dovere. Per seguirci ancora e conoscere non solo Veronica che avrà ancora spazio nella fiera, ma tutte le autrici presenti nella Raccolta di Racconti vi invito a seguirci nel gruppo dove sarete liberi di farci le domande che preferite. Soprattutto però vi ricordo di aiutarci a fare del bene, acquistando l'Antologia che potete trovare in edizione digitale, cartaceo e anche su KU.

                                             



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